La povertà educativa in Toscana
1. Come variano opportunità e servizi educativi, tra province e comuni della Toscana
L’infanzia e l’adolescenza sono momenti cruciali per la vita di ragazzi e ragazze. È in questa fase infatti che i giovani si formano ed hanno l’occasione di un’importante crescita dal punto di vista personale.
Scuole e servizi educativi da questo punto di vista ricoprono un ruolo fondamentale per la tutela e lo sviluppo di ragazze e ragazzi. Infatti non solo rappresentano il principale punto di riferimento per acquisire competenze ma sono anche un’importantissima occasione di socialità e di inclusione. Un’enorme opportunità di arricchimento personale quindi, ma anche un modo per emanciparsi dalla propria condizione di partenza, specie se disagiata.
Il report in formato pdf
Chi oggi ha meno di 18 anni si ritrova ad affrontare questo passaggio fondamentale nel contesto di emergenza generato dal Covid. Dalla situazione domestica, con il rischio concreto che la propria famiglia possa aver risentito della crisi economica, fino all’accesso ad opportunità educative e sociali, molto più difficile in questa fase.
547.732 minori residenti in Toscana nel 2020.
Anche se è ancora presto per valutare pienamente le conseguenze della crisi sanitaria sulle opportunità educative, è già possibile offrire alcune valutazioni con i dati più recenti disponibili su strutture e servizi, raccolti prima della pandemia. Ciò consente di capire se opportunità e servizi educativi fossero sufficientemente sviluppati e diffusi sul territorio e, in un certo senso, preparati a resistere al duro impatto della pandemia da coronavirus.
In questo contesto così complesso, il ruolo del territorio di residenza rappresenta una componente fondamentale. Infatti la presenza diffusa di presidi educativi e reti comunitarie costituisce la garanzia principale di contrasto alla povertà educativa. Se ciò valeva anche prima della crisi, oggi questo aspetto riveste un’importanza ancora maggiore.
Il tema dei diritti digitali sarà centrale nei prossimi anni.
Da questo punto di vista, uno degli aspetti più rilevanti emersi negli ultimi mesi riguarda il tema dei diritti digitali. Un elemento che certamente ha influito su ragazzi e ragazze che si sono ritrovati a dover seguire le lezioni da casa, non sempre in situazioni agevoli. Per questo motivo la digitalizzazione deve essere inclusiva: altrimenti le distanze tra chi ha gli strumenti per lavorare e studiare in un ambiente digitale e chi non li ha è destinata ad allargarsi, con il rischio che queste disparità si aggiungano a quelle preesistenti di tipo economico e sociale.
Nel corso del report approfondiremo alcuni degli aspetti più salienti in questa fase. Dalla diffusione della rete internet ultraveloce alla condizione dell’edilizia scolastica, dalla raggiungibilità delle scuole all’offerta di asili nido.
Lo faremo con il metodo proprio dell’osservatorio povertà educativa #conibambini, utilizzando dati di livello comunale. Perché se le medie regionali sono il punto di partenza dell’analisi, solo dati con una maggiore granularità possono aiutarci a comprendere la reale condizione dei minori sul territorio.
Per visualizzare la situazione sul tuo territorio, scorri le mappe, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat, Agcom, Miur
(ultimo aggiornamento: venerdì 7 Maggio 2021)
Foto credits: Unsplash Jess Bailey - Licenza