La povertà educativa in Puglia
4. Gli edifici scolastici vetusti in Puglia
La condizione e la sicurezza degli edifici scolastici sono aspetti cruciali da cui dipende la salvaguardia di chi quotidianamente frequenta le aule scolastiche: tanto degli studenti, quanto del personale. Un elemento che assume un’importanza ancora maggiore nel contesto emergenziale che ha caratterizzato questi mesi. Il ritorno in classe dopo la crisi da Covid-19 infatti ha reso evidente la necessità di avere a disposizione un certo tipo di spazi. Non solo in termini di ampiezza ma, come sottolineato dalle linee guida del Miur, anche dal punto di vista funzionale. In modo da consentire con più facilità una rimodulazione di banchi e arredi scolastici che tuteli insegnanti e alunni dal rischio contagio.
Scuole vecchie e non ristrutturate rischiano maggiormente crolli e cedimenti.
A livello di struttura, è importante non solo che tali edifici siano progettati e costruiti secondo i criteri di sicurezza, ma anche che siano soggetti nel tempo a costanti interventi di manutenzione e ristrutturazione. In questo senso quindi è importante monitorare lo stato di salute degli edifici scolastici attraverso diversi indicatori. Tra questi anche la ripartizione del patrimonio edilizio statale in relazione alla sua vetustà. Si tratta di classificazione definita dal ministero dell’istruzione, che censisce le scuole con più di 50 anni sul territorio.
12,6% degli edifici scolastici statali della Puglia è classificato come vetusto.
In base ai dati messi a disposizione dal ministero dell’istruzione, relativi al 2018, sappiamo che in Puglia gli edifici vetusti sono circa il 13% del totale. Una quota che pone questa regione al quinto posto tra quelle con le percentuali di edifici vetusti più basse (un dato inferiore anche rispetto a importanti realtà del centro-nord come Emilia Romagna, Veneto e Lombardia). Tale dato peraltro è inferiore di quasi 5 punti percentuali rispetto alla media nazionale. In Italia sono infatti 7.161 le scuole vetuste, su un totale di 40.160 edifici, cioè il 17,8% del totale.
Ma come cambia l’incidenza del fenomeno all’interno della regione? Le differenze tra una provincia e l’altra risultano meno marcate rispetto ad altre regioni. Tuttavia dobbiamo sottolineare che mentre a Brindisi la percentuale di edifici classificati come vetusti è del 9,3%, nella provincia di Barletta-Andria-Trani questo dato arriva al 18,1%, quasi il doppio.
In 5 province pugliesi su 6 gli edifici scolastici vetusti sono meno del 15%
Percentuale di edifici scolastici vetusti nelle province della Puglia (2018)
Un edificio scolastico è classificato come vetusto quando ha più di 50 anni.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)
Peraltro quest'ultima provincia è l'unica nella regione a superare anche il dato nazionale (17,8%). Tre province invece presentano un dato inferiore anche alla media regionale. Si tratta di Foggia (12,5%) e Lecce (11,5%), oltre alla già citata Brindisi. È interessante notare comunque che in 5 province pugliesi su 6 la percentuale di edifici vetusti rimane comunque al di sotto del 15%. Oltre ai casi già menzionati infatti anche le province di Taranto (13,5%) e Bari (13,2%) presentano dati relativamente bassi.
Brindisi
Nella provincia di Brindisi sono presenti complessivamente 268 edifici scolastici di cui soltanto 25 classificati come vetusti. Il comune di San Pancrazio Salentino è quello dove si concentra il più alto numero di strutture vetuste ed anche il centro dove si registra il valore più alto in termini percentuali. Qui infatti le scuole vetuste sono 4 su 7 totali, il 57,1% circa.
Sebbene quindi a livello complessivo la provincia di Brindisi presenti una percentuale piuttosto bassa di edifici vetusti, la differenze tra un comune e l'altro possono anche essere notevoli.
In 6 comuni della provincia di Brindisi non sono presenti scuole vetuste
Percentuale di edifici scolastici vetusti nei comuni della provincia di Brindisi (2018)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)
Complessivamente i comuni di questa provincia sono 20 ed in 6 casi non sono presenti strutture scolastiche classificate come vetuste. Particolarmente significativi i dati relativi a tre comuni: Ceglie Messapica, Latiano e Ostuni. Questi centri ospitano infatti un significativo numero di scuole (14 i primi 2, 12 il terzo) ma nessuna struttura vetusta.
Dati positivi anche per quanto riguarda il comune capoluogo che ospita il maggior numero di istituti della provincia. A Brindisi infatti le scuole vetuste solo 3 su un totale di 66 (meno del 5%). Ma anche gli altri comuni che ospitano un alto numero di scuole presentano dati positivi. A Fasano infatti gli edifici scolastici vetusti sono 2 su 28 (il 7,1%), mentre a Francavilla Fontana se ne trova solamente 1 su 24 strutture (4,2%).
4,6% gli edifici scolastici classificati come vetusti nel comune di Brindisi.
È interessante notare come tutti i comuni confinanti con il capoluogo (con la sola eccezione di Latiano) presentino una percentuale significativa di edifici scolastici vetusti. In questa zona infatti troviamo Torchiarolo (33,3%), San Pietro Vernotico (20%), Cellino San Marco (25%), San Donaci (25%), Masagne (17,7%), San Pancrazio Salentino (57,1%), San Vito dei Normanni (14,3%) e Carovigno (18,2%).
I comuni confinanti con il capoluogo hanno un alta percentuale di edifici vetusti.
Si tratta di comuni che fanno parte della cintura del capoluogo, baricentrico in termini di sevizi (fanno eccezione San Donaci e San Pancrazio Salentino, classificati come "comuni intermedi") e relativamente poco popolosi. Tra questi comuni infatti quello con il maggior numero di residenti è Fasano che ne conta meno di 40mila. Nella maggior parte dei casi il numero di scuole presenti è inferiore a 10 e gli edifici vetusti non più di 4.
Le uniche eccezioni sono rappresentate Mesagne dove gli edifici vetusti sono 3 su 17, San Vito dei Normanni (2 su 14) e Carovigno (2 su 11). In tutti questi casi quindi l'alta percentuale di edifici vetusti è dovuta anche ad un basso numero di istituti scolastici presenti.
Barletta-Andria-Trani
Con 32 scuole vetuste su 177 strutture, la provincia di Barletta-Andria-Trani è quella con il patrimonio edilizio mediamente meno recente della regione. Con una quota del 18,1% è anche l'unica tra le province pugliesi a presentare un dato medio superiore a quello nazionale (17,8%).
A Barletta solo 3 edifici scolastici vetusti su 37
Percentuale di edifici scolastici vetusti nei comuni della provincia di Barletta - Andria - Trani (2018)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)
Come noto, la conformazione di questa provincia è abbastanza particolare. Qui infatti sono presenti 3 capoluoghi provinciali, per l'appunto nei comuni di Andria, Barletta e Trani. Per quanto riguarda gli edifici scolastici vetusti, la percentuale più bassa si trova a Barletta, dove le scuole così classificate sono 3 su 37 (l'8,1%). Un dato sensibilmente inferiore sia alla media nazionale che a quella regionale.
Andria invece è, fra i tre comuni capoluogo, quello che ospita il maggior numero di scuole: 42 di cui 6 vetuste, il 14,3%. Trani infine è il capoluogo che presenta contemporaneamente il più basso numero di edifici scolastici e la più alta percentuale di strutture vetuste. In questo comune infatti sono presenti 23 scuole di cui 4 vetuste, il 17,4%. Un dato superiore di quasi 5 punti rispetto alla media regionale ma comunque più basso, anche se di poco, rispetto alla media italiana.
17,4% degli edifici scolastici statali nel comune di Trani ha più di 50 anni.
Escludendo i tre capoluoghi, il comune con il maggior numero di edifici scolastici è Bisceglie che ne ospita 22. Qui le strutture classificate come vetuste in base ai dati del Miur sono 6, cioè il 27,3%.
Nei comuni periferici il livello dei servizi è più scarso e in molti casi le scuole presenti sono vecchie.
Per quanto riguarda invece il rapporto percentuale i dati più alti si registrano nei comuni di Spinazzola e Trinitapoli. Il comune di Spinazzola è l'unico della provincia ad essere classificato come "periferico". Quei centri abitati cioè più distanti dai comuni polo, baricentrici in termini di servizi per i cittadini. Questo comune si trova infatti nella parte interna della provincia, lontano da tutti e 3 i capoluoghi e con una porzione del territorio che sorge all'interno del parco nazionale dell'Alta Murgia. Qui i residenti compresi nella fascia 6-18 sono meno di mille e le scuole presenti soltanto 2 di cui una classificata come vetusta.
4 su 10 gli edifici scolastici classificati come vetusti nel comune di Trinitapoli.
Situazione molto diversa invece a Trinitapoli. Questo comune infatti è direttamente confinante con Barletta e ospita sul proprio territorio oltre 2mila studenti nella fascia d'età compresa tra i 6 e i 18 anni. Una maggiore popolazione scolastica che si riflette anche nel più alto numero di scuole presenti. In questo comune infatti sorgono 10 istituti di cui 4 classificati come vetusti. Se nel caso di Spinazzola quindi l'alta percentuale poteva essere attribuita al basso numero di scuole presenti, qui il fenomeno risulta essere più diffuso.
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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati sugli edifici scolastici statali vetusti sono di fonte Miur.
Gli edifici scolastici vetusti nei comuni italiani
Percentuale di edifici scolastici statali vetusti (2018)
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FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)
Foto credits: Unsplash Roman Mager - Licenza