Decreti legge, Meloni supera Draghi Governo e parlamento

Tra maggio e giugno il governo Meloni è tornato a fare ampio ricorso alla decretazione d’urgenza. In aumento anche il numero di atti “omnibus”.

|

Dopo una prima parte dell’anno in cui il governo Meloni sembrava aver limitato la propria tendenza a ricorrere alla decretazione d’urgenza rispetto a quanto visto nel 2022 e nel 2023, a maggio e giugno abbiamo assistito a una nuova inversione di rotta. In meno di 60 giorni infatti l’attuale esecutivo ha emanato ben 10 nuovi decreti legge.

Anche nel caso di queste norme, non sempre si è trattato di affrontare situazioni di necessità e urgenza come prevederebbe il dettato costituzionale. Come noto infatti sempre più spesso i governi nelle ultime legislature hanno fatto affidamento ai decreti legge per dare più rapida attuazione alla propria iniziativa politica. Una dinamica che contraddistingue in maniera importante anche il governo Meloni. Sono passate attraverso decreti legge (Dl) ad esempio anche misure riguardanti la costruzione del ponte sullo stretto di Messina o l’attuazione del cosiddetto Piano Mattei.

68 i decreti legge emanati dal governo Meloni dal suo insediamento.

Tale dinamica ha poi un ulteriore corollario. Quello cioè della sempre più frequente emanazione dei cosiddetti “decreti omnibus”. Ovvero atti che affrontano una pluralità di temi anche molto eterogenei tra loro. Un’altra prassi contraria a quanto previsto dalla carta in tema di decreti legge. Anche da questo punto di vista negli ultimi mesi si è registrata un’ulteriore impennata.

Online il nuovo Openparlamento

Lo strumento per comprendere la politica
Vai al nuovo openparlamento

Online il nuovo Openparlamento

Lo strumento per comprendere la politica
Vai al nuovo openparlamento

I nuovi decreti legge del governo Meloni e il confronto con i suoi precedessori

Come già anticipato nell’introduzione, sono ben 8 i decreti legge pubblicati dal governo tra maggio e giugno. A questi poi se ne aggiungono altri 2 deliberati nel consiglio dei ministri del 24 giugno ma non ancora entrati in vigore. Tra i temi principali affrontati con questi atti troviamo: 

  • norme in materia di politiche di coesione (Dl 60/2024);
  • attività sindacale nelle forze armate e partecipazione a iniziative Nato (Dl 61/2024);
  • interventi a favore di imprese agricole e ittiche (Dl 63/2024);
  • semplificazioni in tema di edilizia e urbanistica (Dl 69/2024, cosiddetto decreto salva casa);
  • interventi in materia di sport, scuola e università (Dl 71/2024);
  • misure per potenziare il servizio sanitario nazionale e ridurre così le liste d’attesa (Dl 73/2024);
  • misure per la realizzazione di grandi eventi, per la ricostruzione post-eventi catastrofici e per l’attività della protezione civile (Dl 76/2024);
  • disposizioni riguardanti le materie prime critiche (Dl 85/2024);
  • misure per fronteggiare la situazione dei Campi Flegrei;
  • interventi riguardanti le infrastrutture, il processo penale e lo sport.

Da notare che nessuno di questi decreti è ancora stato convertito in legge dal parlamento, che quindi probabilmente sarà costretto a un autentico tour de force nelle prossime settimane. Anche considerando l’imminente sospensione dei lavori per la pausa estiva.

Il governo Meloni ha pubblicato più decreti legge dell’esecutivo Draghi in un lasso di tempo quasi identico.

La produzione di decreti è stata dunque molto più significativa nelle ultime settimane rispetto a quanto fatto nei primi 4 mesi dell’anno. Tuttavia il governo Meloni si è contraddistinto sin dal suo insediamento per l’ampio ricorso fatto ai decreti legge. Basti pensare che già tra ottobre e dicembre 2022 ne aveva emanati 10. In totale i Dl pubblicati dall’attuale esecutivo sono 68, un dato superiore anche a quello del governo Draghi che nei suoi 615 giorni a palazzo Chigi si era fermato a 63.

In seguito a questo sorpasso, il governo Meloni si pone adesso al secondo posto fra i governi con più decreti legge pubblicati nelle ultime 4 legislature. Solo il quarto esecutivo guidato da Silvio Berlusconi infatti ne ha prodotti di più ma in un lasso di tempo molto più ampio: parliamo di 80 decreti pubblicati in circa 3 anni e mezzo. Come noto, il governo Meloni invece è in carica da meno di due anni. Più in generale tutti gli esecutivi delle ultime legislature hanno avuto durata diversa. Per questo è utile fare una valutazione del numero medio di decreti legge pubblicati al mese per avere un’idea di quali esecutivi abbiano fatto un ricorso più frequente allo strumento. Da questo punto di vista possiamo osservare che l’attuale governo si colloca al primo posto con una media di 3,34 decreti legge pubblicati ogni mese.

Il grafico mostra il numero di decreti legge pubblicati in media ogni mese dai governi delle ultime 4 legislature. Per il governo Meloni sono stati conteggiati anche due decreti legge deliberati in consiglio dei ministri ma non ancora entrati in vigore al momento della pubblicazione dell’articolo.

FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 25 Giugno 2024)

Seguono il secondo governo Conte e il governo Draghi, entrambi con 3,07 decreti emanati al mese. È bene ricordarsi tuttavia che questi due sono anche gli esecutivi che hanno fronteggiato le fasi più concitate della pandemia. Troviamo poi gli esecutivi Letta e Monti con rispettivamente 2,51 e 2,33 decreti pubblicati al mese di media.

I decreti omnibus del governo Meloni

L’eccessivo ricorso alla decretazione d’urgenza comporta una significativa riduzione dello spazio di manovra del parlamento. Essendo costretti a dare la priorità alla discussione dei disegni di legge di conversione dei decreti infatti deputati e senatori non avranno molto tempo per dedicarsi ad altre iniziative legislative.

Per questo un espediente per introdurre nuove norme da parte dei parlamentari è proprio quello di presentare emendamenti ai Ddl di conversione. Emendamenti che vanno ad ampliare in maniera anche significativa il contenuto del provvedimento originario. Si parla in questo caso di decreti omnibus, perché questi atti contengono molte misure che non hanno niente a che vedere l’una con l’altra. Un’altra prassi purtroppo consolidata ma che è in contrasto con le norme costituzionali. Secondo la giurisprudenza in materia infatti i contenuti dei Dl dovrebbero essere di immediata applicazione e dal contenuto specifico, omogeneo e corrispondente al titolo.

A questo proposito, è doveroso far presente che spesso non c’è nemmeno il tempo per fare una riflessione approfondita su questi temi. La necessità di convertire in legge i decreti entro 60 giorni infatti fa sì che spesso la seconda camera che si trova a discutere il provvedimento non abbia tempo nemmeno di leggerlo con attenzione.

[…] evidenziato preliminarmente che la ristrettezza dei tempi intercorsi tra l’assegnazione del disegno di legge in sede consultiva e la sua calendarizzazione in Aula non consente un esame adeguato del provvedimento […].

Queste dinamiche tuttavia non sono da attribuire esclusivamente all’attività del parlamento. Anche l’esecutivo infatti può ritornare sul proprio stesso provvedimento con uno o più emendamenti trasformandolo in un omnibus. Ma in alcuni casi può avere questa caratteristica anche già a seguito dell’approvazione in consiglio dei ministri.

La pubblicazione di decreti omnibus è in contrasto con il dettato costituzionale.

È il caso ad esempio dell’ultimo Dl deliberato. Questo infatti introduce contemporaneamente nuove norme riguardanti il processo penale oltre che per l’attuazione del cosiddetto Piano Mattei. Lo stesso decreto contiene poi norme riguardanti l’operatività della società Stretto di Messina Spa e dell’autorità per la laguna di Venezia. Ma ci sono anche disposizioni riguardanti la fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e teatri di Bari oltre che per quanto riguarda la gestione dei settori giovanili delle società sportive.

Più in generale, possiamo osservare che sono 27 i decreti classificabili come omnibus adottati dall’inizio della legislatura. Rispetto al nostro ultimo approfondimento sul tema, ne sono stati pubblicati altri 5.

La classificazione di un decreto legge come omnibus è a cura della redazione di openpolis basata anche sul lavoro dei comitati per la legislazione di camera e senato. I decreti 179/2022 e 79/2023 non sono stati convertiti in legge dal parlamento. Gli effetti giuridici da essi prodotti sono stati fatti salvi tuttavia rispettivamente dalle leggi 6/2023 e 95/2023. Non sono attualmente disponibili le analisi dei comitati per quanto riguarda gli ultimi due decreti legge del 2024. In particolare per l’ultimo decreto, non ancora pubblicato in gazzetta ufficiale, la valutazione si è basata sul resoconto del consiglio dei ministri del 24 giugno.

FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 25 Giugno 2024)

Oltre a quello già citato, troviamo il Dl 39/2024 che interviene in tema di superbonus ma contiene anche disposizioni riguardanti l’assunzione di personale nel corpo della polizia locale in Sicilia e anche interventi per l’attuazione del G7. Con il decreto 61/2024 si affronta da un lato il tema dell’attività sindacale all’interno delle forze armate ma dall’altro si interviene circa il contributo italiano al Nato innovation fund.

5 i decreti legge omnibus deliberati tra maggio e giugno.

Il decreto 71/2024 affronta una varietà estremamente eterogenea di contenuti: si passa infatti dalle norme riguardanti l’avvio dell’anno scolastico 2024-2025 e la tutela degli studenti con disabilità alla realizzazione degli alloggi per gli studenti universitari fino al lavoro all’interno del mondo dello sport.

Infine con il decreto 76/2024 si è andati a introdurre disposizioni per la ricostruzione dei territori colpiti dai fenomeni alluvionali nell’estate del 2023. A queste se ne aggiungono anche altre per il funzionamento della protezione civile e dell’agenzia italiana meteo. Anche in questo caso poi si trovano iniziative riguardanti il G7 oltre ad alcune relative alle olimpiadi invernali di Milano-Cortina.

Foto: GovernoLicenza

PROSSIMO POST