Le persone con disabilità sono maggiormente esposte alla marginalizzazione economica e sociale. L'intervento pubblico può tutelarle e fornire loro maggiore autonomia.
Con la pandemia, la quota di minori a rischio povertà o esclusione sociale in Italia è cresciuta dal 27,1% del 2019 a quasi il 30% del 2021. Approfondiamo quali fattori incidono di più su questo dato. In ultima analisi il livello di istruzione assume ancora un ruolo importante.
Recentemente si parla molto di criminalità minorile tra gli stranieri. Tuttavia il disagio economico, spesso alla base di comportamenti criminali, è maggiore tra i giovani stranieri. La difficoltà di ottenere la cittadinanza favorisce l'esclusione, aggravando il fenomeno.
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Vai all’articolo “Sono le famiglie con più figli a rinunciare alle vacanze“. 51% […]
Nel 2020 è diminuita la quota di nuclei che dichiarano di non potersi permettere le vacanze. Tuttavia il calo è stato asimmetrico: tra le famiglie con almeno 3 figli minori sono ancora più del 40% quelle che devono rinunciarvi.
In Italia, ormai da anni, al crescere del numero di figli cresce anche il rischio povertà. Una tendenza che pesa sul futuro del paese. Approfondiamo la relazione tra numerosità dei nuclei e deprivazione sociale a livello nazionale e nei territori.
Il cambiamento climatico è causato principalmente dai paesi ad alto reddito, ma colpisce asimmetricamente i più poveri, imponendo loro costi che non sono in grado di coprire. Lo mostra un recente report Oxfam sulle disuguaglianze climatiche.
All'inizio della pandemia erano circa 160 milioni i bambini e ragazzi costretti al lavoro nel mondo, con un'incidenza nettamente maggiore nei paesi poveri. Tuttavia il fenomeno resiste, in forme diverse, anche in quelli più sviluppati, Italia compresa.
I comuni gestiscono il sistema dell'edilizia pubblica abitativa ed erogano dei contributi per i pagamenti sulle case di proprietà. Si tratta di spese che ritroviamo nei bilanci.
L'Ue non può intervenire nelle politiche abitative degli stati membri, ma promuove una loro armonizzazione, per garantire in maniera omogenea il diritto alla casa. Ne analizziamo gli aspetti cruciali, in primis l'accessibilità e l'abitabilità.