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A partire da questo capitolo entreremo più nel dettaglio delle misure del Pnrr di interesse per il Terzo settore. Lo faremo andando a vedere, per ogni investimento e per ogni riforma, cos’è cambiato a seguito della revisione del piano. Ci soffermeremo poi sull’attuale stato di implementazione e infine faremo una panoramica su quelli che erano i progetti attivi alla data del 18 aprile 2024.

Strategia nazionale per l’economia circolare

La Strategia nazionale per l’economia circolare prevede un nuovo sistema di tracciabilità digitale dei rifiuti, incentivi fiscali a sostegno delle attività di riciclaggio e dell’utilizzo di materie prime secondarie, una revisione del sistema di tassazione ambientale, il diritto al riutilizzo e alla riparazione, la riforma del sistema di responsabilità estesa del produttore e dei consorzi, il sostegno agli strumenti normativi esistenti (quali la legislazione sulla cessazione della qualifica di rifiuto, o end of waste, e i criteri ambientali minimi nel quadro degli appalti verdi) e il sostegno al progetto di simbiosi industriale.

Si intende inoltre definire i nuovi strumenti amministrativi e fiscali per potenziare il mercato delle materie prime seconde, affinché siano competitive in termini di disponibilità, prestazioni e costi rispetto alle materie prime vergini.

Con riferimento all’attuazione di questa riforma, la prima milestone è stata conseguita con l’adozione del decreto ministeriale 259/2022. Tale atto rappresenta il documento programmatico volto all’individuazione delle azioni, obiettivi e misure che si intendono perseguire. Con il successivo decreto ministeriale 342/2022 si è proceduto all’adozione del cronoprogramma di attuazione. Successivamente, l’articolo 22 comma 3 del decreto legge 144/2022 ha disposto l’istituzione dell’Organismo di vigilanza dei consorzi e dei sistemi autonomi per la gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi.

La prossima scadenza legata all’implementazione di questa misura è prevista per la fine del 2025. Entro questa data dovrà essere attivata la raccolta differenziata per le frazioni di rifiuti domestici pericolosi ed i prodotti tessili.

Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo

L’investimento, del valore complessivo di 2,2 miliardi di euro, mira a fornire sostegno alle comunità energetiche. Ciò con particolare attenzione ai comuni con meno di 5mila abitanti allo scopo di permettere l’installazione di almeno 1.730 Mw di capacità aggiuntiva da fonti rinnovabili accoppiati a sistemi di stoccaggio dell’energia. Il sostegno prevede contributi a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

La misura è stata oggetto di modifica nell’ambito della revisione del Pnrr. Nello specifico, nella milestone M2C2-46 (da completare entro la fine del 2025) è stato inserito il riferimento ai contributi a fondo perduto. Nella versione originale si parlava invece solo di prestiti. Per quanto riguarda il target M2C2-47 (da completare entro giugno 2026) è stato eliminato il riferimento alla produzione indicativa di 1.300 Gwh/anno. Inoltre si è rimodulato l’obiettivo finale dagli originali 2mila Mw agli attuali 1.730 Mw di capacità installata.

-270 Mw la riduzione dell’obiettivo finale della misura a seguito della revisione del Pnrr.

Relativamente all’attuazione della misura, il decreto legislativo 199/2021 (di recepimento della direttiva Ue 2018/2001) ha definito le modalità di coordinamento tra le risorse messe a disposizione dal Pnrr è gli incentivi stabiliti dal decreto stesso. L’istituzione dei prestiti ha riscontrato una difficoltà gestionale legata alla necessità di creare un fondo rotativo e a reperire organismi disposti ad erogarli, con conseguente impossibilità di attuare i progetti. Per superare questa criticità si è scelto, d’accordo con i tecnici della commissione europea, di provvedere a concedere contributi a fondo perduto in luogo di prestiti a tasso zero.

In seguito a questa modifica, il 7 dicembre 2023 è stato pubblicato il decreto ministeriale 414/2023. Questo atto disciplina, oltre alla misura del Pnrr, anche gli incentivi alle configurazioni di autoconsumo che utilizzano la rete di distribuzione per la condivisione di energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili.

Successivamente, il 23 febbraio del 2024, sono state adottare su proposta del Gse (Gestore dei servizi energetici), le regole operative per l’attuazione dell’investimento. Secondo la quarta relazione del governo sul Pnrr, l’investimento prosegue in linea con le tempistiche previste. I dati attualmente disponibili tuttavia non consentono una valutazione dell’impatto dei fondi assegnati nei diversi territori.

Green communities

L’obiettivo di questa misura, del valore di 135 milioni di euro, è quello di favorire la crescita di singole comunità costituite da enti locali attraverso il supporto all’elaborazione, sviluppo, finanziamento e realizzazione di piani di sviluppo dei territori che siano sostenibili da un punto di vista energetico, ambientale ed economico. L’investimento è rivolto principalmente ai territori rurali e di montagna.

Sul fronte dell’attuazione, il 28 settembre del 2022 è stata approvata una prima graduatoria. Sono risultate ammissibili al finanziamento 35 green communities per un valore totale di 103,5 milioni di euro. Successivamente, nel corso del mese di dicembre 2022 si è proceduto a stipulare le convenzioni tra il dipartimento per gli affari regionali e le autonomie e gli enti capofila delle aggregazioni di comuni ammesse al finanziamento. In seguito allo scorrimento delle graduatorie, tutte le convenzioni sono state stipulate a gennaio 2023.

Secondo la quarta relazione del governo sul Pnrr, al 30 novembre 2023, risultano attività in corso in tutte le green communities selezionate. Le attività risultano in linea con i cronoprogrammi. La prossima scadenza è fissata al giugno del 2026 e prevede il completamento di almeno il 90% degli interventi previsti.

In base ai dati attualmente disponibili, gli interventi attivati per questa misura sono 510. Rispetto al dicembre 2023, 19 progetti risultano eliminati mentre sono 4 quelli aggiunti. Il valore totale dei progetti attualmente presenti è di 134,6 milioni di euro che di fatto esaurisce tutti i fondi disponibili. A livello regionale, il territorio che riceve più fondi è il Piemonte (14,9 milioni di euro). Seguono la Sardegna (13,7 milioni) e la Lombardia (11,5).

Il grafico riporta il valore economico dei progetti realizzati in ogni regione. Il dato tiene conto anche di eventuali fonti di finanziamento ulteriori rispetto a quelle del Pnrr.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum Nazionale del Terzo Settore su dati Italia domani.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Aprile 2024)

36,3% le risorse del Pnrr per le Green communities destinate al mezzogiorno.

A livello di singoli interventi, quello dall’importo più significativo è in corso nel comune di Paterno Calabro (4,1 milioni totali). Segue un progetto che vede coinvolti vari territori siciliani e che ha come capofila il comune di Sant’Agata di Militello (2,74 milioni). Il terzo progetto più rilevante è quello che riguarda la comunità comprensoriale della Val Venosta (2,5 milioni).

Cultura e consapevolezza sui temi delle sfide ambientali

Questo investimento, del valore totale di 30 milioni di euro, prevede l’ideazione e realizzazione di contenuti digitali che mirino alla sensibilizzazione sui temi delle sfide ambientali e climatiche. Ciò dovrà avvenire attraverso podcast, lezioni per le scuole, video e articoli.

Tutto questo materiale dovrà essere a disposizione su un’apposita piattaforma online che rappresenti il più completo archivio dedicato alle tematiche ambientali. L’investimento si prefigge il raggiungimento di 3 obiettivi prioritari: 

  1. aumentare il livello di consapevolezza sugli scenari di cambiamento climatico e sulle relative conseguenze;
  2. educare in merito alle opzioni a disposizione per l’adozione di stili di vita e consumi più sostenibili;
  3. promuovere l’adozione di comportamenti virtuosi, anche a livello di comunità.

Con il decreto direttoriale 142/2022, è divenuto esecutivo il contratto stipulato tra il ministero dell’ambiente – direzione generale innovazione, tecnologia e comunicazione e la società Engineering – Ingegneria informatica Spa, incaricata di dare attuazione alla misura.

La messa a terra dell’investimento, secondo quanto riportato dalla quarta relazione del governo sul Pnrr, avverrà attraverso la partecipazione a convegni nel corso del 2023 e del 2024 che servirà per la produzione dei contenuti (video, lezioni, corti cinematografici) che saranno poi caricati sulla piattaforma web. Piattaforma che risulta essere già realizzata.

Secondo il ministero, l’investimento prosegue in linea con le tempistiche previste dal cronoprogramma. La prossima scadenza è fissata per il giugno del 2026. Entro questa data dovranno essere caricati e resi fruibili sulla piattaforma almeno 180 podcast oltre a lezioni video e altri contenuti.

Foto: Unslpash Appolinary KalashnikovaLicenza

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