Perché presentiamo un nuovo Foia sul Pnrr Trasparenza

Fin dal 2021 denunciamo la scarsa disponibilità di informazioni in merito alle misure previste dal piano. Situazione che è addirittura peggiorata con il cambio di esecutivo. Per questo abbiamo deciso di presentare una nuova richiesta di accesso agli atti.

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Lo scorso novembre, insieme a molte altre realtà del mondo civico, avevamo inviato una lettera al governo da poco insediato per chiedere maggiore impegno sul fronte della trasparenza e della disponibilità di informazioni sul piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Fin dal 2021 infatti denunciamo gravi lacune circa la disponibilità e la fruibilità dei dati. Carenze che ci avevano portato a presentare un richiesta di accesso agli atti già nell’aprile scorso. La risposta fornita dall’allora governo Draghi però ci lasciò del tutto insoddisfatti.

Con il cambio di esecutivo poi, abbiamo registrato addirittura dei passi indietro in tema di trasparenza. A partire dall’invio della nostra lettera – con cui di nuovo chiedevamo più dati e informazioni – a cui non è mai stato dato riscontro.

Per questo motivo, supportati da altre 36 realtà del mondo civico, abbiamo deciso di presentare un nuovo Foia.

Il Foia o diritto di accesso generalizzato è uno strumento per ottenere dati e documenti di interesse pubblico in possesso delle amministrazioni. Vai a “Che cos’è il Foia”

In particolare chiediamo di conoscere:

  • tutti i progetti finanziati, con relativi stati di avanzamento (fisico e finanziario);
  • tutti i bandi e avvisi pubblici sin qui pubblicati, con i relativi esiti;
  • tutte le informazioni relative alla localizzazione delle risorse, dei progetti e dei soggetti attuatori coinvolti.

Perché la nuova richiesta

Come già detto, lo scorso aprile avevamo inviato all’allora governo Draghi e a tutte le organizzazioni coinvolte una prima richiesta di accesso ai dati. In quell’occasione ci fu risposto che tutte le informazioni in possesso dell’esecutivo erano già pubblicate.

Si fa presente che tutti i dati disponibili presso la scrivente amministrazione relativi alla programmazione e attuazione del Pnrr e Pnc sono pubblicati sul portale ItaliaDomani.

Una risposta per certi versi sconcertante, poiché significava sostanzialmente ammettere che in quel momento in Italia nessuno aveva un quadro completo dello stato dell’arte del Pnrr.

Già in un precedente articolo avevamo evidenziato le carenze per cui non potevamo assolutamente ritenerci soddisfatti della risposta governativa. Lacune che sostanzialmente tuttora permangono e che qui riepiloghiamo brevemente.

I progetti

La lacune più gravi si registrano probabilmente sul fronte dei progetti. Cioè le opere che devono essere effettivamente realizzate con i fondi del Pnrr. 

In questo caso la base dati disponibile sulla piattaforma Italia domani, che dovrebbe essere la principale porta di accesso alle informazioni sul Pnrr, risale al 31 dicembre 2021 e consta di soli 5.246 progetti legati a 3 misure. Tuttavia, nella seconda relazione che il governo Draghi ha presentato al parlamento nei primi giorni di ottobre, si legge che i progetti in corso sarebbero più di 73mila, per un valore complessivo di oltre 65 miliardi di euro.

Non esistono altri database consultabili ai non addetti ai lavori. Non è quindi possibile avere informazioni sistematiche, per tutto il territorio nazionale, sull’importo di ogni progetto, sulla sua localizzazione, sul suo stato di avanzamento e sui soggetti coinvolti.

La cittadinanza non può consultare Regis. Per questo presentiamo una nuova richiesta di accesso.

Tutte queste informazioni e altre ancora sarebbero dovute essere caricate direttamente dai soggetti beneficiari dei fondi su un’apposita piattaforma digitale denominata Regis. Questo strumento – che avrebbe dovuto essere operativo già dal 2021 – è entrato effettivamente in funzione solamente nello scorso autunno. Ma solo per gli addetti ai lavori.

È necessario quindi un ulteriore sforzo di trasparenza da parte dell’esecutivo, per rendere pubblici in formato aperto e rielaborabile tutti i dati che le diverse amministrazioni coinvolte stanno caricando sulla piattaforma. Ed è per questo che inviamo una nuova richiesta di accesso agli atti.

Le misure

Per quanto riguarda le misure, sia del Pnrr che del fondo complementare, ad oggi non sappiamo quanti fondi siano già stati effettivamente erogati. Né quanto viene stanziato su base annuale per ogni singolo intervento. Si tratta di una mancanza piuttosto grave perché il confronto tra gli importi previsti annualmente e quelli già erogati fornirebbe un’indicazione, per quanto parziale, sullo stato di avanzamento degli investimenti previsti.

A questo proposito, è doveroso ricordare che nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza predisposta dal governo Draghi si esplicitava il fatto che nei primi due anni di Pnrr i fondi spesi sono stati molti meno di quelli previsti.

20,5 miliardi € i fondi Pnrr spesi in Italia, rispetto ai 33,7 previsti. Una differenza di 13,2 miliardi.

Successivamente, il neo ministro con delega al Pnrr Raffaele Fitto in un’audizione parlamentare aveva paventato addirittura il rischio che questo dato potesse anche essere inferiore. Ma su questi aspetti non esiste nessuna ulteriore informazione.

Le scadenze

Da ultimo, ma non certo per importanza, c’è il tema delle scadenze. Cioè gli interventi intermedi e finali, che devono essere raggiunti per completare le misure. In molte occasioni abbiamo denunciato la totale assenza di chiarezza e trasparenza su questo fronte.

Una dinamica che si è aggravata con l’arrivo del nuovo governo. Per diversi mesi infatti le sezioni dedicate al piano nei diversi siti ministeriali non sono state aggiornate e ottenere informazioni circa lo stato dell’arte è diventato particolarmente difficile. La situazione è cambiata con l’annuncio del governo, arrivato il 30 dicembre scorso, dell’invio a Bruxelles della richiesta di pagamento della terza rata di fondi destinati al nostro paese (circa 19 miliardi).

Ogni 6 mesi la commissione europea verifica il conseguimento delle scadenze e, in caso di esito positivo, procede all’invio di fondi. Vai a “Come l’Ue verifica l’attuazione dei Pnrr negli stati membri”

A seguito di questo annuncio infatti, sui vari portali sono comparsi alcuni comunicati che evidenziavano i traguardi raggiunti. Spesso con in indicazioni molto vaghe, come nel caso del ministero dell’economia.

Anche le poche informazioni pubblicate sulle scadenze contraddicono gli annunci del governo.

Anche le informazioni contenute su Italia domani sono state pubblicate successivamente a questo annuncio e, peraltro, in alcuni casi contraddicono le stesse dichiarazioni dell’esecutivo. Un caso eclatante riguarda la misura relativa alla creazione di nuovi posti letto per studenti. La scadenza (creazione di 7.500 posti letto) è dichiarata come raggiunta ma andando a verificare si apprende che c’è un bando ancora in corso.

Per questo motivo ribadiamo la nostra richiesta al governo di fornire informazioni chiare e periodicamente aggiornate anche sullo stato di avanzamento delle diverse scadenze.

L’importanza del monitoraggio civico: chi ha aderito alla nostra iniziativa

Su un’iniziativa così rilevante come il Pnrr, che mette in gioco così tante risorse economiche, è fondamentale che cittadini, società civile e giornalisti abbiano la possibilità di monitorare. Da un lato per prevenire, almeno in parte, il rischio di sprechi e corruzione. Dall’altro, per promuovere un dibattito pubblico informato, possibile solo se arricchito da punti di osservazione indipendenti rispetto alle dichiarazioni ufficiali del governo.

Attività di monitoraggio civico efficaci però sono possibili solo se sono disponibili informazioni trasparenti e dati in formato aperto. Elementi che tuttora mancano e che per questo continuiamo a chiedere al governo. Non siamo soli in questa richiesta. Alla nostra iniziativa infatti hanno aderito molte realtà del mondo civico:

  • Associazione onData 
  • Stati Generali dell’Innovazione
  • Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti 
  • Consorzio per Valutazioni Biologiche e Farmacologiche 
  • Federazione Nazionale Pro Natura APS
  • Info.nodes 
  • ISDE – Associazione Medici per Ambiente 
  • Mappina APS
  • Ambiente e Lavoro
  • Transparency International Italia
  • Società Italiana di Statistica
  • ActionAid
  • Cittadinanzattiva
  • Fairwatch
  • Associazione Mondragone Bene Comune
  • Associazione Analisti Ambientali
  • Fondaca
  • Period Think Tank Aps
  • Fondazione Etica
  • Coordinamento Genitori Democratici Ancona
  • Associazione Lavoratori Stranieri MCL Sicilia
  • Amapola s.r.l. Impresa sociale
  • Slow Food Bologna
  • Legambiente nazionale APS
  • Sardinia Open Data
  • ProBono Italia
  • Libenter
  • ComPa APS
  • Égalité Onlus
  • Greenpeace
  • Italian Linux Society
  • Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione
  • Fondazione GIMBE
  • ComPa APS
  • The Good Lobby
  • Associazione Passaggi

Il quadro normativo

Vale la pena ricordare infine che le nostre richieste non rappresentano solo un’iniziativa di attivismo civico per promuovere buone pratiche in materia di trasparenza. Ma costituiscono una denuncia del mancato rispetto di obblighi di legge da parte delle istituzioni.

Il Pnrr infatti prevede momenti di comunicazione e divulgazione per permettere a cittadini e associazioni di conoscere più nel dettaglio i progetti finanziati grazie ai fondi europei. E a livello istituzionale, l’invio di un rapporto periodico del governo al parlamento sullo stato di avanzamento dei lavori.

Queste linee guida sono state definite più nel dettaglio da 3 norme. La legge di bilancio per il 2021 impegnava il governo a pubblicare i dati di attuazione finanziaria, fisica e procedurale relativi a ciascun progetto del Pnrr. Un successivo decreto del presidente del consiglio dei ministri aveva poi specificato che tali dati avrebbero dovuto essere disponibili per tutti in formato aperto e rielaborabile.

Il ministero dell’economia e delle finanze – dipartimento della ragioneria generale dello stato rende accessibile in formato elaborabile e in formato navigabile dati sull’attuazione finanziaria, fisica e procedurale relativi a ciascun progetto, assieme ai costi programmati e ai milestone e target perseguiti.

A ciò si aggiunge il decreto legge 77/2021 che ha disposto l’invio al parlamento di una relazione con cadenza semestrale. Nella legge di conversione al decreto poi è stato specificato che il governo deve fornire “tutte le informazioni e i documenti utili per esercitare il controllo sull’attuazione del Pnrr e del fondo complementare”. Tuttavia, la relazione che era prevista per lo scorso dicembre (e successivamente annunciata per gennaio) non è ancora stata presentata dal governo Meloni. Segnando l’ennesima mancanza di trasparenza.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Foto: GovernoLicenza

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