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Il problema dell’inquinamento per scuole e studenti in Italia #conibambini

L'Italia è quarta in Ue per quota di giovani che segnalano problemi ambientali o di inquinamento nel territorio in cui vivono. Una condizione che in alcuni casi riguarda le stesse scuole.

Le mense nel contrasto della povertà educativa e alimentare #conibambini

Le rilevazioni post-pandemia confermano che la deprivazione alimentare colpisce soprattutto i minori nel mezzogiorno, dove vi sono anche meno mense scolastiche. Queste, oltre a garantire la possibilità di tempo pieno, sono centrali nella strategia contro la povertà alimentare.

Lo sport a scuola per riavvicinare i giovani alla pratica sportiva #conibambini

Rimane alta la quota di minori sedentari, che non praticano alcuno sport o attività fisica nel tempo libero. Un fenomeno su cui possono incidere disparità di reddito: la valorizzazione dell'attività sportiva a scuola e delle palestre scolastiche può ridurre gli ostacoli legati al costo.

L’istruzione dei genitori condiziona ancora il futuro dei figli #conibambini

Il titolo di studio dei genitori mantiene un'influenza sulle opportunità cui avranno accesso i minori, rendendo la povertà educativa di fatto ereditaria. Oltre un terzo dei figli di non diplomati attraversa una condizione di deprivazione, contro il 3% dei figli di laureati.

Come le biblioteche possono avvicinare i bambini alla lettura #conibambini

Nonostante il calo nel resto della popolazione, la quota di lettori tra bambini e ragazzi tiene. Restano tuttavia ampi divari legati all’origine familiare e sociale dei minori. Il ruolo delle biblioteche sul territorio è fondamentale per il contrasto alla povertà educativa.

Tra i capoluoghi il divario occupazionale di genere più ampio è ad Andria

Al sud le disparità di occupazione più ampie

È ancora lontana la parità nella genitorialità #conibambini

Anche se è in crescita il ricorso ai congedi da parte dei padri, la quota di richiedenti uomini resta poco sopra il 20%. Ciò penalizza le donne, su cui finisce per gravare quasi interamente il lavoro di cura, ma ha effetti negativi anche per gli uomini.

La spaccatura tra il nord e il sud nell’occupazione delle donne tra i 25 e i 49 anni

Nei territori con minore occupazione femminile ci sono meno servizi per l’infanzia