Alcuni incarichi sono considerati incompatibili con il mandato parlamentare. Ciononostante la rinuncia a questi ruoli non avviene subito e in maniera automatica.
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Vai a “La XIX legislatura e gli equilibri del nuovo parlamento“. 600 i […]
Composizione e profilo dei parlamentari e dei gruppi politici nella legislatura entrata in carica. La prima eletta dopo la riduzione del numero di deputati e senatori, con nuovi equilibri tutti da stabilire.
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Vai a “L’astensionismo e il partito del non voto“. 63,8% l’affluenza alle elezioni […]
Dopo le ultime elezioni parlamentari è emersa con ancora più evidenza la questione dell'astensionismo. Sono sempre di più infatti gli elettori che non si recano alle urne e il partito del non voto è ormai stabilmente il "primo partito" d'Italia.
Dopo ogni tornata elettorale è ormai prassi affermare che il partito più grande in Italia è quello dell’astensione. Ma quali sono le cause di questa tendenza? Quali le soluzioni?
Per quanto del tutto legittima, la pratica dei cambi di appartenenza è generalmente condannata. Specie quando raggiunge dimensioni molto rilevanti. Per questo, in vista del voto, è utile ripercorrere quanto avvenuto negli ultimi anni.
La riforma che ha previsto il taglio dei parlamentari è stata approvata definitivamente già nel 2020. A fine mese quindi si voterà per la prima volta per un parlamento composto da 400 deputati e 200 senatori.
Era uno dei correttivi divenuti necessari a seguito del taglio dei parlamentari. Ciò potrebbe comportare rallentamenti e difficoltà nel funzionamento degli organi di Montecitorio.
Dopo aver incassato la fiducia al senato con soli 95 voti favorevoli, il presidente del consiglio ha deciso di confermare le proprie dimissioni. Ripercorriamo attraverso i numeri quanto fatto dall'esecutivo in questi 17 mesi.