A che punto siamo per il raggiungimento di una società europea di gigabit? Europa
Tra gli obiettivi europei da raggiungere entro il 2030 vi è anche la diffusione omogenea in tutti i paesi della connessione a banda ultraveloce. Tuttavia, questo target sembra per certi versi ancora lontano e sussistono i divari tra i paesi europei e tra le città all’interno dello stato.
lunedì 19 Aprile 2021 | Ecologia e innovazione, Europa
Nel nuovo bilancio europeo pluriennale 2021-2027 sono dedicati 6,8 miliardi di euro alla trasformazione digitale, circa il 20% del budget totale. Questo dimostra la volontà europea di potenziare le infrastrutture di rete per far sì che tutti i paesi in maniera omogenea dispongano di una connessione internet veloce.
In particolar modo, la pandemia con il successivo ricorso allo smartworking, per i lavoratori, e alla didattica a distanza, per gli studenti, ha mostrato l’importanza di avere accesso ad una buona connessione internet. Un tema posto anche a livello di europarlamento: la portavoce della commissione parlamentare per l’industria, la deputata Miapetra Kumpula-Natri ha sottolineato questa rilevanza emersa soprattutto nel 2020.
The pandemic has shown the importance of connectivity.
Nella stessa occasione, l’eurodeputata ha sottolineato come l’Unione europea voglia mettere in campo un approccio basato sull’utilizzo di fondi pubblici per attrarre investimenti privati, piuttosto che finanziare direttamente iniziative nazionali.
Questa volontà corrisponde al piano europeo relativo alla connettività tramite la banda larga per il 2025. Questo progetto è inquadrato all’interno del programma europeo di trasformazione digitale da raggiungere entro il 2030 che prevede da una parte la presenza della rete 5G in tutti i paesi e l’utilizzo per tutti i cittadini europei dei gigabit per secondo, pari a 1.000 Mbps, ancora poco diffuso in molti paesi europei. Dall’altra, si punta a migliorare e aumentare le competenze digitale di base dei cittadini europei.
80% della popolazione con competenze digitali di base è uno degli obiettivi europei da raggiungere entro il 2030.
Gli obiettivi europei delineati appunto nella strategia della commissione sulla connettività per una società europea di Gigabit entro il 2025 sono riassumibili in tre punti principali:
- connettività gigabit per tutti i principali autori socioeconomici;
- copertura ininterrotta 5G per tutte le aree urbane e i principali percorsi di trasporto terrestre;
- accesso alla connettività che offre almeno 100 Mbps per tutte le famiglie europee.
Già nel 2010 all’interno dell’agenda digitale europea erano stati fissati degli obiettivi in tema di connettività da raggiungere entro il 2020. In particolare, questo piano prevedeva una copertura a banda larga di almeno 30 Mbps per tutti gli europei e l’accesso a connessioni più veloci di 100 Mbps in almeno la metà di tutte le famiglie.
85,8% le famiglie europee che nel 2019 erano coperte da una rete con almeno 30 Mbps di download.
Attualmente, la maggior parte dei paesi ha valori superiori a questa soglia raggiunta già nel 2019. Tuttavia, sei paesi europei hanno una quota inferiore all’80%: Bulgaria, Slovacchia, Polonia, Finlandia, Lituania e Francia, che raggiungono solo il 62,1% di copertura.
Lo sviluppo europeo di infrastrutture ad altissima capacità
Nel 2030, l’Unione europea dovrebbe raggiungere l’obiettivo di 1 Gbps di download in tutti i paesi membri. Per raggiungere tale scopo è necessaria la presenza di una rete a banda ultralarga, un’infrastruttura che include fibra ottica e altre tecnologie. Nel 2019 la media europea era pari al 44%, un notevole miglioramento considerato che nel 2017 la stessa percentuale era del 26%. Una crescita pari a quasi 20 punti.
Tuttavia, la presenza della banda ultralarga non era diffusa in modo omogeneo tra i vari stati membri.
La diffusione della banda ultralarga nell’Unione europea
La diffusione della banda ultralarga presenti nelle case di famiglie dei 28 paesi europei nel 2019
I dati rappresentano la percentuale di famiglie totale per ciascun paese europeo e per le zone rurali all’interno di questo raggiunte dalla copertura fissa della rete ad altissima capacità (Vhcn), in cui sono inclusi sia la fibra ottica che la connessione Docsis. Per banda ultralrga intendiamo una rete con velocità di download notevolmente superiore a 100 Mbps e che può raggiungere fino a 1 Gbps (gigabit per secondo, cioè 1.000 Mbps).
Per Docsis si far riferimento a uno standard di telecomunicazioni internazionale che consente l’aggiunta del trasferimento di dati a larghezza di banda elevata a un sistema di televisione via cavo esistente.
Sono definite zone rurali le aree che hanno meno di 100 abitanti per km².
FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)
Il programma spagnolo è stato avviato nel 2013 con la finalità di coprire almeno il 93% della popolazione con la rete a 100 Mbps.
> In molti casi, i paesi Ue con la copertura maggiore sono anche quelli meno vasti in termini di superficie territoriale. Ai primi posti si segnala però anche la presenza della Spagna, quarto paese per famiglie che hanno una copertura a banda ultralarga dopo Malta (100%), Danimarca (93%) e Lussemburgo (92%). Infatti, in Spagna l'89% di tutte le case e il 51,9% delle case in aree rurali dispongono di una connessione ad altissima capacità.
Tale quota è il risultato di una serie di investimenti da parte di società private, aiutati dal Programa de Extensión de la Banda Ancha de Nueva Generación, che fornisce 400 milioni di euro di finanziamenti pubblici (di cui 300 milioni di euro provengono dal Fondo europeo di sviluppo regionale) tra il 2019 e il 2022, per finanziare le aziende che intendono investire in infrastrutture di almeno 300 Mbps, scalabili fino a 1 Gbps.
Anche il governo portoghese sta investendo molto per una migliore diffusione della rete. Infatti, al 2019 il Portogallo aveva una copertura complessiva dell'83% e del 69,4% nelle aree rurali. Uno dei più importanti investimenti che il governo sta portando avanti è quello di un'infrastruttura digitale: sostituire i cavi sottomarini che collegano Madeira e le Azzorre alla terraferma europea. Nel 2021 dovrebbe entrare in funzione anche un cavo sottomarino che collega il Portogallo al Brasile, un'operazione da 150 milioni di euro guidata da EllaLink.
5.900 sono i chilometri di fibra internet che collegherà le città di Sines (Portogallo) e Fortaleza (Brasile).
Un altro esempio di trasformazione verso il digitale efficiente è quello della Germania. Infatti, nel 2019 la rete banda ultralarga copre ancora poco: 3 case su 10 a livello nazionale e solo 1 su 10 nelle aree rurali. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni sono state incentivate alcune iniziative per riuscire ad incrementare il numero di famiglie raggiunte da una connessione veloce. Se ancora nel 2018 la copertura nazionale era solo del 9%, nell'anno successivo ha superato il 30%. Una delle iniziative è la Eckpunkte Zukunftsoffensive Gigabit-Deutschland, promossa nel 2016 per sviluppare una rete ad altissima capacità.
11 mld gli euro degli investimenti pubblici stabiliti per finanziare il progetto di trasformazione digitale tra il 2017 e 2023.
Nel 2019 infatti il ministro tedesco dei trasporti e delle infrastrutture digitali, Andreas Scheuer, ha dichiarato che grazie a questo piano nell'arco di tre anni è stato possibile coprire con la banda ultralarga 2,2 milioni di famiglie in più, un importante traguardo volto a raggiungere la completa copertura entro il 2050.
With our funding support, we have already been able to ensure high-speed Internet coverage for more than 2.2 million households.
Anche la Francia si distingue nella volontà di rendere più digitale il paese. A livello nazionale, la copertura è pari a 43,8%, tuttavia nelle aree rurali è stazionaria all'11,9%. Il piano di sviluppo nazionale France Très Haut Débit, lanciato nel 2013, mira a collegare tutte le case del paese con una velocità di almeno 30 Mbps entro il 2022. L'investimento previsto è di circa 20 miliardi di euro, di cui 3,3 miliardi destinati a coprire la mancanza di investimenti privati in alcune aree. In particolare, c'è una grande disparità nella copertura tra le aree più densamente popolate, dove raggiunge il 90%, e le aree meno popolate dove la copertura è intorno al 60%, e scende fino all'11,9% nelle aree rurali.
Per quanto riguarda invece l'Europa dell'est, la Romania ha la percentuale più alta di famiglie collegate da una rete a velocità di 100 Mbps, pari a 68,1% a livello nazionale e 39,1% nelle aree rurali. Grazie al budget europeo pluriennale 2014-2020, la Romania ha utilizzato 100 milioni di euro dal fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per lo sviluppo della connettività.
45 mln di euro sono gli investimenti elargiti per il progetto Ro-Net.
Il piano Ro-Net ha l'obiettivo di raggiungere con la rete base (30 Mbps) 783 delle 2.268 località della Romania considerate come delle "zone bianche", in cui non vi è alcun accesso internet. Alla fine del 2018, i lavori erano stati pianificati in 607 località e completati in 484.
Il 29 gennaio 2021 è stato pubblicato il nuovo report dell'European telecommunication network operators' association (Etno), una rete di servizi europea che riunisce le più grandi compagnie telefoniche. Nel 2019 è emerso che gli investimenti europei per la connettività sono stati pari a 51,7 miliardi di euro solo nel 2019, con un aumento di tre miliardi rispetto al 2018.
24,4% i cittadini europei che nel terzo quadrimestre del 2020 sono coperti dalla rete 5G, raddopiando quasi la quota del 2019.
Secondo Etno, il più grande ostacolo allo sviluppo è la frammentazione del mercato europeo, composto da più di 40 società, e l'eccessivo livello di regolamentazione. Inoltre, secondo le compagnie telefoniche, le politiche finanziarie del settore incentivano gli operatori che competono offrendo piani di abbonamento che sfruttano le reti esistenti, piuttosto che spingere per l'implementazione di reti nuove e più veloci. La frammentazione si osserva anche nel fatto che tutte le società di telecomunicazioni europee non sono più presenti tra i migliori primi 15 operatori rispetto agli anni passati.
Tramite gli open data rilasciati da Ookla, azienda che raccoglie i risultati dal sito web Speedtest, è possibile fare un'analisi complessiva delle prestazioni delle connessioni dei paesi europei.
Solo l’1,6% dei comuni italiani è dotato di connessione ultraveloce
Velocità della connessione internet (Mbps) nei comuni dei paesi Ue (2019)
I dati rappresentano le tre tipologie di velocità in download della rete in media presenti nei comuni di ciascun paese europeo. Vengono considerate le connessioni con una velocità inferiore ai 30 Mbps, tra i 30 e 100 Mbps e quella superiore ai 100 Mbps ossia la banda ultraveloce.
FONTE: elaborazione openpolis su dati OBC Transeuropa/EDJNet e Ookla
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)
Dai dati emerge come in diversi paesi una percentuale piuttosto significativa di città ha una connessione inferiore ai 30 Mbps. In Francia, Italia e Lettonia questa percentuale è di poco superiore al 50%. La Repubblica Ceca e la Slovacchia raggiungono rispettivamente il 65,4% e il 70,1%, con picchi vicini alla copertura completa a Cipro (85%), Croazia (89,2%) e Grecia (93,2%).
I paesi in cui hanno sostanzialmente raggiunto l'obiettivo di almeno 30 Mbps di larghezza di banda a livello nazionale sono Paesi Bassi e Malta, dove è stato raggiunto il 100%,mentre nelle posizioni successive si trovano Danimarca, Svezia, Lituania e Lussemburgo, poi Finlandia e Belgio. Per quanto riguarda l'altro obiettivo dell'Agenda digitale (connettività di almeno 100 Mbps in tutte le case), la situazione è abbastanza simile.
Tuttavia, anche in questo caso il nord Europa è capofila. Infatti, Lussemburgo, Paesi Bassi e Svezia superano tutti la soglia del 50% e la Danimarca si distingue con oltre il 91,9% delle città al di sopra della soglia di 100 Mbps.
La Danimarca prima in Europa per velocità in download
Velocità media del download (Mbps) nel primo e nell'ultimo trimestre del 2020, nei paesi Ue
I dati rappresentano le velocità medie in download in Megabytes per secondo nei paesi europei confrontando quella del primo trimestre (gennaio, febbraio e marzo) e quella dell’ultimo trimestre (ottobre, novembre e dicembre) del 2020.
FONTE: elaborazione openpolis su dati OBC Transeuropa/EDJNet e Ookla
(ultimo aggiornamento: giovedì 31 Dicembre 2020)
Il piano voucher interessa le famiglie meno abbienti (Isee inferiore ai 20.000 euro).
Confrontando i dati raccolti da Speedtest nel primo trimestre e nel quarto trimestre del 2020, si nota come in tutti i paesi, anche se in misura diversa, sia stata registrata una velocità di download media più elevata rispetto ai primi mesi dell'anno. Ciò può essere dovuto a una serie di fattori, dallo sviluppo della rete di progresso al fatto che molte persone durante la pandemia sono state costrette a investire in una connessione veloce per lavorare da casa. Nel complesso, l'infrastruttura sembra aver resistito all'aumento del traffico e alla domanda di prestazioni elevate. Inoltre, la pandemia ha contribuito in una certa misura a un'accellerazione da parte dei governi nel disporre una connessione a internet migliore e più veloce. Proprio in questa direzione, alcuni paesi hanno disposto degli incentivi economici per aumentare la digitalizzazione del paese. Per esempio in Italia a fine 2020, il governo ha lanciato un "piano voucher" per incentivare le famiglie meno abbienti a sottoscrivere contratti per almeno 30 Mbps e fino a 1 Gbps, in modo tale da avere una pia ampia diffusione dei servizi di connessione ad internet in banda ultra larga nel minor tempo.
Gli ultimi sviluppi
Il consiglio dell'Unione europea ha recentemente raggiunto un accordo con il parlamento europeo, nel quadro del piano per collegare l'Europa, per investire 2,06 miliardi di euro nella digitalizzazione. L'idea sottostante questa scelta è che l'evoluzione tecnologica ha assunto ritmi rapidi e quindi risolvere i gap tra i paesi e all'interno lo stesso paese è una possibilità per ridurre anche le divisioni economiche, sociali e territoriali. Inoltre, le tecnologie digitali sono un'importante strumento per favorire la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e il raggiungimento degli obiettivi europei nella lotta al cambiamento climatico.
European data journalism network, i dati nel resto dell'Europa
Openpolis fa parte dell'European data journalism network, una rete di realtà che si occupano di data journalism in tutta Europa. La versione originale di questo articolo è di OBC Transeuropa, un think thank focalizzato sui paesi del sud est Europa, Turchia e il Caucasom, ed è partner di Edjnet. I dati relativi alla presenza della banda ultralarga nei paesi europei con la distinzione tra il dato nazionale e quello delle aree rurali nel 2019 sono il risultato di una ricerca europea sullo stato della connettività tra i paesi membri. Il documento è stato pubblicato il 9 aprile del 2020 e può essere consultato nell'area delle pubblicazioni dell'Unione europea. Mentre i dati riguardanti la velocità di downloads nei comni europei, aggregati in seguito per paese, sono di Ookla e rientrano nel progetto di Opendata dell'azienda, scaricabili dal portale di Github (qui).
Photo: TheAndrasBarta - Pixabay