Come sondaggi ed elezioni amministrative influenzano l’azione dei partiti Sondaggi
L’approssimarsi dell’appuntamento elettorale sta condizionando le scelte delle forze politiche. Dopo mesi di accesa rivalità Lega e Fdi si sono riavvicinate. Nel centrosinistra invece si è scelto di rinviare la discussione sul Ddl Zan a dopo il voto.
venerdì 24 Settembre 2021 | Potere politico
Le elezioni amministrative in programma per il prossimo 3 e 4 ottobre rappresentano un appuntamento molto importante per tutte le forze politiche. Non soltanto perché si vota in alcune delle città italiane più grandi come Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli. Ma anche perché sarà un importante banco di prova a meno di due anni dalla fine della legislatura.
Anche se si parla di elezioni in ambito locale l’esito delle urne potrebbe avere anche delle ripercussioni sugli equilibri interni a governo e parlamento. In tale contesto l’influenza dei sondaggi sull’azione dei partiti diventa ancora più rilevante.
Nelle ultime settimane infatti tutte le forze politiche hanno cercato di rilanciare i temi cari al proprio elettorato. E d’altra parte hanno scelto di rimandare a dopo il voto la discussione su questioni giudicate “divisive” e che avrebbero rischiato di far perdere consensi.
Nel centrodestra ad esempio si è tornati a parlare di sicurezza e immigrazione. Allo stesso tempo si è registrato un riavvicinamento tra le posizioni di Lega e Fratelli d’Italia dopo mesi di accesa rivalità. Nel centrosinistra invece si è scelto di rimandare la battaglia sul Ddl Zan a dopo la tornata elettorale.
La situazione a settembre 2021
I sondaggi sono quindi uno degli indicatori che ci possono aiutare a valutare lo stato di salute dei partiti. Vediamo qual è la situazione in base ai dati raccolti a settembre. Il primo elemento che emerge è il sorpasso di Fratelli d’Italia nei confronti della Lega. Con una media del 20,2% il partito di Giorgia Meloni diventa infatti la prima forza politica del paese anche se il distacco dal Carroccio rimane minimo.
Tali cifre quindi devono essere interpretate con cautela. Non tutti i sondaggi analizzati infatti confermano questa tendenza. Per Ipsos ad esempio il primo partito è ancora la Lega. Guardando invece alle altre forze politiche, anche il Partito democratico si mantiene molto vicino con il 19,1% di potenziali consensi. Più distaccati invece il Movimento 5 stelle (16,3%) e Forza Italia (7,5%).
Il consenso ai partiti da gennaio 2020 ad oggi
Media delle percentuali raccolte dai singoli partiti politici nei sondaggi svolti mensilmente
FONTE: elaborazione openpolis su dati Dipartimento per l'informazione e l'editoria
(ultimo aggiornamento: lunedì 14 Giugno 2021)
Analizzando l’evoluzione dei consensi potenziali dall’inizio dell’anno possiamo osservare come Fdi sia la forza politica cresciuta di più nel gradimento potenziale degli elettori. Il partito di Meloni infatti ha registrato un aumento di 4,1 punti percentuali. Nello stesso periodo invece la Lega ha subito una contrazione di 3,5 punti. Da segnalare anche il recupero del Movimento 5 stelle che rispetto a gennaio 2021 ha guadagnato 1,7 punti percentuali.
Chi sale e chi scende nei sondaggi elettorali
Variazione in punti percentuali tra la media di gennaio 2021 e la media dell'ultimo mese
FONTE: elaborazione openpolis su dati Dipartimento per l'informazione e l'editoria
(ultimo aggiornamento: lunedì 21 Giugno 2021)
-3,5 il consenso potenziale, in punti percentuali, perso dalla Lega nel 2021.
Un altro elemento interessante da segnalare riguarda Liberi e uguali. Questa forza politica (che rappresenta una federazione di diverse liste della sinistra) negli ultimi mesi è tornata a crescere nei sondaggi (+0,5 punti percentuali rispetto a gennaio). Un risultato che potrebbe essere in parte dovuto alla presenza all’interno del gruppo parlamentare di Nicola Fratoianni. Il segretario di Sinistra italiana infatti pur continuando a far parte del gruppo non sostiene il governo Draghi. Una scelta che potrebbe aver contribuito al recupero di popolarità dell’intera area.
Il riavvicinamento tra Lega e Fratelli d'Italia
Come abbiamo raccontato anche nei precedenti approfondimenti, il trend opposto dei due principali partiti del centrodestra ha ridefinito gli equilibri all'interno della coalizione. In questo contesto la posizione di Matteo Salvini come candidato premier di una ipotetica alleanza di centrodestra è divenuta contendibile per Giorgia Meloni.
Questo ha determinato la nascita di una forte rivalità tra i due leader e i loro rispettivi schieramenti. Una rivalità che aveva portato anche a scelte diverse per quanto riguarda l'atteggiamento da tenere nei confronti del governo Draghi. Con la Lega da un lato che ha deciso di entrare nella maggioranza e Fdi dall’altro che invece è rimasta all’opposizione. Una scelta che è stata premiata dagli elettori, almeno secondo i sondaggi.
I rapporti di forza interni al centrodestra
Composizione dell'opposizione di centrodestra in base ai consensi nei sondaggi
FONTE: elaborazione openpolis su dati Dipartimento per l'informazione e l'editoria
(ultimo aggiornamento: lunedì 21 Giugno 2021)
D'altronde la scelta di Fdi è apparsa logica. Come abbiamo già raccontato in questo articolo infatti il peso del partito in parlamento - fotografia della situazione politica del 2018 - è ridotto. Entrando a far parte della maggioranza quindi Fdi avrebbe avuto una scarsa incidenza sulle decisioni prese dal governo. Rimanendo all’opposizione invece il partito può raccogliere il voto di una porzione di elettori di centrodestra delusi per l’ingresso di Lega e Forza Italia nella maggioranza.
La differenza tra voti nelle ultime elezioni, presenza in parlamento e sondaggi attuali
Partito | % voti camera 2018 | % deputati attuali | % senatori attuali | % sondaggi attuali |
---|---|---|---|---|
Lega – Salvini | 17,4 | 21,0 | 20,0 | 19,9 |
PD | 18,8 | 14,8 | 11,8 | 19,1 |
M5S | 32,7 | 25,6 | 23,4 | 16,3 |
Fratelli d’Italia | 4,4 | 5,7 | 6,2 | 20,2 |
Forza Italia | 14,0 | 12,4 | 16,2 | 7,5 |
SX | 3,4 | 1,7 | no gruppo autonomo | 3,7 |
Italia Viva | non presente | 4,5 | 5,3 | 2,5 |
PiùEuropa | 2,6 | no gruppo autonomo | no gruppo autonomo | 1,7 |
Coraggio Italia | non presente | 3,8 | no gruppo autonomo | 1,3 |
Azione | non presente | no gruppo autonomo | no gruppo autonomo | 3,4 |
Europa Verde | 0,58* | no gruppo autonomo | non presente | 1,6 |
Negli ultimi mesi peraltro non sono mancate le occasioni di contrasto tra i due alleati/rivali. Dalla diatriba sulla presidenza del Copasir alla mozione di sfiducia che Fdi ha presentato nei confronti del ministro della salute Roberto Speranza che la Lega è stata costretta a respingere per non mettere in difficoltà il governo di cui fa parte.
Nelle ultime settimane tuttavia si sono registrati segnali di disgelo. In occasione del Forum Ambrosetti di Cernobbio infatti Meloni ha affermato che lei e Salvini sono “promessi sposi”. Un riavvicinamento che secondo alcuni osservatori sarebbe da attribuire, almeno in parte all’approssimarsi delle elezioni amministrative in cui i due partiti corrono insieme.
Le questioni green pass e immigrazione
Un esempio concreto del riavvicinamento tra Lega e Fdi ha riguardato la discussione sull'obbligo di green pass. Secondo alcuni osservatori infatti una parte del bacino elettorale dei due partiti sarebbe contraria allo strumento. Le due forze politiche hanno quindi adottato posizioni ambigue sul tema, nel tentativo di non scontentare quella porzione di elettorato.
Essendo all’opposizione Fdi ha potuto farlo in maniera più disinvolta mentre la Lega ha dovuto conciliare questa posizione con il proprio ruolo nella maggioranza. Nelle scorse settimane il partito di Meloni ha presentato alcuni emendamenti che prevedevano un allentamento alle norme contenute nel decreto legge 105/2021.
Lega e Fdi si sono schierate contro l'allargamento dell'obbligo di green pass.
Anche la Lega ha votato a favore di tali emendamenti. Una possibile spiegazione di questo atteggiamento è - come abbiamo raccontato in questo articolo - il fatto che i voti del Carroccio da soli non sono sufficienti a mettere in discussione le scelte prese dal governo.
Tali emendamenti infatti sono stati puntualmente respinti dal resto della maggioranza.
Emendamento green pass, 134 voti favorevoli
Come la camera ha votato l'emendamento di Giorgia Meloni per alleggerire l'obbligo di green pass
Attualmente la camera è composta da 628 deputati poiché devono ancora tenersi le elezioni suppletive per sostituire Piercarlo Padoan e Emanuela Claudia Del Re, dimessisi rispettivamente a novembre 2020 e giugno 2021.
FONTE: elaborazione openpolis su dati camera dei deputati
(ultimo aggiornamento: mercoledì 15 Settembre 2021)
I due partiti hanno sposato una linea comune anche sul tema della sicurezza. Tema riportato al centro del dibattito da alcuni fatti di cronaca come il rave party avvenuto nel viterbese e l'aggressione di Rimini. Sia Salvini che Meloni hanno duramente attaccato la ministra dell'interno Luciana Lamorgese arrivando a chiederne le dimissioni.
C’è da dire però che all’interno della Lega non tutti condividono la linea di Salvini. Ad esempio un autorevole esponente come il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha dichiarato di essere favorevole all’estensione del green pass obbligatorio. Secondo alcuni osservatori questa duplice posizione riassume le due anime che caratterizzano il partito. Da un lato l’ala più “sovranista” incarnata dal segretario, dall’altro quella vicina alle posizioni dell'esecutivo e che ha come interlocutore privilegiato il mondo delle imprese.
Il centrosinistra e le preoccupazioni per il voto
L'andamento dei sondaggi e l'approssimarsi delle elezioni stanno influenzando anche le strategie del centrosinistra. Per quanto riguarda il Partito democratico il segretario Enrico Letta, sin dal suo insediamento, ha cercato di ricompattare il proprio elettorato intorno ad alcuni temi di bandiera.
Vanno in questa direzione alcune proposte lanciate negli ultimi mesi. Dallo Ius soli al voto per i sedicenni, fino anche alla tassa di successione sui grandi patrimoni. Nonostante alcuni di questi punti siano stati rilanciati anche recentemente, nelle ultime settimane si è registrato un atteggiamento più cauto. Un esempio concreto lo si può ritrovare nella posizione nei confronti del Ddl Zan.
I partiti stanno rinviando le questioni più "divisive" a dopo le elezioni.
A luglio infatti i dem avevano spinto per cercare di approvare il disegno di legge contro l'omotransfobia prima della pausa estiva del parlamento. Adesso invece Il Pd - e le altre forze di maggioranza - hanno bocciato una proposta di Fdi che chiedeva di calendarizzare la discussione del Ddl prima del voto. Secondo alcuni osservatori la mossa di Fratelli d'Italia sarebbe da interpretare come una provocazione. Tuttavia l'atteggiamento del centrosinistra potrebbe essere imputato al timore che un tema così delicato possa far perdere voti ai partiti che lo sostengono. Da notare peraltro che Letta è impegnato in prima persona nelle elezioni suppletive per ottenere un seggio alla camera.
I rapporti di forza interni a centrosinistra e M5s
Composizione della maggioranza di governo in base ai consensi nei sondaggi
FONTE: elaborazione openpolis su dati Dipartimento per l'informazione e l'editoria
(ultimo aggiornamento: lunedì 21 Giugno 2021)
Ciò che invece non è cambiato nell’atteggiamento del Pd sono gli attacchi alla Lega. Letta infatti ha individuato in Salvini il proprio avversario privilegiato. Le posizioni ambigue del segretario del Carroccio su vaccini e green pass hanno prestato il fianco alle critiche dei democratici che hanno invitato la Lega a decidere da che parte stare. Se con il governo o con l’opposizione.
Credo di poter dire che quello che è successo oggi pomeriggio alla camera, dove in commissioni affari sociali la Lega di fatto è uscita dalla maggioranza e ha votato contro il green pass dimostra una situazione intollerabile
Le posizioni di Italia viva e Movimento 5 stelle
L’avvicinarsi delle elezioni e l’andamento dei sondaggi stanno influenzando anche l’azione del Movimento 5 stelle. Dopo aver superato le difficoltà degli ultimi mesi legate al nuovo assetto statutario e al cambio di leadership (di cui abbiamo parlato in questo articolo) il M5s infatti ha deciso di adottare un basso profilo.
Non si può pensare che le elezioni comunali siano un test per Giuseppe Conte. Sarebbe come chiedere a un allenatore che arriva alle ultime tre giornate di campionato di vincerlo, anche se chi c'era prima aveva perso tutte le partite. Noi guardiamo al futuro, che sarà un percorso solido per il M5s e costruirà leadership a livello territoriale
Così come il Pd però anche i pentastellati non hanno rinunciato ad alcune delle loro battaglie di bandiera. Nei mesi scorsi infatti hanno manifestato forte contrarietà all’impianto della riforma del processo penale così come era stato presentato dalla ministra Marta Cartabia, spingendo per delle modifiche al testo. Più recentemente invece lo stesso Giuseppe Conte ha criticato il ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, reo di essersi dichiarato favorevole all’utilizzo di energia nucleare di ultima generazione.
Un ultimo interessante spunto di analisi riguarda Italia viva. Il partito di Matteo Renzi infatti sostenendo la candidatura di Carlo Calenda a sindaco di Roma e lanciando una proposta di referendum per riformare il reddito di cittadinanza si sta allontanando sempre di più dalle posizioni di Pd e M5s. Queste scelte possono essere lette come un tentativo di rilanciare un partito che secondo i sondaggi viaggia intorno al 2,5% di potenziali consensi.
Foto credit: Facebook - Matteo Salvini