Con la seconda ondata continuano a crescere i bandi per l’emergenza Coronavirus
Nelle ultime settimane aumentano soprattutto le somme per test e tamponi (+75,8%). Ma restano prevalenti mascherine e altri dispositivi di protezione: rappresentano oltre il 70% degli importi messi a bando.
martedì 10 Novembre 2020 | Potere politico
Mentre siamo ormai entrati nella seconda ondata, arrivano a 8.988 i lotti messi a bando da 1.031 amministrazioni per far fronte alla crisi, per un totale di 14 miliardi di euro di importi a base d’asta (10 miliardi, se si escludono quelli previsti in accordo quadro, il perimetro contrattuale entro cui saranno fatti gli affidamenti veri e propri).
È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento della piattaforma bandi Covid, il nostro progetto per consentire a tutti di monitorare la gestione dell’emergenza.
Una iniziativa che nasce per supplire ad una carenza delle istituzioni nella pubblicazione di dati sui bandi Covid. Oggi, ad esempio, i dati che possiamo fornire sono quasi esclusivamente quelli sugli importi messi a gara, e in gran parte dei casi mancano gli importi finali di aggiudicazione e le aziende vincitrici.
Cosa è successo nell’ultimo mese
Le ultime settimane, sul fronte emergenza Covid, sono state particolarmente convulse. Da ottobre, la progressiva crescita dei contagi e dei ricoveri ha riaperto le polemiche stato-regioni sul potenziamento della rete sanitaria.
Sul piano normativo, sono state stabilite misure via via più restrittive, da parte delle regioni e del governo. L’ultimo Dpcm, del 3 novembre, ha stabilito il coprifuoco dalle 22 e soprattutto una cornice nazionale per suddividere il paese in base al livello di rischio.
Questo ritorno a una fase di crisi, che riflessi ha avuto sugli appalti per l’emergenza?
Crescono i tamponi, ma il grosso degli acquisti riguarda le mascherine.
Rispetto alla scorsa rilevazione, a ottobre, gli importi messi a bando (al netto degli accordi quadro) aumentano dell’8,6%, ovvero di circa un miliardo di euro. Crescono soprattutto bandi e affidamenti per tamponi, test e servizi di analisi (+75,8%). Aumenti superiori al 10% anche per la sanificazione (+15,1%), le infrastrutture e gli arredi sanitari (+10,8%) e i servizi di trasporto e movimentazione dei pazienti (+10,3%). Crescita più contenuta sui bandi per le terapie intensive (+4,73%), i dispositivi di protezione (+3,94%) e gli arredi scolastici (+2,75%).
+75,8% di importi banditi per test e tamponi dall’ultima rilevazione
Quanto sono aumentati gli importi banditi rispetto all'aggiornamento di ottobre (esclusi accordi quadro)
FONTE: openpolis, osservatorio bandi Covid
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Novembre 2020)
Sebbene gli importi per mascherine e altri dispositivi di protezione aumentino meno del 4% ad ottobre, restano la categoria di gran lunga maggioritaria: 9,2 miliardi su 12 messi a bando, al netto degli accordi quadro.
76,3% degli importi banditi riguarda mascherine e altri dispositivi di protezione.
La crescita di tamponi e test segue una tendenza iniziata nei mesi scorsi. Nella rilevazione di luglio, meno del 5% delle somme bandite per l'emergenza riguardavano questo tipo di prodotti e servizi di analisi. Oggi la quota ha raggiunto quasi il 10% degli importi.
Dopo le mascherine, si tratta del secondo settore più coinvolto, seguito dalle infrastrutture e arredi scolastici (5,7%).
Negli ultimi mesi cresciuti i bandi per tamponi e arredi scolastici
Ma le mascherine e i dispositivi di protezione cubano oltre il 70% degli importi messi a bando
FONTE: openpolis, osservatorio bandi Covid
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Novembre 2020)
I bandi relativi al segmento "terapia intensiva, rianimazione e farmaci" cubano circa 470 milioni (cifra che sale a 1 miliardo, se includiamo anche gli accordi quadro). Ovvero circa il 4% degli importi banditi (6% con gli accordi quadro).
La struttura commissariale resta l'ente con più importi banditi
Nell'ultimo approfondimento, avevamo rilevato come la struttura del commissario all'emergenza Domenico Arcuri fosse diventata la stazione appaltante principale, passando tra luglio e ottobre da 2,2 a 4,6 miliardi. Un dato che avevamo messo in relazione con la progressiva concentrazione sulla struttura commissariale di una serie di competenze, a partire dalla riapertura delle scuole.
Con questo aggiornamento la tendenza resta invariata: a novembre gli importi a base d'asta banditi dal commissario salgono a 4,9 miliardi. Seguono le 3 società di acquisto regionale di Veneto, Lombardia e Toscana e il Dipartimento protezione civile. Gli importi di queste ultime variano dai 379 milioni della protezione civile ai 591 dell'azienda Zero in Veneto. Consip è stabile sul dato già rilevato lo scorso mese.
Consip e protezione civile stabili, crescono commissario straordinario e centrali di acquisto regionali
Importi a base d'asta dei lotti Covid per stazione appaltante (esclusi accordi quadro)
FONTE: openpolis, osservatorio bandi Covid
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Novembre 2020)
Con l'ulteriore crescita delle somme messe a gara dal commissario straordinario, si conferma la concentrazione dei bandi per l'emergenza sulla struttura guidata da Domenico Arcuri. Complessivamente, il peso del commissario straordinario è cresciuto rispetto al totale degli importi banditi, passando dal 30% di luglio al 40% attuale.
Oltre il 40% degli importi banditi in emergenza sono stati emanati dal commissario
Percentuale di importi messi a bando dalla struttura del commissario all'emergenza Covid (esclusi accordi quadro)
FONTE: openpolis, osservatorio bandi Covid
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Novembre 2020)
Il settore dove il ruolo della struttura commissariale è stato preponderante sono le infrastrutture e gli arredi scolastici. In questo segmento i bandi del commissario rappresentano quasi il 90% degli importi in emergenza, sia considerando gli accordi quadro che escludendoli. È l'effetto del decreto semplificazioni approvato a luglio, che ha attribuito alla struttura commissariale la responsabilità per l’acquisizione dei materiali necessari alla riapertura in sicurezza della scuola, compresi i nuovi banchi e le sedute.
Il ruolo del commissario emerge soprattutto su arredi scolastici, sanità e mascherine
Percentuale di importi messi a bando dalla struttura del commissario all'emergenza Covid
FONTE: openpolis, osservatorio bandi Covid
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Novembre 2020)
Con i bandi di ottobre la gestione commissariale entra nella riorganizzazione sanitaria.
In generale, gli ambiti dove c'è maggiore concentrazione dei bandi sul commissario non cambiano, sia includendo che escludendo gli accordi quadro. Fa eccezione il segmento "infrastrutture e arredi sanitari". Ad ottobre sono stati infatti pubblicati bandi per 713 milioni: si tratta di 21 accordi quadro (uno per regione e province autonome) per la riorganizzazione della rete ospedaliera nazionale.
Questi lotti servono ad attuare i piani regionali, previsti dal decreto 34/2020, su cui - come abbiamo avuto modo di raccontare - si è concentrato lo scontro tra stato e regioni in queste settimane.
Il Commissario Straordinario procederà, nell'ambito dei poteri conferitigli (...) a dare attuazione ai piani, garantendo la massima tempestività e l'omogeneità territoriale, in raccordo con ciascuna regione e provincia autonoma.
In conseguenza di questi bandi, il peso del commissario sul segmento "infrastrutture e arredi sanitari" sale all'83,8% di quanto messo a gara finora.
Le modalità di assegnazione dei bandi
Continuano a prevalere le procedure semplificate, come quelle negoziate senza pubblicazione del bando e gli affidamenti diretti (puri o in adesione ad accordo quadro).
Oltre l’85% degli importi affidati con procedure negoziate senza pubblicazione del bando e affidamenti diretti
Importi base d'asta dei lotti Covid per tipo di procedura seguita (esclusi accordi quadro)
FONTE: openpolis, osservatorio bandi Covid
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Novembre 2020)
Il ricorso così massiccio a procedure straordinarie è stato espressamente previsto dalla normativa di emergenza. Le procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando sono infatti una delle modalità indicate nell'ordinanza del capo della protezione civile dello scorso 3 febbraio. In questo atto sono state stabilite una serie di deroghe alla normativa sugli appalti nella risposta alla crisi.
Per l’espletamento delle attività previste dalla presente ordinanza, il Capo del Dipartimento della protezione civile ed i soggetti attuatori, possono avvalersi, ove ricorrano i presupposti, delle procedure di cui agli articoli 63 e 163 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture
Alle procedure negoziate, seguono gli affidamenti diretti, di cui la maggioranza (3,19 miliardi) è in adesione ad un accordo quadro. Ulteriori 1,1 miliardi sono affidamenti diretti senza accordo quadro, cioè senza alcun confronto competitivo tra operatori economici.
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