L'Italia è tra gli ultimi posti per quota di laureati tra i paesi Ue e, analizzando i dati territoriali sulle iscrizioni dei neo-diplomati, emerge come in diverse aree il passaggio diretto da scuola superiore a università riguardi meno della metà dei ragazzi.
La povertà educativa colpisce in media più il sud che il nord del paese. Ma in un territorio vasto come la Lombardia, servizi educativi e fenomeni sociali variano molto a livello locale, da provincia a provincia e da comune a comune.
Conoscere le lingue straniere, e tra queste l'inglese, è il presupposto per comunicare, lavorare, studiare al di fuori del proprio paese (e non solo). Una possibilità che deve essere garantita a tutti fin dall'infanzia, o una parte di giovani sarà tagliata fuori da queste opportunità.
I dati pubblicati attraverso il censimento permanente mostrano che il livello di istruzione, nell'arco di un decennio, è aumentato in modo generalizzato nel nostro paese. Ma le differenze restano molto ampie a livello locale.
La lotta agli abbandoni precoci parte da quello che ragazze e ragazzi apprendono durante il percorso di studi. Un'istruzione di qualità per tutti, a prescindere dalla condizione di partenza, è la chiave perché nessuno resti indietro.
Sono ancora molte le famiglie con figli che non riescono a permettersi di riscaldare adeguatamente la casa. Con conseguenze che incidono sul disagio familiare e sulla qualità della vita dei nuclei.
L'anno che sta per finire, segnato dalla pandemia, ha visto una forte contrazione dell'economia. Nell'ultima crisi economica a pagare furono soprattutto i bambini e le loro famiglie: ora tutti gli sforzi devono impedire che succeda di nuovo.
Le lavagne interattive multimediali possono essere uno strumento molto utile non solo per l'alfabetizzazione digitale degli alunni, ma anche per stimolare nuovi approcci educativi. Attraverso i dati, vediamo in quali territori sono più diffuse.
L'istruzione è uno degli asset strategici per affrontare le sfide che ci attendono nel prossimo futuro. Nonostante gli sforzi fatti negli ultimi anni, però, gli investimenti pubblici italiani, stando ai dati del 2018, non sono ancora tornati ai livelli precedenti la crisi del 2008.