Con un recente decreto il governo ha modificato le norme sul limite al numero di mandati per i sindaci, abolendolo completamente nel caso dei comuni più piccoli.
Come per le regioni, anche per i comuni è attualmente in corso un dibattito sul limite al numero di mandati dei sindaci. Tra gli altri, anche due sindaci importanti e prossimi alla scadenza del secondo mandato, come Nardella e Decaro, si sono schierati contro questa limitazione.
Negli scorsi giorni si è riacceso il dibattito sul limite dei due mandati per i presidenti di regione. Nei territori interessati le elezioni non dovrebbero tenersi prima del 2025, ma sarebbe opportuno che la questione venisse risolta prima di arrivare all'appuntamento elettorale.
Alcuni incarichi sono considerati incompatibili con il mandato parlamentare. Ciononostante la rinuncia a questi ruoli non avviene subito e in maniera automatica.
Dopo mesi di discussioni i partiti hanno trovato i propri candidati alla carica di sindaco della capitale. Ma mentre il centrodestra si presenta con una squadra compatta, il centrosinistra e il movimento 5 stelle vanno in ordine sparso.
Con le sue ultime iniziative politiche prima di rassegnare le dimissioni da segretario Nicola Zingaretti ha cercato di rafforzare l'alleanza con il Movimento 5 stelle sia sul piano nazionale che su quello locale.
Domani camera e senato dovrebbero eleggere i nuovi vertici di Agcom e garante privacy. Strutture che stentano ad essere realmente autonome, per un processo di nomine purtroppo fortemente politicizzato e poco trasparente.
È passato quasi un mese e mezzo dalla sua elezione alla guida della regione Calabria, ma Santelli non ha ancora presentato le dimissioni dalla camera. La governatrice è in una situazione di incompatibilità costituzionale.
A Bonaccini e Santelli chiediamo di non creare nuove incompatibilità, evitando di nominare in giunta membri del parlamento. Sollecitiamo poi rapide dimissioni dalla camera dei deputati da parte della neo governatrice della Calabria.
Sono sempre più centrali nello stabilire l'agenda della politica nazionale: dal dibattito sull'autonomia differenziata, al loro peso nella futura scelta per il nuovo presidente della repubblica. Perché molti politici nazionali lasciano il parlamento per farsi eleggere in regione.