Il turismo in Abruzzo ha subito un calo più contenuto rispetto ad altre aree italiane

Variazioni tra 2019 e 2021 delle presenze negli esercizi ricettivi nelle regioni italiane

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Tra le regioni italiane, quella che ha registrato il calo maggiore tra 2019 e 2021 è il Lazio (-73,8%) seguito da Campania (-60,1%) e Valle d’Aosta (-54%). Tendenzialmente, i cali minori si evidenziano nell’area adriatica in cui è presente anche il Molise, unica regione che ha riportato un dato positivo (+3,3%). La situazione abruzzese è coerente con questo scenario: è caratterizzata da valore in calo, pari a -22,1%, inferiore alla media nazionale (-38,5%).

Per presenze si intende il numero delle notti trascorse dai clienti, italiani e stranieri, negli esercizi ricettivi. Sono inclusi:

  • i servizi alberghieri, che includono oltre che gli alberghi in senso stretto anche i villaggi albergo e le residenze turistico-alberghiere, le pensioni, i motel, le residenze d’epoca alberghiere, gli alberghi meublè o garnì, le dimore storiche, gli alberghi diffusi, i centri benessere (beauty farm), i centri congressi e conferenze e tutte le altre tipologie di alloggio che in base alle normative regionali sono assimilabili agli alberghi;
  • i servizi extralberghieri, che comprendono gli esercizi complementari (campeggi, villaggi turistici, forme miste di campeggi e villaggi turistici, alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, agriturismi, ostelli per la gioventù, case per ferie, rifugi di montagna e altri esercizi ricettivi n.a.c.) ed alloggi privati in affitto (bed and breakfast e gli altri alloggi privati).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat.
(ultimo aggiornamento: lunedì 25 Luglio 2022)

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