Nonostante nel 2020 ci sia stato un lieve calo nel numero di migranti irregolari, la regolarizzazione continua ad essere penalizzata da norme poco efficaci.
Analizzare i fondi pubblici che sostengono il sistema di accoglienza è un'operazione complessa. Infatti per individuare le voci specifiche occorre entrare nel dettaglio escludendo dai calcoli alcuni capitoli di spesa, che in certi casi possono riguardare materie anche molto diverse.
Spesso si parla delle rimesse verso l’estero come di perdite subite dall’economia italiana, mentre sono in buona parte controbilanciate dalle rimesse in entrata, costituendo al tempo stesso un'importante risorsa per i paesi beneficiari.
Nei primi 6 mesi del 2021 gli sbarchi nel Mediterraneo sono lievemente aumentati. Quella via mare rimane la rotta migratoria più importante per chi vuole raggiungere l'Europa, e anche la più pericolosa: negli ultimi 12 mesi, quasi 2mila persone sono morte o scomparse durante la traversata.
In Italia più della metà della popolazione straniera è costituita da donne. Queste ultime si trovano in una situazione di particolare vulnerabilità, soprattutto dal punto di vista lavorativo, per la loro condizione doppiamente fragile di donne e di straniere.
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “Le acquisizioni di cittadinanza degli stranieri residenti in Italia“, “L’integrazione economica dei migranti […]
Negli ultimi anni, la presenza di musulmani e musulmane in Italia è cresciuta. Tuttavia, le persone che professano la religione cristiana rimangono la maggioranza, anche tra le comunità straniere.
L'inserimento lavorativo dei migranti è il primo passo verso la loro integrazione. Sono infatti più esposti a disoccupazione, povertà ed esclusione sociale.
La percezione degli italiani è che gli stranieri costituiscano il 31% della popolazione residente, mentre in realtà sono l'8,4% e, nella metà dei casi, cittadini europei.
Limitando decisamente la mobilità, nel 2020 la pandemia ha causato un netto calo negli arrivi di migranti. Di conseguenza sono diminuite anche le richieste d'asilo, in Europa come in Italia.