Ancora troppo poche le sindache in Italia Disparità di genere

In Italia la disparità di genere è ancora una condizione che svantaggia le donne in diversi ambiti, compreso quello politico. Infatti se negli ultimi anni è aumentato il numero di donne in politica, dall’altro sono ancora poche quelle che ricoprono incarichi di vertice.

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Tra pochi giorni in oltre 1.300 comuni si terranno le elezioni amministrative. Un’occasione per verificare quante sindache amministrano oggi le nostre città e qual è la possibilità che questo numero aumenti dopo la prossima tornata elettorale.

Le sindache nei territori

Il dato generale sulla quota di donne a ricoprire la carica di sindaca è molto basso nel nostro paese.

14,86% la quota di sindache nei comuni italiani.

Detto questo però non si tratta di un dato omogeneo, anche se le situazioni virtuose sono decisamente rare.

La provincia in cui si trova il maggior numero di sindache è senza dubbio quella di Trieste (83,3%). Un dato decisamente in controtendenza e da considerarsi molto positivo anche se è da tenere presente che si tratta di un campione particolarmente ristretto. Infatti sono solo 6 i comuni che fanno parte di questa provincia (oggi ufficialmente “Ente di decentramento regionale di Trieste”).

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 13 Settembre 2021)

Guardando alle posizioni successive in classifica la percentuale di donne a ricoprire il vertice delle amministrazioni comunali cala drasticamente e in nessun altro caso supera o si avvicina al 40%.

Dopo Trieste infatti è Cagliari la provincia (città metropolitana) con il maggior numero di sindache, 6 su 17, ovvero il 35,29%. Più in generale sono solo 21 i territori in cui questo dato raggiunge o supera il 20%.

In 27 territori invece si tratta di meno di 1 comune su 10. Particolarmente grave la situazione nelle zone di Benevento, Catania, Prato e Trapani, in cui non si trova neanche una sindaca al vertice di un'amministrazione comunale.

Distribuzione geografica

Il mezzogiorno si colloca sotto la media nazionale per numero di amministrazioni comunali guidate da una donna (circa il 10%).

Meglio fanno il centro Italia, appena sopra la media (15,5%), e il nord (17% circa). Anche in quest'ultimo caso tuttavia non si tratta di cifre particolarmente elevate.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 13 Settembre 2021)

Piccoli, medi e grandi comuni

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, è proprio nei piccoli comuni che si registrano quote più elevate di donne sindache. Nelle amministrazioni con popolazione inferiore a 50mila abitanti infatti si tratta di circa il 15%.

Molto basso invece è il numero di sindache nei comuni con popolazione compresa tra 50 e 100milla abitanti (3,3%) e restano comunque sotto la media i comuni con più di 100mila abitanti.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 13 Settembre 2021)

Quanto alle grandi città, con più di 200mila abitanti, solo Torino e Roma hanno una donna al vertice dell'amministrazione comunale. In entrambi i casi peraltro si tratta di sindache del Movimento 5 stelle.

2 le città con più di 200mila abitanti con una donna al vertice dell'amministrazione comunale.

Un dato decisamente basso che peraltro sarà messo ulteriormente alla prova con le prossime elezioni. Sia Roma che Torino infatti andranno a votare ma, mentre Virginia Raggi si riproporrà alle elezioni per un secondo mandato, Chiara Appendino ha deciso di non ripresentarsi alle elezioni. Al suo posto tuttavia il Movimento 5 stelle (M5s) ha schierato un'altra donna, Valentina Sganga, oggi consigliera comunale per il movimento.

Anche nelle altre grandi città al voto si presentano delle candidate alla carica di sindaco, ma in nessun caso si tratta dei nomi più quotati.

Almeno nelle grandi città è il M5s a proporre più candidature femminili.

A Milano è sempre il Movimento 5 stelle a sostenere una candidatura femminile (Layla Pavone). Lo stesso fa Potere al popolo (Miriam Tedone) che anche nelle elezioni di Bologna propone una donna (Marta Collot). Sempre a Bologna l'altra candidatura femminile (Addolorata Palumbo) è una consigliera comunale eletta con il M5s, ma sostenuta da una lista di sinistra.

Sia a Napoli che a Trieste, infine, sono due le candidature femminili sostenute da liste civiche o di sinistra. Nel caso di Napoli una delle candidate è Alessandra Clemente, già assessora con il sindaco Luigi de Magistris e da lui sostenuta alle elezioni.

 

Foto Credit: Chiara Appendino - Facebook

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