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In un contesto in cui cambiamenti climatici, mancanze di natura infrastrutturale e necessità di ricambio generazionale incidono direttamente sul settore agricolo, è necessario sfruttare tutte le opportunità che sono messe in campo per il supporto di questo ambito produttivo.

Sono numerosi i piani europei a sostegno dell’agricoltura, a cominciare da quelli più tradizionali e strutturali come quelli collegati alla politica agricola comune (Pac) e i fondi di coesione. Ma anche strumenti straordinari come quello del Next generation Eu, a cui si accede attraverso il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

In questo capitolo focalizzeremo la nostra analisi proprio sul Pnrr, approfondendo alcune delle misure pensate appositamente per il mondo agricolo.

Gli investimenti del Pnrr di titolarità del ministero dell’agricoltura

La partita rappresentata dal piano nazionale di ripresa e resilienza ha certamente una sua rilevanza nel settore. In particolare 5 misure sono di competenza del ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) e assorbono circa il 2% dei fondi previsti.

4,88 miliardi € le risorse del Pnrr e del fondo complementare di competenza del Masaf.

Di queste risorse complessive, 3,68 miliardi provengono dal Pnrr mentre 1,2 dal piano nazionale complementare (Pnc).Andando ad analizzare le misure di competenza del ministero, quella che prevede più fondi è legata alla produzione di energia elettrica attraverso gli impianti fotovoltaici posizionati senza consumo di suolo, pari a 1,5 miliardi di euro. La seconda mira a rafforzare i contratti di filiera e di distretto, uno strumento per il potenziamento dell’aggregazione dei produttori, per i settori dell’agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, e floricoltura e vivaismo, con 1,2 miliardi. Seguono i progetti per il sistema irriguo nell’agricoltura (880 milioni), nella logistica per colmare i divari infrastrutturali (800 milioni) e l’innovazione e meccanizzazione del settore alimentare (500 milioni) attraverso l’ammodernamento dei macchinari agricoli e il potenziamento delle applicazioni delle tecnologie dell’agricoltura 4.0.

Il dato rappresenta le misure e i fondi Pnrr di titolarità del ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare (Masaf).

FONTE: elaborazione openpolis – Aic su dati openpnrr

Tutte queste misure mirano all’innovazione e alla meccanizzazione del settore, con l’obiettivo di rendere i processi più efficienti e limitare l’impatto ambientale. 

Solo per alcune di queste misure si è concluso il processo di selezione dei progetti e quindi di allocazione delle risorse sul territorio. in particolare si tratta degli investimenti sul parco agrisolare e resilienza dell’agro-sistema irriguo. Vediamo la distribuzione dei fondi secondo i dati della piattaforma governativa Italia domani, aggiornati al 1 marzo 2023.

I dati sui progetti per l’agricoltura trasmessi dai soggetti attuatori non sono ancora stati validati dal Masaf. Questo non significa che siano tutti errati ma che alcune informazioni potrebbero essere manchevoli. Sono però utili per avere il quadro più completo possibile sugli interventi in questo settore.

I progetti del Pnrr per il parco agrisolare

L’intervento a titolarità del Masaf più corposo è l’investimento 2.2 “Parco Agrisolare” incluso nella componente m2c1.2: “Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile”.

L’obiettivo di questo intervento è quello di rimuovere e smaltire i tetti delle strutture produttive del settore agricolo, zootecnico e agro industriale. Inoltre, promuove l’inserimento di sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento, l’installazione di pannelli solari senza consumo di suolo e l’introduzione di sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori.


Il 23 agosto 2022 è stato pubblicato sul sito del ministero l’avviso pubblico per questa misura e la scadenza della presentazione delle domande era fissata al 27 ottobre 2022. L’unico soggetto attuatore di tutti i progetti legati all’investimento è il gestore dei servizi energetici (Gse).

Il dato rappresenta il numero di progetti previsti per l’investimento 2.2 “Parco Agrisolare” presente nella componente m2c1.2 dal titolo “Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile”. Non ci sono progetti che ricadono su più territori. I progetti non sono validati.

I progetti risalgono all’ultimo aggiornamento di Italia Domani rilasciato il 1 marzo 2023.

FONTE: elaborazione openpolis – Aic su dati openpnrr

In base ai dati aggiornati da Italia Domani al primo marzo 2023, 5.253 progetti risultano ammissibili a finanziamento. Si registra il maggior numero di progetti in Lombardia (913) a cui seguono Veneto (623) ed Emilia-Romagna (574). Meno progetti in Basilicata (63), Liguria (22) e Valle d’Aosta (4). Si può notare che questi progetti sono concentrati principalmente nelle aree del nord del paese. Sono regioni che si sviluppano in parte sulla Pianura Padana, un’area caratterizzata da una già forte meccanizzazione del settore. La prima regione del sud con il maggior numero di progetti è invece la Puglia (464), la regione italiana con il maggior numero di aziende.

Complessivamente, risultano assegnati circa 450 milioni di euro, il 30% dei fondi previsti per questo investimento. Le aree a cui andranno più risorse sono quelle che hanno presentato il maggior numero di progetti: Lombardia (82,5 milioni circa), Emilia-Romagna (54,5) e Veneto (53). La quota di finanziamento veicolata alle regioni del mezzogiorno corrisponde a circa il 32%. Ciò significa che non è stata rispettata la clausola del 40% di risorse al sud, un vincolo che è stato messo per veicolare i fondi verso le aree del paese con i divari infrastrutturali maggiori. Il progetto con l’importo maggiore è quello che verrà attuato a Misilmeri, in provincia di Palermo, con un importo di 525mila euro. Si tratta della realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico con efficientamento energetico.

I progetti del Pnrr per l’agro-sistema irriguo

L’investimento 4.3 “Investimenti nella resilienza dell’agro-sistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche” (missione 2 componente 4) ha una particolare rilevanza nel contrasto agli effetti della siccità.

L’obiettivo di questo intervento è aumentare l’efficienza dei sistemi irrigui attraverso lo sviluppo di infrastrutture innovative e digitalizzate, anche come risposta ai cambiamenti climatici. Gli interventi principali saranno mirati alla riduzione delle perdite e a rendere in generale il sistema più efficiente. Ciò dovrà avvenire attraverso l’installazione di tecnologie come contatori e sistemi di controllo a distanza.

Il 30 giugno 2021 sono stati approvati i criteri di ammissibilità e selezione dei progetti. Con il decreto direttoriale del 30 settembre 2021 è stata pubblicata una prima graduatoria contenente i progetti ammissibili a finanziamento e quelli idonei ma non ammissibili a finanziamento.

Il 20 maggio 2022 è stato firmato un decreto direttoriale nel quale c’è un primo elenco di 55 progetti in essere che verranno finanziati con questa misura. A questo, si aggiunge un ulteriore decreto del 30 settembre 2022 con il quale sono stati ammessi al finanziamento 42 nuovi progetti strategici per il settore infrastrutturale.

Il dato rappresenta il numero di progetti previsti per l’investimento 4.3 “Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche” presente nella componente M2c4 dal titolo “Tutela del territorio e della risorsa idrica”. Alcuni progetti ricadono su più regioni. In quei casi vengono conteggiati per tutte le regioni coinvolte.

I progetti risalgono all’ultimo aggiornamento di Italia Domani rilasciato il 1 marzo 2023.

FONTE: elaborazione openpolis – Aic su dati openpnrr

In base ai dati aggiornati da Italia Domani al primo marzo 2023 i progetti ammissibili a finanziamento sono 97. Uno di questi è situato tra la provincia di Mantova e la provincia di Ferrara. Per completezza, è stato considerato sia nella regione Lombardia che in Emilia-Romagna. La Calabria è la regione con il maggior numero di progetti approvati, se ne contano 18. Seguono Emilia-Romagna (15), Campania (9) e Piemonte (9). Ci sono invece cinque aree del paese in cui si registra un unico progetto: Abruzzo, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta. Non ce ne sono invece in Liguria.

Il valore totale dei progetti finanziati è di circa 914,8 milioni di euro. Un valore di poco superiore agli 880 previsti inizialmente dal piano. Questo perché sono state considerate anche fonti di cofinanziamento esterne necessarie per l’attuazione dei progetti. Circa il 48% di questi fondi saranno diretti alle regioni del sud. Viene quindi rispettata la quota mezzogiorno (pari al 40% delle risorse). È quindi positivo che la distribuzione sia stata equa tra il nord e il sud del paese, veicolando i fondi verso quei territori che hanno difficoltà strutturali più marcate.

Come abbiamo visto, il sistema idrico italiano è caratterizzato da forti carenze di tipo infrastrutturale, che causano perdite ingenti lungo il percorso di fornitura. Interventi di questo tipo, per quanto legati al settore agricolo, sono cruciali in ottica di risparmio delle risorse e sostenibilità. In particolare, in quelle aree del paese caratterizzate da ritardi infrastrutturali importanti.

Anche in questo caso, le regioni che hanno accesso agli importi più alti sono quelle con il maggior numero di progetti. Si tratta di Calabria (quasi 207 milioni di euro), Emilia-Romagna (circa 187,4 milioni) e Campania (poco più di 100 milioni). Il progetto che avrà i finanziamenti maggiori è situato nel comune di Cassano all’Ionio, in provincia di Cosenza, con circa 51,5 milioni di euro.

Foto: Joel Dunnlicenza

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