Continua ad aumentare il consumo di suolo Ambiente

La soil strategy europea prevede che entro il 2050 si azzeri il consumo netto di suolo. Tuttavia questo obiettivo è ancora molto lontano: in Italia ogni anno vengono coperti artificialmente migliaia di ettari di terreno.

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Il suolo è una risorsa fondamentale per la sopravvivenza, in quanto genera acqua, cibo e materie prime. Tuttavia l’attività umana spesso comporta una sua copertura artificiale (per esempio con l’asfalto o il cemento). Quando la copertura è permanente, se ne provoca la perdita di produttività e quindi il progressivo degrado, oltre all’impermeabilizzazione. Quest’ultimo fenomeno ha numerose conseguenze negative. Per esempio, un suolo impermeabile non è in grado di assorbire l’acqua piovana e quindi rende l’ambiente più vulnerabile davanti a fenomeni come le piogge torrenziali, esempi di eventi climatici estremi sempre più frequenti.

Nonostante l’obiettivo comunitario, contenuto nella soil strategy (strategia per il suolo), sia quello di azzerare il consumo di suolo netto entro il 2050, l’Europa è ancora lontana da questo traguardo. Lo stesso si può dire per l’Italia, un paese densamente abitato e fortemente industrializzato. Ogni anno nel nostro paese il terreno coperto artificialmente aumenta di migliaia di ettari e il 2021, l’ultimo anno per cui sono disponibili i dati, non ha costituito un’eccezione.

Nel 2021 sono stati consumati altri 6mila ettari di terreno

Secondo l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), nel 2021 sono coperti artificialmente oltre 2 milioni di ettari di terreno in Italia.

7,13% del terreno italiano risulta consumato (2021).

Tale cifra ha registrato un lieve ma costante aumento negli ultimi anni: nel 2006 si attestava al 6,75%. Secondo l’ultimo aggiornamento reso disponibile da Eurostat, relativo al 2018, il nostro era il settimo paese in Europa con la quota più elevata. Primi in assoluto tre stati di piccole dimensioni e densamente abitati: Malta (27,5%), Paesi Bassi (12,6%) e Belgio (11,7%).

In Italia, le regioni in cui il suolo consumato incide di più si trovano al nord, la zona più abitata e industrializzata del paese: in particolare Lombardia (12,1%), Veneto (11,9%) ed Emilia-Romagna (8,9%). Ma anche Campania (10,5%), Puglia (8,2%) nel mezzogiorno e Lazio (8,1%) nel centro. Ultime Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Basilicata, Sardegna e Molise, con valori inferiori al 5%.

Sono tutte al nord anche le regioni in cui nel 2021, rispetto all’anno precedente, si è registrato il maggior aumento di terreno coperto.

I dati si riferiscono al suolo coperto artificialmente nelle regioni italiane, in termini assoluti e percentuali (rispetto all’estensione totale), e l’aumento tra il 2020 e il 2021.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Ispra
(pubblicati: martedì 26 Luglio 2022)

Complessivamente tra 2020 e 2021 il suolo consumato è aumentato di 6.334 ettari in Italia. I valori più alti si registrano in Lombardia (883 ettari), Veneto (684), Emilia-Romagna (658) e Piemonte (630).

Il consumo di suolo nei comuni italiani

I centri urbani sono maggiormente esposti alle zone rurali al consumo artificiale di terreno. Tuttavia anche al loro interno ci sono spazi lasciati alla loro configurazione naturale, come i parchi o le campagne limitrofe, e pertanto i dati relativi alla copertura di terreno variano ampiamente da comune a comune.

I dati si riferiscono al suolo coperto artificialmente nel territorio dei comuni italiani, in termini assoluti (ettari) e come quota dell’estensione totale.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Ispra
(pubblicati: martedì 26 Luglio 2022)

Dei primi dieci comuni per quota di suolo consumato, 9 sono in provincia di Napoli e uno (Lissone) nella provincia di Monza e della Brianza. Anche se a livello provinciale Napoli (34,6%) è seconda alla Brianza (40,6%). Sono 90 i comuni in cui risulta coperto artificialmente più della metà del territorio. Al primo posto c’è Casavatore con il 91% di terreno consumato.

In termini assoluti è il comune di Roma, che ha un territorio molto vasto, a registrare il dato più elevato: più di 30mila ettari di terreno coperto, in percentuale solo il 23,5% della superficie totale. La capitale è anche il centro abitato in cui il suolo consumato è maggiormente aumentato tra 2020 e 2021: +95 ettari. Seguono, per incremento, Ravenna (+69 ettari) e Vicenza (+42).

Tra le città più popolose (con oltre 260mila abitanti all’ultimo aggiornamento Istat del 2023), quella con più terreno coperto in termini percentuali è Torino (65%), seguita da Napoli (63%) e Milano (58%). Ultima la già citata Roma, insieme a Genova e Catania, tutte sotto il 30%,

Foto: Jocke Wulcanlicenza

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