Con un recente decreto il governo ha modificato le norme sul limite al numero di mandati per i sindaci, abolendolo completamente nel caso dei comuni più piccoli.
In Italia solo 9 donne ricoprono la carica di sindaco di un comune capoluogo. Nelle giunte e nei consigli la quota femminile è più elevata solo per gli incarichi per cui sono previste norme sull'equilibrio di genere. Regole che però possono talvolta essere aggirate.
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “I comuni commissariati per mafia nel 2022“. Ascolta il nostro podcast su […]
Come per le regioni, anche per i comuni è attualmente in corso un dibattito sul limite al numero di mandati dei sindaci. Tra gli altri, anche due sindaci importanti e prossimi alla scadenza del secondo mandato, come Nardella e Decaro, si sono schierati contro questa limitazione.
Alcuni incarichi sono considerati incompatibili con il mandato parlamentare. Ciononostante la rinuncia a questi ruoli non avviene subito e in maniera automatica.
Il 12 giugno si terrà il primo turno delle elezioni amministrative 2022. Quasi 9 milioni di italiani saranno chiamati al voto per eleggere il sindaco e il consiglio comunale. Al voto andranno anche vari capoluoghi tra cui 2 dei 6 alla cui guida si trova una donna.
Dopo anni di tagli la legge di bilancio per il 2022 ha aumentato le indennità previste per i sindaci e per gli atri membri delle giunte e dei consigli comunali. Un provvedimento con molte ragioni, adottato però in assenza di un dibattito pubblico.
La politica nei comuni e nelle regioni è fondamentale in primo luogo per i territori in cui opera. Oltre a questo però le elezioni locali e regionali rappresentano per alcuni politici anche l’avvio di un percorso che in alcuni casi può portarli ad entrare alla camera o al senato.
Nelle ultime elezioni amministrative non è stata eletta nessuna sindaca nei comuni capoluogo. Un dato molto negativo per la parità di genere e che riduce ulteriormente il numero già basso di prime cittadine in Italia.
La nuova giunta di Napoli non si distingue né per la parità di genere né per la presenza di componenti giovani. Una scelta quest'ultima motivata dal sindaco con la necessità di avere assessori esperti e immediatamente operativi.