Ancora molti cittadini europei affrontano difficoltà economiche Europa

Con deprivazione materiale e sociale si intende la difficoltà ad affrontare una serie di spese considerate importanti per condurre una vita dignitosa. In Europa ancora quasi il 12% delle persone affronta difficoltà di questo genere, ma la situazione sta gradualmente migliorando.

|

Nonostante la sua ricchezza relativamente al contesto globale, l’Europa lotta ancora con la povertà. Ci sono vari modi per misurare la difficoltà economica e le disuguaglianze materiali all’interno della società. Uno di questi è la deprivazione materiale, con cui si intende la difficoltà ad affrontare una serie di spese che servono a garantire un tenore di vita dignitoso.

Cosa si intende con deprivazione materiale e sociale

L’ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat) la definisce come uno stato di difficoltà economica, identificabile con l’incapacità forzata (piuttosto che una scelta) di affrontare spese impreviste, di concedersi una vacanza fuori casa di una settimana ogni anno, un pasto con carne, pollo o pesce ogni due giorni, il riscaldamento adeguato della propria abitazione, o beni durevoli come una lavatrice, una televisione a colori, un telefono o un’auto. O ancora di affrontare i ritardi nei pagamenti, quali ipoteca o affitto, bollette di utenze, rate di acquisto o altri pagamenti di prestiti.

A queste voci se ne aggiungono altre a livello individuale, che indicano anche una deprivazione di tipo sociale, tra cui il disporre di tempo per delle attività ricreative, avere vestiti in buono stato e una connessione internet. Eurostat considera queste due variabili nel loro insieme, come “deprivazione materiale e sociale”.

La deprivazione indica quindi l’incapacità di permettersi alcune voci considerate dalla maggior parte delle persone come desiderabili o addirittura necessarie per condurre una vita adeguata. L’indicatore individua soltanto le persone che non possono permettersi tali beni o servizi, escludendo quindi quelle che non lo hanno per scelta, perché non lo desiderano o perché non ne sentono il bisogno.

Eurostat distingue poi un grado di deprivazione materiale “grave”, ovvero quando il nucleo familiare non può permettersi 4 o più delle voci di spesa elencate sopra. Tre sono sufficienti per considerare il nucleo in stato di deprivazione.

Quando si prolunga nel tempo, la deprivazione materiale è detta “persistente”.

Infine, tale condizione può essere valutata in base alla sua persistenza nel tempo, il che può indicare un problema di tipo strutturale. Il calcolo del tasso di deprivazione materiale persistente richiede uno strumento longitudinale, attraverso il quale le persone sono seguite nell’arco di quattro anni. Rientrano in tale gruppo le famiglie i cui membri non riescono ad affrontare le spese nell’anno corrente e in almeno due dei tre anni precedenti alla rilevazione.

Quante persone in Europa convivono con difficoltà economiche

Sono ancora molte le persone che affrontano quotidianamente difficoltà economiche, in Europa. Parliamo di quasi il 12% della popolazione dell’Unione – un dato che tuttavia negli anni si è fortemente ridotto. La quota si è praticamente dimezzata rispetto al 2014, quando si attestava al 20%.

11,9% della popolazione Ue è in condizioni di deprivazione (2021).

Di questi, il 6,3% si trovano in condizioni di deprivazione economica e sociale grave, per un totale di circa 27 milioni di persone.

I dati vengono dal sondaggio Eu statistics on income and living conditions (Eu-Silc). Con “deprivazione materiale” si intende l’incapacità di un nucleo familiare di pagare, nell’anno in corso e in almeno due dei tre anni precedenti alla rilevazione, tre delle seguenti voci: affitto, mutuo o bollette; riscaldamento della propria abitazione; spese impreviste; pasti proteici regolari; vacanze; televisore; lavatrice; automobile; telefono. Si parla invece di “deprivazione materiale grave” quando le voci sono almeno quattro. Con “deprivazione sociale” si intende invece la difficoltà ad avere una connessione a internet; a sostituire abiti usurati con altri nuovi; ad avere due paia di scarpe adeguatamente montate (compresa una coppia di scarpe in ogni condizione atmosferica); a spendere una piccola somma di denaro ogni settimana per sé; a svolgere regolarmente attività ricreative; a incontrarsi con amici/familiari per una bevanda/un pasto almeno una volta al mese.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat
(pubblicati: mercoledì 1 Febbraio 2023)

La Romania è il primo paese Ue per quota di cittadini in condizioni di deprivazione materiale (34,5%, il 23,1% grave). Seguono Bulgaria (30,4%) e Grecia (29,2%). In Italia la quota si attesta all’11,3%, leggermente al di sotto della media europea. Ultime invece Svezia e Finlandia con cifre inferiori al 4%.

In tre paesi membri (Svezia, Finlandia e Spagna) il numero di persone in stato di deprivazione grave è aumentato. Una tendenza che appare particolarmente marcata in Svezia, dove si è passati da circa 98mila persone nel 2015 a 140mila nel 2021 (con un aumento pari a quasi il 43%). In tutti gli altri stati invece il numero è calato. Mediamente del 33,8%. Soprattutto nei paesi dell’Europa centrale e orientale si registrano le cifre più notevoli. In Lettonia, Cipro, Polonia, Slovenia e Croazia la riduzione ha superato il 60%.

Per quanto riguarda il nostro paese, siamo passati da un totale di 7,4 milioni di persone in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale nel 2015 a 4,5 nel 2021. Un calo pari a circa il 53%.

Vediamo la situazione complessiva (senza distinguere in base alla gravità della condizione di deprivazione), tra i grandi paesi Ue.

I dati vengono dal sondaggio Eu statistics on income and living conditions (Eu-Silc). Con “deprivazione materiale” si intende l’incapacità di un nucleo familiare di pagare, nell’anno in corso e in almeno due dei tre anni precedenti alla rilevazione, tre delle seguenti voci: affitto, mutuo o bollette; riscaldamento della propria abitazione; spese impreviste; pasti proteici regolari; vacanze; televisore; lavatrice; automobile; telefono. Con “deprivazione sociale” si intende invece la difficoltà ad avere una connessione a internet; a sostituire abiti usurati con altri nuovi; ad avere due paia di scarpe adeguatamente montate (compresa una coppia di scarpe in ogni condizione atmosferica); a spendere una piccola somma di denaro ogni settimana per sé; a svolgere regolarmente attività ricreative; a incontrarsi con amici/familiari per una bevanda/un pasto almeno una volta al mese.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat
(pubblicati: mercoledì 1 Febbraio 2023)

In tutti i più grandi stati dell’Ue il numero di persone in condizioni di deprivazione materiale è diminuito negli anni. Tuttavia il miglioramento è stato meno evidente in Francia (meno di 3 punti percentuali di differenza in 7 anni) e in Germania (-3,5). In Italia invece si può notare una forte riduzione, pari a quasi 12 punti percentuali tra 2014 e 2021. Ovviamente è importante in questo senso tenere conto del fatto che nel 2014 perdurava ancora la crisi economica.

Foto: Christelle Hayeklicenza

PROSSIMO POST