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In questo capitolo passeremo in rassegna gli investimenti del Pnrr in materia di cultura e turismo di interesse per il mondo del Terzo settore. Le misure attenzionate in questo caso sono 6 e vanno dall’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi della cultura alla valorizzazione dei borghi storici fino alla formazione degli operatori del settore.

M1C3-I2.1 Attrattività dei borghi

La misura, del valore complessivo di 1,02 miliardi di euro, si inserisce all’interno del Piano nazionale borghi che ha come obiettivo quello di garantire sostegno allo sviluppo economico e sociale delle zone svantaggiate.

A seguito di un confronto tra il ministero della cultura con le regioni e l’associazione nazionale comuni italiani (Anci), l’investimento del Pnrr è stato articolato in 4 distinte linee di azione.

  • Linea A: un progetto pilota per ogni regione o provincia autonoma per 20 milioni di euro ciascuno e 420 complessivi;
  • Linea B: proposte di rigenerazione culturale e sociale di almeno 229 borghi storici presentate dai comuni per un importo complessivo di 380 milioni di euro;
  • Regime d’aiuto per 200 milioni di euro a favore di micro, piccole e medie imprese, profit e non profit, localizzate o che intendono insediarsi nei borghi beneficiari dei finanziamenti per la linea d’azione B.
  • Turismo delle radici, per 20 milioni di euro la cui organizzazione titolare è il ministero degli esteri.

Sul fronte dell’attuazione, con due decreti del segretario generale del ministero della cultura, il 381 e il 639 del 2023, sono state assegnate le risorse relative alle linee A e B. Secondo la quarta relazione del governo sul Pnrr, al 29 settembre 2023 erano 55 i comuni che avevano dato avvio alle realizzazioni con l’affidamento di almeno un intervento lavori o di un servizio di fornitura.

Con riferimento alla linea di investimento dedicata alle attività imprenditoriali, si è definita la convenzione con Invitalia Spa, cui è affidata la gestione della procedura nonché l’attuazione della linea d’aiuto e che sta procedendo all’istruttoria delle domande pervenute da far valutare alla commissione europea. Alla chiusura del bando apposito, il 29 settembre 2023, risultavano presentate 4.381 domande.

I soggetti gestori del “turismo delle radici” sono Ets.

Per quanto riguarda l’ultima linea di azione, il ministero degli esteri ha avviato diverse iniziative. Il 6 febbraio 2023 è uscito il “bando delle idee”, un avviso pubblico dell’importo di 4 milioni di euro per la presentazione di proposte progettuali finalizzate a sostenere la nascita di nuove figure professionali specializzate nella progettazione e promozione dei servizi relativi al turismo delle radici e a incentivare l’occupazione giovanile in aree ad elevato tasso di disoccupazione. I soggetti vincitori si sono costituiti in enti del Terzo settore (Ets) e stanno attualmente seguendo il corso di formazione di 150 ore per operatori del turismo delle radici.

Conclusi anche altri accordi di collaborazione, tra cui uno con l’Automobile club d’Italia (Aci) e uno con il Comitato olimpico naizonale italiano (Coni).

Con riferimento alle scadenze del Pnrr che il nostro paese deve portare a compimento per questa misura, il prossimo appuntamento è fissato al giugno 2025. Entro questa data dovranno essere realizzati almeno 1.300 interventi di valorizzazione di siti culturali o artistici e dovrà inoltre essere assicurato il sostegno ad almeno 1.800 imprese per progetti nei piccoli borghi storici.

Con specifico riferimento ai dati dei progetti attualmente disponibili, in coerenza con il fatto che questa misura non è cambiata, non si registrano progetti eliminati o eventuali rinunce. Risultano invece aggiunti 8 Cup per un valore complessivo di circa 25,4 milioni. Considerando tutti i progetti attualmente in corso se ne possono contare 234 per un valore complessivo di circa 845,3 milioni di euro.

Tenendo presente che c’è un progetto di ambito nazionale, che non ha quindi un impatto su un territorio specifico, possiamo osservare che la regione che riceve più fondi è la Sicilia con circa 64,8 milioni assegnati per 26 progetti. Seguono Campania (59,6 milioni per 23 progetti) e Lazio (55,5 milioni per 20 progetti).

Il grafico riporta il valore economico dei progetti realizzati in ogni regione. Il dato tiene conto anche di eventuali fonti di finanziamento ulteriori rispetto a quelle del Pnrr. I progetti di “ambito nazionale” sono solitamente gestiti a livello di amministrazioni centrali e hanno potenzialmente un impatto sull’intero territorio italiano.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum Nazionale del Terzo Settore su dati Italia domani.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Aprile 2024)

39,5% la percentuale di fondi Pnrr per i borghi destinata alle regioni del mezzogiorno.

A livello di singole opere, logicamente i progetti pilota della linea A risultano essere quelli più rilevanti. In diversi casi, oltre alle risorse del Pnrr se ne aggiungono altre provenienti da diverse fonti di finanziamento. In base a questo, il progetto economicamente più rilevante risulta essere la riqualificazione del borgo di Montalto nelle Marche (27,6 milioni di euro totali). Seguono gli interventi nei comuni di Gorizia (27 milioni) e di Palù del Fersina in Trentino Alto Adige (23,2 milioni).

M1C3-I2.3 Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici

Questo investimento, del valore complessivo di 300 milioni di euro, punta a migliorare la qualità della vita dei cittadini promuovendo la rigenerazione di parchi e giardini storici. Gli obiettivi sono attrezzare e rendere più fruibili gli spazi verdi pubblici storico-artistici da un lato e rafforzare le capacità e le competenze nella manutenzione dall’altro.

Nell’ambito del processo di revisione del Pnrr questa misura è stata oggetto di modifica. In particolare è slittata di un anno la scadenza M1C3-18 (da fine 2024 a fine 2025) che prevede il completamento degli interventi di riqualificazione di 40 parchi e giardini, oltre alla finalizzazione delle azioni di formazione.

Ci sono stati ritardi nell’erogazione della formazione prevista per la manutenzione dei parchi e dei giardini.

Secondo la quarta relazione sul Pnrr, questa modifica si è resa necessaria sostanzialmente per la componente relativa alla formazione. Originariamente infatti si prevedeva che fosse direttamente il ministero della cultura a gestire i corsi. Successivamente invece si è deciso che fossero le regioni a farsi carico di questi aspetti in quanto soggetti competenti in materia di formazione professionale e rilascio delle qualifiche.

Quanto all’attuazione, sono stati sottoscritti tutti i disciplinari con i vari soggetti attuatori e registrati tutti i relativi decreti di approvazione. Risultano inoltre in corso le erogazioni dei rimborsi per i rendiconti presentati al 31 dicembre 2023. Per quanto riguarda la formazione degli operatori, ciascuna regione ha concluso la selezione dei progetti formativi e sono stati avviati in totale 73 corsi.

Il ministero della cultura inoltre ha ravvisato l’esigenza di rafforzare le competenze in materia tecnico-gestionale di altre figure. Per questo è stato inserito un ulteriore percorso di formazione dedicato a professionisti e operatori del patrimonio culturale. A tal fine è stato predisposto uno specifico progetto denominato “Formazione continua e aggiornamento professionale per professionisti e operatori del patrimonio culturale: Parchi e Giardini storici”. Il corso, che sarà tenuto dalla Fondazione scuola dei beni e delle attività culturali, è stato approvato con il decreto 935/2023. Il bando per partecipare a questo percorso si è chiuso il 29 febbraio 2024.

Con riferimento ai progetti attualmente in corso, in base ai dati pubblicati su Italia domani aggiornati al 18 aprile 2024, ne risultano 207 per un valore complessivo di circa 298,7 milioni di euro. Rispetto ai dati risalenti al 4 dicembre 2023, risultano 27 Cup aggiuntivi per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro.

La regione con i progetti dal valore totale più rilevante in questo caso è la Campania (90,3 milioni per 14 interventi) seguita da Veneto (34,2 milioni per 25 progetti) e Lazio (25,4 milioni per 15 progetti). Non figurano progetti finanziati in Abruzzo e Valle d’Aosta. Nonostante ciò, risulta rispettata la clausola che prevede l’assegnazione alle regioni meridionali di almeno il 40% delle risorse.

Il grafico riporta il valore economico dei progetti realizzati in ogni regione. Il dato tiene conto anche di eventuali fonti di finanziamento ulteriori rispetto a quelle del Pnrr. I progetti di “ambito nazionale” sono solitamente gestiti a livello di amministrazioni centrali e hanno potenzialmente un impatto sull’intero territorio italiano.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum Nazionale del Terzo Settore su dati Italia domani.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Aprile 2024)

41,2% la percentuale di fondi destinata alle regioni del mezzogiorno.

A livello di singoli interventi, quello dall’importo più significativo sarà realizzato in Campania. Precisamente a Ercolano, dove sarà riqualificato il complesso di Villa Favorita per un importo di circa 32 milioni di euro. Anche altri interventi particolarmente rilevanti – 25 milioni ciascuno – si trovano in Campania. A Caserta saranno realizzate opere di restauro del parco della Reggia. A Capodimonte invece il progetto riguarda il Real bosco.

L’opera dall’importo più significativo che sarà realizzata fuori dalla Campania si trova in provincia di Pistoia, a Quarrata. Qui si prevede il restauro del parco della Villa La Magia.

M1C3-I4.3 Caput Mundi. Next Generation Eu per grandi eventi turistici

Questa misura, del valore complessivo di mezzo miliardo, punta a valorizzare il patrimonio turistico e culturale di Roma al fine di aumentare il numero di complessi turistici disponibili. Si vogliono inoltre creare alternative rispetto alle affollate zone del centro, potenziando in particolare le aree verdi. Si punterà inoltre sull’incremento delle tecnologie digitali e sulla formazione e l’entrata in servizio di personale qualificato per la gestione della nuova offerta turistica.

L’investimento può essere suddiviso in 6 linee di intervento:

  • Patrimonio culturale di Roma per Next generation Eu – rigenerazione e restauro dei complessi ad alto valore storico e architettonico;
  • Cammini giubilari (dalla Roma pagana alla Roma cristiana) – valorizzazione, messa in sicurezza, consolidamento antisismico e restauro di edifici e percorsi archeologici;
  • La città condivisa – riqualificazione di siti nelle aree periferiche;
  • Mi tingo di verde – interventi in parchi, giardini storici, ville e fontane;
  • Roma 4.0 – digitalizzazione dei servizi culturali e sviluppo di app per i turisti;
  • A mano tesa – incremento dell’offerta culturale nelle periferie per promuovere l’inclusione sociale.

La misura è stata oggetto di modifica nell’ambito del processo di revisione del Pnrr. Ad essere cambiato in particolare è il target M1C3-27 “Numero di siti culturali e turistici la cui riqualificazione ha raggiunto, in media, il 50% dello stato avanzamento lavori (Sal)”. Questo obiettivo, che inizialmente prevedeva interventi su almeno 200 siti, è stato ritenuto parzialmente irrealizzabile in virtù dell’aumento dei costi delle materie prime. Di conseguenza si è scelto di rivederlo al ribasso, dimezzando i siti previsti ed eliminando la ripartizione tra le 6 linee di intervento.

Per quanto riguarda l’attuazione, l’articolo 40 comma 1 del decreto legge 36/2022 ha introdotto la figura del commissario straordinario del governo per la gestione dell’investimento. La delega è andata al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Quest’ultimo ha avuto il compito di stipulare gli accordi con i soggetti attuatori, oltre che di verificare il corretto avanzamento del programma.

La lista degli interventi da realizzare nell’ambito di questa misura è stata dapprima approvata da un’ordinanza del commissario delegato del 24 giugno 2022 e successivamente da un decreto del ministero del turismo del 27 giugno. Secondo la quarta relazione sul Pnrr, tale misura non riporta criticità per quanto riguarda il rispetto del cronoprogramma previsto. Ciò al netto della modifica appena vista.

Per quanto riguarda i progetti, i dati ci parlano di 333 interventi per un importo complessivo di circa 482,7 milioni di euro. Rispetto all’aggiornamento dati di dicembre risultano eliminati 4 progetti (3 per la linea dedicata ai percorsi giubilari e 1 per quanto riguarda il patrimonio culturale di Roma). Ne risulta aggiunto invece uno solo sempre legato alla linea di investimento dei percorsi giubilari.

Quest’area di intervento è anche quella con il maggior numero di progetti attivi (149) e l’importo più consistente (161,8 milioni). Seguono, per rilevanza economica, il patrimonio culturale di Roma (160,5 milioni per 52 progetti) e la città condivisa (69,5 milioni per 60 progetti). Logicamente, nel caso di questa misura tutte le risorse si concentrano nel Lazio e in gran parte su Roma anche se non tutte.

452,3 mln € le risorse destinate a Roma nell’ambito della misura Caput mundi.

Oltre alla capitale (e alla Regione Lazio, soggetto attuatore di un intervento da 1,7 milioni di euro) infatti a ricevere fondi sono altri 33 comuni. Tra questi, quelli che beneficiano di più risorse sono Capena (2,5 milioni), Frosinone, Ischia di Castro e Nemi (2 milioni ciascuno).

FONTE: elaborazione openpolis – Forum Nazionale del Terzo Settore su dati Italia domani.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Aprile 2024)

I singoli interventi dall’importo più significativo sono tutti localizzati su Roma. Il più rilevante in assoluto da questo punto di vista (20,7 milioni) prevede il restauro e la valorizzazione del museo della civiltà romana. Un secondo progetto particolarmente oneroso (12,3 milioni) rientra nella linea di investimento dei percorsi giubilari e prevede la realizzazione di attività culturali lungo la via del tempio di Giove.

Ci sono infine due progetti del valore di 10 milioni ciascuno. Si tratta rispettivamente del risanamento dell’ex antiquarium comunale e della riqualificazione della riva sinistra del fiume Tevere.

M1C3-I3.3 Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde

Questo investimento, del valore complessivo di 155 milioni di euro, mira a sostenere la ripresa e l’innovazione dei settori culturali e creativi dopo la crisi dovuta alla pandemia. Ciò dovrà avvenire sostanzialmente in 2 modi: incoraggiando l’innovazione e l’utilizzo della tecnologia digitale lungo tutta la catena del valore da un lato, favorire un approccio green in tutta la filiera culturale e creativa dall’altro. Queste linee di intervento si suddividono a loro volta in 2 ulteriori sottomisure.

Il sub-investimento M1C3-I3.3.1, denominato “Interventi per migliorare l’ecosistema in cui operano i settori culturali e creativi, incoraggiando la cooperazione tra operatori culturali e organizzazioni e facilitazioni di up-skill e reskill” ha un valore complessivo di 10 milioni di euro. Con tale linea di azione si mira a sostenere i progetti di capacity building e programmi di formazione innovativi in tecnologie digitali e gestione aziendale. L’obiettivo ultimo è quello di migliorare la sostenibilità economica e ridurre l’impatto ambientale. Tali interventi saranno promossi a livello nazionale dal ministero della cultura e realizzati attraverso la selezione di organizzazioni o reti specializzate che già operano nel campo della produzione culturale, dell’innovazione digitale, del management culturale e della formazione.

Il secondo sub-investimento è denominato “Sostegno ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale” (M1C3-I3.3.2) e assorbe invece 115 milioni. In questo caso la linea di intervento mira a sostenere organizzazioni culturali e creative, pubbliche e private, per realizzare attività, progetti, o prodotti digital-driven. L’azione fornirà un mix di sovvenzioni o prestiti in base alla natura dei beneficiari.

In tema di turismo il Pnrr punta anche sulla formazione degli operatori.

Per quanto riguarda gli interventi nell’ambito della transizione verde, il primo dei due sub-investimenti (M1C3-I3.3.3) è denominato “Promuovere la riduzione dell’impronta ecologica degli eventi culturali” ed ha un valore di 10 milioni di euro. Con questo intervento si mira a sostenere progetti di rafforzamento delle capacità e programmi di formazione innovativi per operatori culturali e creativi volti a ridurre l’impronta ecologica di mostre, festival, eventi culturali e musicali, attività e processi come quelli di conservazione e restauro, minimizzando la produzione di gas serra e il consumo di risorse naturali ed energetiche. Anche in questo caso, gli interventi saranno promossi a livello nazionale dal ministero della cultura e realizzati attraverso la selezione di organizzazioni o reti specializzate.

L’ultimo sub-investimento, del valore di 20 milioni di euro, è denominato “Promuovere l’innovazione e l’eco-progettazione inclusiva” (M1C3-I3.3.4). L’obiettivo in questo caso è quello di aiutare le organizzazioni culturali e creative pubbliche e private (profit o no profit) per implementare attività, progetti o prodotti volti a contribuire all’azione per il clima, combinando design e sostenibilità in linea con stili di vita e comportamenti più responsabili verso la natura e l’ambiente. Anche in questo caso l’azione fornirà un mix di sovvenzioni o prestiti in base alla natura dei beneficiari.

Con riferimento all’attuazione, per il sub-investimento 3.3.1 sono 53 i progetti ammessi a finanziamento. Relativamente al sub-investimento 3.3.2, 1.860 domande sono risultate ammissibili e finanziate. Per quanto riguarda il sub-investimento 3.3.3 saranno finanziati 60 progetti. Infine relativamente al sub-investimento 3.3.4, 345 proposte sono state approvate.

La misura sul Capacity building non prevede ulteriori scadenze di rilevanza europea.

Secondo la quarta relazione sul Pnrr, la pubblicazione dei decreti di assegnazione delle risorse ha consentito il raggiungimento della milestone M1C3-7 che prevedeva l’aggiudicazione di tutti gli appalti entro la fine del 2023. Curiosamente, questa misura non prevede altre scadenze di rilevanza europea. Quelle cioè utilizzate dai tecnici della commissione per valutare lo stato di avanzamento del Pnrr.

Per quanto riguarda la misura nel suo complesso, i progetti che risultano già dotati di Cup (e che quindi possono essere considerati in corso) sono in totale 2.324 per un importo complessivo di circa 192,5 milioni di euro di cui 152,3 provenienti dal Pnrr.

40,2 mln € il co-finanziamento privato riguardante i progetti di capacity building in ambito culturale e creativo.

La regione che beneficia della maggior quota di fondi è la Campania (25,48 milioni di euro per 281 progetti). Seguono il Lazio (25,46 milioni per 281 progetti), la Lombardia (22 milioni per 276 progetti) e l’Emilia Romagna (13,4 milioni per 176 progetti).

Il grafico riporta il valore economico dei progetti realizzati in ogni regione. Il dato tiene conto anche di eventuali fonti di finanziamento ulteriori rispetto a quelle del Pnrr. 

FONTE: elaborazione openpolis – Forum Nazionale del Terzo Settore su dati Italia domani.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Aprile 2024)

36% le risorse Pnrr per il Capacity building assegnate alle regioni del mezzogiorno.

A livello di singoli interventi, ne troviamo solo uno che supera il milione di euro di valore. Si tratta di un investimento di ambito nazionale di circa 4,6 milioni che prevede l’acquisto da parte della direzione generale creatività contemporanea del ministero del turismo di servizi da Invitalia per il supporto operativo alla realizzazione dei progetti finanziati dalla misura. Troviamo poi due interventi del valore di circa mezzo milione. Entrambi si trovano in Basilicata: il primo a Potenza, l’altro a Matera.

M1C3-I1.2 Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura

L’investimento, del valore complessivo di 300 milioni di euro, mira a ridurre
le disuguaglianze che limitano la partecipazione dei cittadini alla vita e al
patrimonio culturale quali barriere architettoniche, fisiche, cognitive e senso
percettive.

Con questa misura si prevede la definizione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba), la realizzazione dei lavori e anche l’acquisto dei servizi e delle forniture necessarie. Si punta inoltre all’implementazione e al potenziamento della piattaforma AD Arte oltre alla realizzazione di percorsi di formazione e sensibilizzazione per i lavoratori degli istituti di cultura.

Per quanto riguarda la “messa a terra” della misura, il decreto del ministero della cultura 331/2022 ha definito il riparto delle risorse destinate all’investimento. Riparto che può essere così riassunto:

AzioneImporto (€)
Interventi di rimozione delle barriere fisiche e cognitive presso i luoghi della cultura pubblici afferenti al ministero della cultura.127.327.089,41
Interventi di rimozione delle barriere fisiche e cognitive presso i luoghi della cultura pubblici non afferenti al ministero della cultura.120.000.000,00
Interventi di rimozione delle barriere fisiche e cognitive presso i luoghi della cultura privati.7.460.000,00
Redazione dei Peba per i luoghi della cultura pubblici afferenti al ministero della cultura3.346.449,59
Redazione dei Peba per i luoghi della cultura pubblici non afferenti al ministero della cultura.3.214.700,00
Realizzazione della piattaforma AD Arte32.147.000,00
Formazione degli operatori culturali6.504.761,00

Nel maggio del 2022 poi la direzione generale musei ha approvato il Piano strategico per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che rappresenta il punto di riferimento per gli interventi da realizzare con i fondi del Pnrr.

Per la prima e la quarta linea di azione, le risorse sono state interamente assegnate con decreto del segretario generale 1155/2022. Secondo la quarta relazione del governo sullo stato di attuazione del Pnrr, alla data del 31 dicembre 2023, risultavano erogate risorse per 653 interventi su 854 totali. Relativamente alla seconda e alla quinta linea di azione, le risorse sono state assegnate con decreto del segretario generale 156/2023. Risultano selezionati in totale 262 interventi tra rimozione delle barriere architettoniche e redazione dei Peba. Al 31 dicembre 2023, risultavano sottoscritti tutti i disciplinari.

Per quanto riguarda la terza linea di azione, le risorse sono state attribuite con decreto del segretario generale 157/2023. Gli interventi ammessi a finanziamento sono in totale 42. Al 31 dicembre 2023 risultavano sottoscritti tutti i disciplinari.

Relativamente alla realizzazione di AD Arte, piattaforma nazionale dei servizi per l’accessibilità dei luoghi della cultura, secondo la relazione del governo risultano ultimati e collaudati i servizi di cui al contratto esecutivo. Della realizzazione della piattaforma è stato incaricato un raggruppamento temporaneo di imprese composto da Almaviva Spa , Almawave Srl, Indra Italia Spa e PWC Advisory Spa. L’importo dell’appalto ammonta a circa 1,2 milioni di euro.

Per la formazione degli operatori culturali infine, è stato elaborato un piano da un gruppo di lavoro interno alla direzione generale musei del ministero della cultura. L’obiettivo è fornire al personale conoscenze e strumenti per il miglioramento continuo dei livelli di accessibilità e inclusione delle strutture e dei servizi per i visitatori e i lavoratori con specifiche necessità.

Per quanto riguarda il cronoprogramma della misura, la prossima scadenza (M1C3-3) è fissata per il giugno 2026. Entro questa data dovranno essere rimosse le barriere architettoniche in 352 tra musei, monumenti, aree archeologiche e parchi, 129 archivi, 46 biblioteche e 90 siti culturali non statali. Il 37% di questi interventi dovrà essere localizzato nel mezzogiorno.

I progetti dotati di un Cup che attualmente risultano in corso per la misura in esame sono in totale 1.074. L’importo complessivo è di circa 296 milioni di euro. Rispetto al dataset aggiornato al 4 dicembre 2023, 53 progetti non sono più presenti. Mentre se ne sono aggiunti 30 per un importo di circa 9,5 milioni di euro.

A livello regionale, il territorio che riceve più fondi da questo investimento è il Lazio (circa 43,6 milioni per 135 progetti). Seguono la Campania (32,6 milioni per 137 progetti) e la Sicilia (24,2 milioni per 55 progetti).

FONTE: elaborazione openpolis – Forum Nazionale del Terzo Settore su dati Italia domani.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Aprile 2024)

41,2% le risorse del Pnrr assegnate a regioni del mezzogiorno per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

A livello di singole opere, quella dall’importo più rilevante (32,1 milioni di euro) è di competenza della direzione generale musei del ministero della cultura e consiste nella realizzazione della piattaforma digitale per i servizi museali. Troviamo poi la rimozione delle barriere architettoniche all’interno dell’archivio centrale dello stato con sede a Roma, intervento del valore di 7,5 milioni di euro. Il terzo progetto economicamente più rilevante (3 milioni di euro) riguarda sempre l’archivio di stato ma la sua sede di Palermo.

M1C3-I4.2.3 Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (fondo dei Fondi Bei)

La misura di interesse in questo caso costituisce un sub-investimento rispetto al più ampio intervento riguardante i fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche. Misura che nel suo complesso, a seguito della revisione del Pnrr, ha un valore di 1,78 miliardi di euro.

In generale l’investimento mira a sostenere le imprese attive nel turismo e gli investimenti per la riqualificazione eco-sostenibile. A questo si aggiunge il miglioramento degli standard dei servizi di ospitalità. Altro obiettivo è quello di aumentare l’integrazione e l’unificazione tra imprese per migliorare la qualità dei servizi e ridurre le diseconomie.

Per quanto riguarda invece il sub-investimento di interesse, il fondo è dedicato al sostegno di investimenti innovativi nelle aree:

  • del turismo di montagna sia per infrastrutture sia per servizi ricettivi;
  • del settore business e dell’offerta turistica top quality;
  • del turismo sostenibile e dell’upgrade dei beni mobili e immobili connessi all’attività turistica.

In seguito alla revisione del Pnrr, questo sub-investimento è passato da una dotazione di 500 a una di 805 milioni di euro.

+305 mln € l’incremento delle risorse a disposizione del fondo per lo sviluppo e la resilienza delle imprese turistiche.

Questo incremento è dovuto in parte con l’aumento dei costi causato dall’inflazione, e in parte per la volontà di effettuare uno scale up (cioè un potenziamento) della misura. Ciò in quanto è stata ritenuta particolarmente adatta per il contesto italiano.

In virtù di questo potenziamento è stato rivisto al rialzo (uno dei pochi casi di questo tipo) anche il target finale del sub-investimento. Il numero di progetti da sostenere è infatti passato da 150 a 170. Allo stesso tempo è stato differito di un anno il termine ultimo della scadenza, passato dal giugno 2025 al giugno 2026.

Sul fronte dell’attuazione, secondo la quarta relazione del governo sul Pnrr, i tre intermediari finanziari individuati stanno interloquendo con le imprese turistiche. Al 31 dicembre 2023, risultavano essere pervenute diverse richieste di supporto finanziario. Le richieste di finanziamento possono essere presentate online fino al 30 giugno 2025. Attualmente tuttavia non sono disponibili dati sulla localizzazione dei progetti finanziati.

Foto: Unslpash Mark StuckeyLicenza

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