Posizioni sul tema: "Possibilità di ricorrere all'obiezione fiscale"
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inserito il
28 febbraio 2008 da
548
Con il pagamento delle tasse, lo Stato finanzia anche aziende produttrici di armi: con l'obiezione fiscale, il cittadino sceglie di non sostenere tale produzione riducendo il proprio gettito fiscale di quella percentuale che applica lo Stato.
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Inserito il 09 marzo 2008 da 974
La delega del potere decisionale e il dovere del rispetto delle intenzioni della cosiddetta maggioranza (in parlamento, non nel paese) ci ha portato dove ci ha portato. Mi sembra che convenga a tutti che ognuno paghi solo per quello che vuole pagare. La contribuzione obbligatoria è un dogma su cui si fondano gli stati, ma come ogni dogma andrebbe messo in discussione e la sua presunta utilità sottoposta a vaglio critico. Per quanto mi riguarda la contribuzione obbligatoria è utile solo alle oligarchie che decidono come i soldi dei cittadini vadano spesi. Un servizio sottoposto a libero mercato è più efficiente e meno costoso di un servizio statale proprio perchè nel libero mercato ognuno è libero di scegliere se e quanto pagare per un servizio, mentre lo stato impone l'obbligo di finanziare i propri servizi monopolistici anche quando non richiesti. Un po' come quando la mafia impone il pagamento del pizzo in cambio della sua "protezione": anche in quel caso la contribuzione è obbligatoria.
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Inserito il 28 febbraio 2008 da 603
Alla base della democrazia c'è la delega del potere decisionale e il dovere del rispetto delle intenzioni della maggioranza. Scegliere cosa pagare significa rinunciare alla democrazia per l'anarchia. Il discorso è lecito in ogni situazione che non prevede questo meccanismo di delega o nel boicottaggio delle aziende poco etiche, ad esempio sarei favorevole a trattenere la percentuale del mio conto elettrico in misura uguale ai finanziamenti delle attività intorno al Cip-6, come pure al non acquisto dei prodotti con una storia produttiva "torbida"
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Inserito il 28 febbraio 2008 da 448
Non sono d'accordo con l'obiezione fiscale, perchè non c'è una correlazione diretta tra ciò che mi viene prelevato oggi di tasse e ciò che verrà destinato domani ad un certo tema che non voglio sostenere. Senza contare che lo strumento democratico non è non pagare una quota di tasse, ma sviluppare il convincimento che una certa attività non è condividisibile da tutti, non ha cioè un fine "pubblico" e quindi non va sovvenzionata dallo Stato.
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