L'auto è ancora il mezzo predominante e in molti comuni la densità veicolare e il suo potenziale inquinante risultano particolarmente elevati. Incoraggiare l'uso dei mezzi pubblici è un modo per ridurre l'impatto dei trasporti, e a questo fine il Pnrr ha stanziato 3,6 miliardi di euro.
La perdita di biodiversità, causata dal cambiamento climatico e capace di acuirne gli effetti avversi, è un problema molto sentito, soprattutto tra i più giovani. Per tutelarla, è importante monitorare non solo le singole specie ma anche lo stato dei loro habitat.
Tra i fondi destinati dal Pnrr alla transizione ecologica, 27 milioni di euro saranno stanziati per l'acquisto di eco-compattatori, ovvero macchinari per il riciclo di bottiglie di plastica. Gli imballaggi di plastica hanno infatti un peso significativo nell'inquinamento urbano.
L'inquinamento acustico è spesso sottovalutato e sottostimato. Questa lacuna può essere colmata con un maggior numero di controlli sul territorio, ma ad oggi questi sono troppo spesso lasciati all'iniziativa dei cittadini.
Il piano nazionale di ripresa e resilienza prevede un investimento pari a 1,9 miliardi di euro per il rinnovo in senso ecologico degli autobus nei grandi comuni. Ma quanti sono ad oggi gli autobus a basse emissioni e come sono distribuiti nel nostro paese?
Il biossido di azoto (No2) è pericoloso sia per l'ambiente che per la salute umana. Rispetto a 30 anni fa, le emissioni si sono ridotte ed è quindi diminuita la quota di popolazione esposta, ma sono ancora molti i comuni italiani che superano i limiti stabiliti dall'Oms.
L'ozono è un gas serra inquinante, dannoso sia per l'ambiente che per la salute dell'uomo. Per questo l'Oms ha posto un limite alla sua presenza nell'aria, tuttavia superato da quasi tutte le aree urbane d'Italia.
Il particolato fine, o Pm2.5, è la sostanza inquinante emessa dalle attività di matrice antropica che ogni anno causa il maggior numero di decessi. In Italia, è soprattutto il nord a esserne colpito.
Gli scarichi industriali sono particolarmente dannosi per gli ecosistemi acquatici. Negli anni, il loro impatto si è ridotto nonostante la crescita dell'industria, ma a livello europeo il miglioramento è stato contenuto soprattutto per quanto riguarda il rilascio di fosforo e azoto.