Crisi di governo, come sono andate le votazioni alla camera e al senato Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “Fiducia al governo, come sono andate le votazioni alla camera e al senato

156

I voti favorevoli ottenuti dal governo al senato. Dopo diverse settimane di trattative per cercare di ricucire la spaccatura che si era creata tra Italia viva ed il resto della maggioranza, l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte si è recato in parlamento per chiedere una nuova fiducia. L’esito del voto è stato favorevole al governo in entrambe le camere. Ma se a Montecitorio la coalizione di governo ha ottenuto la maggioranza assoluta (321), al senato i “sì” sono stati solo 156. Decisiva è stata l’astensione degli esponenti di Italia viva. Qualora i senatori renziani avessero votato contro infatti il governo sarebbe caduto. Se Iv decidesse di passare definitivamente all’opposizione quindi il margine di manovra per la maggioranza in senato sarebbe ridottissimo. Vai al grafico.

5

I parlamentari che hanno votato in dissenso rispetto al resto del gruppo. La questione di fiducia posta in questi giorni dal governo ha provocato una serie di reazioni interne alle camere e ai partiti. L’effetto più evidente è stato il “voto ribelle” di 5 parlamentari (2 alla camera e 3 al senato) che hanno sostenuto il governo in disaccordo con il loro gruppo. Nelle prossime settimane quindi potrebbe esserci una significativa ricomposizione dei gruppi parlamentari e questo potrebbe avere delle ricadute anche sull’attività del governo. In questo contesto, vista la “nuova” maggioranza che si è delineata in questi due giorni, non è da escludere un rimpasto di governo. Vai all’approfondimento.

29

Le questioni di fiducia poste dal governo nel 2020. Spesso l’esecutivo ha fatto ampio ricorso alla questione di fiducia negli ultimi mesi legando le proprie sorti all’approvazione di alcuni provvedimenti. Un modo non solo per velocizzare i tempi dell’iter legislativo ma anche per sterilizzare la possibilità dei parlamentari di modificare i testi delle misure. Un così frequente ricorso alla fiducia è stato in parte giustificato con l’emergenza Covid e con la necessità di agire rapidamente. Con questi numeri tuttavia, specie al senato, ogni nuova questione di fiducia posta rischia di diventare un’incognita per le sorti della maggioranza. Vai all’approfondimento.

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I senatori a vita che hanno votato a favore del governo. La situazione a palazzo Madama è quindi molto complessa. Il governo è riuscito ad ottenere la fiducia ma i margini attuali sono molto ridotti. A questo elemento si deve aggiungere che l’esecutivo nella giornata di martedì ha ottenuto l’appoggio di alcuni senatori che, per motivi diversi, non potranno essere sempre presenti in aula. In primo luogo hanno votato a favore del governo 3 senatori a vita. Questi senatori tuttavia non sempre partecipano alle votazioni, sia per motivi legati all’età che per altri impegni istituzionali. Il loro voto non può quindi essere dato per scontato per il futuro. Vai all’articolo.

11

I senatori con incarichi di governo. Un altro elemento da tenere presente è quello legato agli impegni dei senatori che fanno parte dell’esecutivo. Ci sono infatti 11 membri di palazzo Madama che hanno incarichi nel governo. Una situazione peraltro che potrebbe mutare in caso di un rimpasto. Sebbene la percentuale media di presenza dei membri dell’esecutivo in senato sia più alta rispetto ai loro colleghi della camera, gli impegni legati all’attività nel governo potrebbero impedire loro di prendere parte alle votazioni. Riducendo così ulteriormente il margine per della maggioranza. Vai all’approfondimento.

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