L'impatto dell'efficienza energetica degli edifici
4. Cosa prevede il Pnrr per l’efficienza energetica
- Sono previsti 24,12 miliardi di euro per l'efficienza energetica.
- Il superbonus è una di quelle misure che rientrano nelle richieste di modifica.
- Due misure per l'efficienza energetica delle scuole: riqualificazione (3.217 progetti) e sostituzione (212 progetti).
- Maggiori fondi al Lazio per l'efficienza energetica dei luoghi della cultura (41,6 mln €).
Gli aiuti della politica e dell’economia non si limitano solo ai fondi ordinari. Alcune misure sull’efficienza energetica sono previste anche all’interno del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che riguardano sia edifici pubblici che privati. Si tratta di investimenti che in alcuni casi sono ancora in corso mentre in altri sono ultimati, seguendo processi di realizzazione non privi di criticità.
24,12 i miliardi di euro previsti dal Pnrr per l’efficienza energetica.
La cifra è pari al 12,6% dei fondi previsti dal piano. Sono divisi in 6 misure specifiche.
Le misure Pnrr per l’efficienza energetica
Misure Pnrr che finanziano interventi per l’efficienza energetica
Il dato rappresenta le misure Pnrr che sono legate al tema dell’efficienza energetica. Le risorse possono provenire anche da altre fonti oltre che dal Pnrr: fondo complementare, fondi europei diversi dal Pnrr, altri finanziamenti pubblici e privati.
FONTE: elaborazione openpolis e Citizens’ Observatory for Green Deal Financing su dati OpenPNRR
(ultimo aggiornamento: martedì 13 Giugno 2023)
L’investimento più consistente è quello legato all’efficienza energetica e alla sicurezza degli edifici, il cosiddetto ecobonus, con 18,51 miliardi di euro previsti. Seguono due interventi per l’edilizia scolastica: uno sulla messa in sicurezza e la riqualificazione energetica (3,9 miliardi) e uno sulla sostituzione degli edifici (0,8 miliardi). Ci sono altre tre misure che insistono su questi aspetti: quella dell’efficientamento degli edifici giudiziari (0,41 miliardi di euro), dei teatri, cinema e musei (0,3 miliardi) e lo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento (0,2 miliardi).
Non per tutte queste misure si è concluso il processo di selezione dei progetti di allocazione delle risorse sul territorio. Inoltre, non tutti i dati sui progetti trasmessi dai soggetti attuatori sono stati validati. Questo non significa che si tratti di progetti errati ma che alcune informazioni potrebbero essere parziali o manchevoli. Hanno però una loro utilità nel comprendere lo scenario complessivo. Vediamo la distribuzione dei fondi secondo i dati della piattaforma governativa Italia domani, aggiornati al 13 giugno.
Misure Pnrr per l’efficienza energetica: l’analisi sui territori
La misura che più di tutte è legata alla riduzione della problematica della povertà energetica è senza dubbio quella più corposa, ovvero quella dell’ecobonus e del sismabonus. Il sostegno per gli interventi è pari a una detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute per determinate attività edili. Ciò significa sostanzialmente che è lo stato a coprire interamente il costo degli interventi. Operativamente, si può richiedere direttamente lo sconto in fattura oppure ricorrere allo strumento della cessione del credito. Quindi banche e altri intermediari finanziari possono anticipare i fondi andando poi a esigere il credito al posto del contribuente.
È una misura sulla quale ci sono state numerose polemiche per via di alcuni effetti negativi che vanno dall’aumento del prezzo delle materie prime causato dalla crisi energetica e dalla ripresa dei lavori a dei veri e propri casi di frode che mirano all’aumento del costo dei lavori fino al riciclaggio di denaro sporco.
Leggi
gli investimenti per l’efficientamento energetico e i problemi del superbonus.
Si tratta comunque di interventi che procedono dal 2021. Secondo Enea, al mese di agosto del 2023 risultano coinvolti circa 425mila edifici, il 55% di questi è una struttura unifamiliare. Questi interventi muovono circa 86,4 miliardi di euro, di cui 85 risultano ammessi a detrazione. I lavori registrati come conclusi che hanno ricevuto delle detrazioni sono pari a 69,6 miliardi di euro. Secondo l’ufficio parlamentare di bilancio (Upb) è aumentata la fruizione delle agevolazioni per i comuni a reddito più basso rispetto ai bonus precedenti ed è più che raddoppiata la quota di risorse destinate all’area del mezzogiorno. La zona con la maggior incidenza è quella del nord-est, con un investimento medio per abitante pari a 1.379 euro, un valore superiore rispetto alla media nazionale (1.160). Si tratta di una differenza dovuta principalmente a una maggiore fruizione della misura rispetto ad altri aspetti come i costi maggiori.
È particolarmente complesso prevedere l’impatto che hanno queste misure, sotto numerosi punti di vista. Su questo, l’Upb riporta stime di Enea sul risparmio energetico: i lavori conclusi entro la fine del 2022 dovrebbero determinare un risparmio energetico minimo pari a 307 kw per metro quadro e risulta raggiunto l’obiettivo previsto nell’ambito del Pnrr da realizzare entro il 2025 degli edifici interessati. Dal lato della spesa pubblica, il fatto che ci siano scarsi controlli a monte fa sì che quantificare il loro effetto sul gettito totale sia complesso da valutare, come nota Banca d’Italia. Si tratta comunque di investimenti che hanno accresciuto il settore delle costruzioni, con un incremento marcato nel periodo 2021-2022, nonostante al comparto contribuisca anche la parte di edilizia non residenziale.
Il superbonus fa parte di quelle misure per cui è richiesta da parte del governo una modifica.
Si tratta di uno degli investimenti per cui è stata una richiesta di modifica in seguito ad alcune criticità rilevate dalla terza relazione sullo stato di attuazione del Pnrr. Nel dettaglio, l’amministrazione titolare (il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) ha chiesto di cambiare dei parametri per evitare l’ineleggibilità di alcune spese, in particolare eliminando tutta la componente relativa al sismabonus (coperta comunque dai fondi ordinari) sostituendola con un aumento degli obiettivi legati all’ecobonus. Vengono inoltre richieste delle modifiche sui limiti ai costi per la sostituzione dell’impianto termico e la rendicontazione delle installazioni di caldaie a condensazione a gas in sostituzione di quelle a minore efficienza.
Dall’ultimo aggiornamento di Italia domani, datato 13 giugno, non risultano esserci dati sugli interventi legati al superbonus finanziati con fondi Pnrr. Si nota che, allo stato attuale, non è possibile sapere con certezza se alcune misure potranno essere definanziate in futuro. La prima misura che andremo ad analizzare con dettagli sui territori riguarda l’efficienza energetica degli istituti giudiziari, di titolarità del ministero della giustizia. Risultano finanziati per questa misura 51 interventi per un totale di circa 534,3 milioni di euro di finanziamento pubblico.
Efficienza energetica degli istituti giudiziari, in Lazio i maggiori importi
Progetti e finanziamenti del Pnrr per l’efficienza energetica degli istituti giudiziari
I dati si riferiscono a progetti finanziati nell’ambito dell’investimento Pnrr “efficientamento degli edifici giudiziari“. Le risorse possono provenire anche da altre fonti oltre che dal Pnrr: fondo complementare, fondi europei diversi dal Pnrr, altri finanziamenti pubblici e privati.
FONTE: elaborazione openpolis e Citizens’ Observatory for Green Deal Financing su dati OpenPNRR
(ultimo aggiornamento: martedì 13 Giugno 2023)
In Lazio sono finanziati 18 progetti per un totale di circa 217 milioni di euro. Si tratta della regione che registra sia il maggior numero di progetti che gli importi maggiori. Seguono Sicilia (6) e Lombardia (4). Non in tutte le regioni sono previsti degli interventi. Non ne risultano infatti finanziati in Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta.
Il secondo investimento riguarda la riqualificazione energetica delle scuole che è invece di competenza del ministero dell’istruzione e del merito. Sono finanziati 3.217 interventi, comprendendo anche alcuni progetti in essere precedenti al 2021, per circa 5,7 miliardi di euro, una cifra superiore a quella inizialmente prevista per questa misura. Il 36% dei fondi andrà alle aree del mezzogiorno, un valore di poco inferiore alla quota del 40% che ciascuna misura dovrebbe destinare per legge ai territori del sud.
Alla Lombardia i finanziamenti maggiori per la riqualificazione delle scuole
Progetti e finanziamenti del Pnrr per riqualificazione energetica dell’edilizia scolastica
I dati si riferiscono a progetti finanziati nell’ambito dell’investimento Pnrr “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica“. Le risorse possono provenire anche da altre fonti oltre che dal Pnrr: fondo complementare, fondi europei diversi dal Pnrr, altri finanziamenti pubblici e privati.
FONTE: elaborazione openpolis e Citizens’ Observatory for Green Deal Financing su dati OpenPNRR
(ultimo aggiornamento: martedì 13 Giugno 2023)
Stando al numero di progetti, è il Lazio la regione che ne registra di più (363). Seguono Emilia-Romagna (356), Lombardia (344) e Veneto (246). I dati più bassi invece in Molise (40), Valle d’Aosta (8) e Trentino-Alto Adige (5). Se invece si considerano i finanziamenti, la regione che riporta gli importi più alti è la Lombardia (circa 544,5 milioni di euro), seguita da Campania (quasi 441 milioni), Veneto (circa 496,5 milioni) e Lazio (467 milioni). Cifre più basse in Molise (40,4 milioni), Trentino-Alto Adige (24,4 milioni) e Valle d’Aosta (quasi 10 milioni).
C’è un altro bando legato alle scuole ed è quello della sostituzione degli edifici scolastici e della riqualificazione energetica, anche questo coordinato dal ministero dell’istruzione e del merito. Nel 2022 risulta pubblicato l’elenco degli istituti che accederanno a questi importi. Si tratta di 212 progetti che complessivamente ammontano a quasi 1,2 milioni di euro. Il 42,8% di questi finanziamenti sarà destinato alle aree del sud Italia, rispettando in questo caso la quota mezzogiorno.
Per le nuove scuole i maggiori importi sono in Campania
Progetti e finanziamenti del Pnrr per nuove scuole
I dati si riferiscono a progetti finanziati nell’ambito dell’investimento Pnrr “Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica“. Le risorse possono provenire anche da altre fonti oltre che dal Pnrr: fondo complementare, fondi europei diversi dal Pnrr, altri finanziamenti pubblici e privati.
FONTE: elaborazione openpolis e Citizens’ Observatory for Green Deal Financing su dati OpenPNRR
(ultimo aggiornamento: martedì 13 Giugno 2023)
Tra le regioni italiane, quelle che riportano il maggior numero di interventi sono Campania (34), Emilia-Romagna (23), Calabria e Toscana (16). Sono invece minori in Molise, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta dove sono 2 per regione. Anche per quel che riguarda gli importi la Campania riporta le cifre maggiori, con circa 211,6 milioni di euro. Seguono Emilia-Romagna (151,3 milioni), Lombardia (118,7 milioni) e Veneto (circa 85,6 milioni). Finanziamenti minori in Trentino-Alto Adige (14,7 milioni), Liguria (12,5 milioni) e Valle d’Aosta (quasi 4,6 milioni).
L’ultima misura legata all’efficienza energetica degli edifici è quella per i luoghi della cultura. Nel 2022 risultano pubblicati sia il decreto di assegnazione delle risorse che quello di riparto attraverso il quale si definisce verso quali aree del paese veicolare più fondi. Risultano finanziati 740 progetti per 388,7 milioni di euro circa.
Nel Lazio più fondi Pnrr per l’efficienza energetica dei luoghi di cultura
Progetti e finanziamenti del Pnrr per efficienza energetica dei luoghi della cultura
I dati si riferiscono a progetti finanziati nell’ambito dell’investimento Pnrr “Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei“. Le risorse possono provenire anche da altre fonti oltre che dal Pnrr: fondo complementare, fondi europei diversi dal Pnrr, altri finanziamenti pubblici e privati.
FONTE: elaborazione openpolis e Citizens’ Observatory for Green Deal Financing su dati OpenPNRR
(consultati: martedì 13 Giugno 2023)
Le regioni che riportano il maggior numero di progetti sono tutte situate nell’area del centro-nord: Emilia-Romagna (89), Toscana (74), Lombardia (67) e Lazio (62). Sono invece minori in Umbria (12), Molise (10) e Valle d’Aosta (1). Per quel che riguarda i finanziamenti, è il territorio emiliano-romagnolo quello che beneficerà di più risorse (41,6 milioni di euro). Seguono Lazio (38,4 milioni circa), Toscana (35 milioni) e Lombardia (34 milioni) Sono invece più bassi gli importi per quelle regioni che vedranno meno progetti: Umbria (5 milioni), Molise (quasi 5 milioni) e Valle d’Aosta (474mila euro). Il 31,9% delle risorse viene veicolato verso le aree del mezzogiorno, mancando l’obiettivo minimo del 40%.