Da inizio anno sono stati sciolti 16 comuni Enti locali
L’ultimo in ordine di tempo è il comune di Saint-Pierre, in Valle d’Aosta. Con questo scioglimento, ricompaiono i commissariamenti per infiltrazioni criminali nel nord Italia.
lunedì 10 Febbraio 2020 | Italie a confronto, Potere politico
Sono già due i comuni commissariati per infiltrazioni mafiose nel 2020: Scorrano (Lecce) e Saint-Pierre (Aosta). Quest’ultimo, deliberato giovedì scorso dal consiglio dei ministri, è il primo commissariamento per mafia in Valle d’Aosta.
Oltre ai casi di infiltrazioni criminali, dall’inizio dell’anno sono stati sciolti altri 14 comuni, tutti per motivi politici. In 4 casi sono state le dimissioni del sindaco ad aver portato allo scioglimento anticipato. In altri 10 la causa sono le dimissioni della maggioranza dei consiglieri. Tra questi, va segnalato il caso di Grumo Nevano, in provincia di Napoli, sciolto 5 volte negli ultimi 10 anni per motivi politici.
Gli scioglimenti in corso
Attualmente sono 172 i comuni sciolti in Italia, includendo anche quelli commissariati a seguito di elezioni non valide (per assenza di liste oppure per mancanza di quorum). A questi si aggiungono due aziende sanitarie calabresi commissariate.
La regione con più scioglimenti in corso è proprio la Calabria, con 34 enti interessati. Seguono Sicilia (22), Campania e Lombardia (con 20 scioglimenti ciascuno).
Con Saint-Pierre ricompaiono i commissariamenti per infiltrazioni al nord
Dove sono i comuni attualmente sciolti
La mappa include sia i comuni sciolti dal governo nazionale sia quelli deliberati dalle regioni a statuto speciale sulla base dei rispettivi ordinamenti (in giallo quelli commissariati a seguito dell’esito negativo delle ultime elezioni amministrative). È stato rimosso il comune di Angri (Salerno), in quanto il decreto di scioglimento dello scorso ottobre (relativo alla mancata approvazione del rendiconto nei termini di legge) è stato successivamente annullato con sentenza del Tar di Salerno.
FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 10 Febbraio 2020)
Spesso i commissariamenti sono il prodotto di instabilità politica a livello locale.
La causa più frequente degli scioglimenti in corso restano i motivi politici (67). Seguono le infiltrazioni criminali (47). Tra le cause politiche, le dimissioni del sindaco hanno portato al commissariamento in 32 casi. Quelli più recenti (attualmente sospesi in vista dello scioglimento) sono Monteroni (Lecce), Recoaro Terme (Vicenza), Ariano Irpino (Avellino) e Pizzo (Vibo Valentia). In quest'ultimo caso, le dimissioni sono seguite ad un’inchiesta condotta dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro.
Sempre restando tra i motivi politici, altri 32 commissariamenti sono stati causati da dimissioni dei consiglieri. È molto meno frequente la sfiducia al sindaco da parte del consiglio (3 scioglimenti).
Gli ultimi commissariamenti per infiltrazioni criminali
I due casi più recenti sono quelli di Scorrano (Lecce) e Saint Pierre (Aosta).
Scorrano è stato sciolto nel consiglio dei ministri del 17 gennaio scorso. Si tratta del diciannovesimo commissariamento per mafia in Puglia dal 1991 ad oggi: 7 sono avvenuti nella provincia di Lecce, 5 in quella di Bari, 4 in quella di Foggia e 1 ciascuno nelle altre province.
Commissariato Scorrano (Lecce) per infiltrazioni criminali
I comuni pugliesi sciolti per infiltrazioni criminali dal 1991 a oggi
FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 10 Febbraio 2020)
Il commissariamento di Saint Pierre (Aosta), deliberato nel consiglio dei ministri del 6 febbraio 2020, è il primo per infiltrazioni mafiose nella regione. L’altra procedura di accesso in Valle d'Aosta, riguardante il comune capoluogo, si è invece conclusa con l’archiviazione. Da segnalare che, sulla presenza della ’ndrangheta in Valle d’Aosta, il governo ha risposto di recente a due interrogazioni a dicembre e a gennaio.
Tutti i provvedimenti per infiltrazioni dal 1991 ad oggi
Anno per anno.
Salgono a 342 i commissariamenti per mafia dal 1991
Commissariamenti per infiltrazioni criminali (1991-2020)
FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 10 Febbraio 2020)
Archiviazione per Avola, Cosoleto e Aosta.
Nell’ultimo mese, oltre ad Aosta, è stata decisa l’archiviazione anche per i comuni di Avola (Siracusa) e Cosoleto (Reggio Calabria) in quanto “gli elementi complessivamente emersi non presentano la necessaria congruenza rispetto ai requisiti di concretezza, univocità e rilevanza” richiesti dall’art. 143 del testo unico sugli enti locali. I decreti del ministro dell’interno non contengono ulteriori informazioni sugli accertamenti svolti dalle commissioni prefettizie.
Sempre nell'ultimo mese, è stata ufficialmente istituita una commissione di accesso per la verifica di eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata a Tortorici (Messina). Oltre a questo, sono in corso altri 5 accessi di cui si ha notizia tramite fonti ufficiali. Si tratta dei comuni di Paterno Calabro, Amantea, Sant'Antimo, Eraclea e dell'Asl 1 di Napoli.
Cosa ha portato agli ultimi commissariamenti per mafia
Le relazioni allegate al decreto di commissariamento ci consentono di ricostruire le cause che hanno portato allo scioglimento di alcuni comuni per infiltrazioni della criminalità organizzata.
Scanzano Jonico (Matera) era stato ripetutamente oggetto di monitoraggio in passato da parte della prefettura, ma la procedura si era conclusa con l’archiviazione o con un atto di diffida. Sul comune è stata posta anche un'interrogazione alla camera. La relazione della commissione di accesso segnala una rete di legami con esponenti della criminalità organizzata, relativa soprattutto all'affidamento di appalti e alle concessioni demaniali.
In molti casi l'aspetto più critico è la carenza di controllo all'interno dell'amministrazione.
Al caso di Mezzojuso (Palermo) i mezzi di informazione hanno dato ampio risalto per la vicenda di tre sorelle, titolari di un’azienda agricola, oggetto di estorsione, danneggiamenti e minacce. La relazione indica come la violazione della normativa antimafia sia uno dei fattori che hanno influito sull’affidamento di lavori, servizi e concessioni di licenze ad imprese colpite da interdittiva, oppure non iscritte nelle white list.
Più in generale, l’attività dell’amministrazione (priva dei consiglieri di minoranza, che si sono dimessi a fine 2017) appare caratterizzata da una diffusa disorganizzazione e dal mancato coordinamento tra gli uffici. In particolare nei settori dell’urbanistica, dell’edilizia e della riscossione dei tributi. La relazione segnala come questa situazione fosse favorevole al compimento di illeciti.
Nel comune di San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria), la procedura di accesso è partita da due inchieste della magistratura, che indagavano sull’influenza delle cosche locali sull’amministrazione. In particolare rispetto alla gestione dei beni comunali, al rilascio di autorizzazioni e licenze e all’affidamento di alcuni lavori. In questo contesto, la relazione indica che il vertice politico-amministrativo non si è dimostrato in grado di garantire un’efficace vigilanza sui comportamenti dei dipendenti comunali.
Gli ultimi ricorsi sui commissariamenti
A inizio febbraio, il Tar del Lazio ha dichiarato inammissibile il ricorso contro il commissariamento di Manfredonia (Foggia) dello scorso ottobre.
A gennaio una sentenza del Tar di Catania ha riguardato la gestione commissariale del comune di Vittoria (Ragusa), sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2018. È stato respinto il ricorso contro il nuovo bando di concorso indetto dalla commissione straordinaria per la concessione dei posti di vendita del mercato ortofrutticolo. La sentenza sottolinea che proprio i gravi illeciti emersi nella gestione del mercato, il cui imponente giro d’affari aveva attratto gli interessi dei clan mafiosi, era tra le ragioni che avevano condotto al commissariamento dell’ente locale.
Questo articolo è parte dell’osservatorio sui comuni e gli altri enti sciolti e commissariati, curato da openpolis in collaborazione con Giulio Marotta.
Foto: comune di Saint-Pierre