La povertà educativa in Sicilia
1. Come variano opportunità e servizi educativi, tra province e comuni della Sicilia
In Sicilia abitano circa 800mila minori, in base ai dati del censimento permanente recentemente rilasciati da Istat. Chi oggi ha meno di 18 anni sta attraversando le fasi cruciali dello sviluppo in un momento storico molto particolare. L’emergenza Covid infatti ha avuto delle pesanti ripercussioni anche per bambine e bambini, ragazzi e ragazze. Dal contesto familiare, con il rischio concreto che la propria famiglia possa soffrire la crisi economica, fino all’accesso ad opportunità educative e sociali, molto più difficile in questa fase.
814.527 residenti con meno di 18 anni in Sicilia nel 2020.
Da questo punto di vista, il ruolo del territorio di residenza è cruciale. Perché la presenza di presidi educativi e reti comunitarie costituisce la garanzia principale di contrasto alla povertà educativa. E in questo senso una regione come la Sicilia mostrava diversi fronti critici già prima dell’emergenza Covid.
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Prendiamo alcuni indicatori regionali sulla condizione educativa dei più giovani. Ad esempio, a fronte di un obiettivo europeo di riduzione del tasso di abbandono scolastico al di sotto del 10%, in Sicilia nel 2019 la quota di giovani tra 18 e 24 anni che aveva lasciato la scuola prima del diploma si attestava al 22,4%. Un valore al di sopra della media nazionale del 13,5% rilevato in quell’anno.
Un dato che va letto insieme ad indicatori di abbandono scolastico implicito, ovvero gli studenti che – pur completando il percorso di studi – non ci arrivano con competenze adeguate. Spesso trascinandosi lacune fin dal primo ciclo di istruzione. In questo senso, la regione ha il 27,9% di alunni in difficoltà in terza media. Studenti cioè che terminano l’ultimo anno prima delle scuole superiori di secondo grado con livelli di competenza inadeguati in italiano, matematica e inglese, a fronte di una media nazionale del 14,4%.
22,4% giovani che hanno lasciato la scuola senza diploma o qualifica professionale in Sicilia nel 2019. Quasi 10 punti al di sopra della media nazionale.
L’emergenza Covid ha avuto un impatto decisivo sulla condizione di bambini e ragazzi.
Per queste ragioni, un territorio come la Sicilia già prima dell’emergenza si trovava di fronte a sfide importanti nella lotta alla povertà educativa. Allo stesso tempo però, l’emergenza Covid ha posto anche delle sfide nuove. I mesi di didattica a distanza hanno dimostrato quanto agenda digitale e contrasto della povertà educativa siano legate in modo determinante. Inoltre sono riemerse questioni di lungo periodo. Il distanziamento in classe, con la necessità di riadattare le scuole, ha riproposto la condizione del patrimonio edilizio scolastico. Così come è tornata in primo piano la questione dei trasporti per raggiungere la scuola. Infine, è stata ridata attenzione pubblica alla necessità di disporre di una rete capillare servizi educativi per la prima infanzia. Non solo come conciliazione dei tempi familiari, stressata nella fase post-Covid. Ma come investimento di lungo periodo sull’occupazione femminile e sull’apprendimento dei bambini nei primi 1.000 giorni, cioè la fase della vita in cui sono più ricettivi.
Su tutti questi aspetti la pandemia non ha giocato un ruolo neutro: ha avuto l’effetto di acuire i divari preesistenti. Un tema che non può non riguardare anche il territorio di una regione come la Sicilia. A fronte di un dato medio regionale più o meno positivo, ogni realtà locale fa storia a sé: ricostruire tali differenze è cruciale.
Per questo nel corso del report approfondiremo alcuni degli aspetti più salienti in questa fase. Dalla diffusione della rete internet ultraveloce alla condizione dell’edilizia scolastica, dalla raggiungibilità delle scuole all’offerta di asili nido.
Lo faremo con il metodo proprio dell’osservatorio povertà educativa #conibambini, utilizzando dati di livello comunale. Perché se le medie regionali sono il punto di partenza dell’analisi, solo dati con una maggiore granularità possono aiutarci a comprendere la reale condizione dei minori sul territorio.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat, Agcom, Miur
(ultimo aggiornamento: martedì 27 Ottobre 2020)
Foto credit: Malega (Flickr) - Licenza