Diritto incondizionato
4. Il trasporto per gli alunni con disabilità
Il ruolo del trasporto nel garantire parità di accesso
Per le persone con disabilità, il tema della mobilità è spesso strettamente connesso con quello dell’autonomia. Non casualmente, il piano nazionale di ripresa e resilienza, nell’impostare le politiche per la disabilità, parte proprio dal dato di fatto che il trasporto pubblico sia oggi molto meno accessibile per una persona con handicap.
14,4% delle persone con disabilità si sposta con mezzi pubblici urbani, contro una media di tutta la popolazione del 25,5%.
L’accessibilità dei mezzi pubblici è infatti uno degli obiettivi della legge 104/1992 (in Italia, la normativa quadro sui diritti della disabilità). L’articolo 26 della norma affida tale compito alle regioni, per quanto riguarda la disciplina generale del servizio, e ai comuni rispetto all’erogazione effettiva.
Le regioni disciplinano le modalità con le quali i comuni dispongono gli interventi per consentire alle persone handicappate la possibilità di muoversi liberamente sul territorio, usufruendo, alle stesse condizioni degli altri cittadini, dei servizi di trasporto collettivo appositamente adattati o di servizi alternativi.
I comuni assicurano, nell’ambito delle proprie ordinarie risorse di bilancio, modalità di trasporto individuali per le persone handicappate non in grado di servirsi dei mezzi pubblici.
Un trasporto scolastico funzionante è il prerequisito dell’inclusione.
Ciò vale a maggior ragione se si pensa alle esigenze quotidiane di bambini e ragazzi. In particolare rispetto alla raggiungibilità della scuola, che per molte disabilità costituisce il primo vero ostacolo all’inclusione.
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Per questa ragione, la normativa nazionale – fin dagli anni ’70 – ha previsto l’erogazione di un servizio di trasporto scolastico gratuito dedicato a bambini e ragazzi disabili, prerequisito indispensabile per consentire la frequenza scolastica.
Ai mutilati e invalidi civili che non siano autosufficienti e che frequentino la scuola dell’obbligo (…) vengono assicurati: il trasporto gratuito dalla propria abitazione alla sede della scuola o del corso e viceversa (…) l’accesso alla scuola mediante adatti accorgimenti per il superamento e la eliminazione delle barriere architettoniche che ne impediscono la frequenza (…) Le stesse disposizioni valgono per le istituzioni prescolastiche e per i doposcuola
Tali previsioni sono state poi recepite anche nelle norme successive. Oltre alla già citata legge quadro, sul tema è intervenuto il decreto legislativo 112/1998 (art. 139), attribuendo tutti i servizi di supporto all’istruzione degli alunni con handicap (tra cui il trasporto) a province e comuni. In particolare alle prime per quanto riguarda l’istruzione secondaria superiore, mentre ai secondi per gli altri gradi inferiori.
Si tratta di previsioni fondamentali per il processo di inclusione delle persone con disabilità, a partire dalla scuola. In presenza di un handicap infatti, l’offerta del trasporto scolastico rappresenta anche una maggiore garanzia di autonomia e di integrazione. Attraverso i dati rilasciati dal ministero dell’istruzione, è possibile ricostruire la presenza del servizio per le scuole statali, e le relative differenze sul territorio.
Gli edifici raggiungibili con il trasporto dedicato agli alunni disabili
Su 40.160 edifici scolastici statali presenti in Italia, circa 17mila dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità. Parliamo quindi di circa 4 edifici scolastici su 10, una quota che mostra un’ampia variabilità regionale.
42,4% gli edifici scolastici statali che dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità.
Circa 3 edifici su 4 dispongono di questo tipo di trasporto in Valle d’Aosta (74,3%), mentre in Liguria sono quasi 2/3 del totale. La quota supera il 50% anche in altre 4 regioni: si tratta di Basilicata, Marche, Puglia e Friuli-Venezia Giulia.
Più edifici scolastici collegati con trasporto disabili in Valle d’Aosta, Liguria e Abruzzo
Percentuale di edifici scolastici statali che dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità (2018)
Nell’elaborazione è indicata la quota di edifici scolastici statali che, in base ai dati Miur relativi al 2018, dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità.
Dati non disponibili per Trentino Alto Adige.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)
Si va da 3 edifici su 4 che dispongono del servizio in Valle d'Aosta a meno di 1 su 3 in Veneto e Campania.
In tutte le altre regioni la quota di edifici raggiungibili con il trasporto disabili si colloca al di sotto del 50%. E in particolare, si attesta al di sotto della media nazionale in 7 regioni. Tra queste la Sardegna, che con il 42,2% è sostanzialmente in linea con il dato medio.
Seguono, con circa 4 scuole su 10 raggiunte, Calabria (41%), Toscana (39,8%), Emilia Romagna (38,9%), Sicilia (38,6%). In 2 regioni la quota di edifici scolastici che dispongono di trasporto per alunni disabili si colloca sotto 1/3 del totale: Campania e Veneto.
26,7% gli edifici scolastici statali che in Veneto dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità.
Approfondendo l'analisi a livello provinciale, sono 56 le province o città metropolitane che si collocano sopra il dato medio del 42,4%.
Ai primi posti per percentuale di edifici scolastici raggiungibili con il trasporto disabili spiccano La Spezia (76,1%) e Aosta (74,3%, dato ovviamente coincidente con quello regionale). Altre 3 superano quota 70%: Chieti, Lodi, Enna e Ancona.
Oltre 3/4 degli edifici scolastici raggiungibili con il trasporto disabili in provincia di La Spezia
Percentuale di edifici scolastici statali che dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità (2018)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)
Sono invece 49, tra province e città metropolitane, i territori al di sotto della media nazionale. Tra questi, 7 hanno meno del 25% di edifici che dispongono del servizio trasporto: Rieti (24%), Cagliari (23,9%), Trapani (23,4%), Padova (18,1%), Treviso (17,8%), Verona (16,5%) e Prato (13,7%).
62,4 punti di differenza tra la quota di edifici raggiunti dal trasporto disabili in provincia di La Spezia e in quella di Prato.
I dati provinciali mostrano una disomogeneità piuttosto marcata sul territorio nazionale, rispetto alla percentuale di scuole che dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità. Per questa ragione è utile approfondire ulteriormente l'analisi in chiave comunale.
I divari nel trasporto scolastico tra comune e comune
Anche nel confronto tra i comuni la situazione appare piuttosto diversificata.
Il primo elemento da monitorare è l'offerta rispetto al grado di centralità del comune. Nei comuni polo, cioè le città che su ciascun territorio sono baricentriche in termini di servizi, la quota di edifici scolastici che dispone di un servizio di trasporto per alunni disabili è tendenzialmente inferiore alla media nazionale (38%).
La raggiungibilità delle scuole con il trasporto disabili in Italia
Percentuale di edifici scolastici statali che dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità (2018)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)
Prima di focalizzarci sui centri principali, è interessante valutare l'offerta anche nelle aree interne, o comunque meno centrali, del paese.
Nei comuni di cintura, che costituiscono l'hinterland delle città polo e sono distanti da queste meno di 20 minuti, la quota di edifici scolastici raggiungibili con specifici mezzi di trasporto per disabili supera la media nazionale (44,8%). Così nei comuni intermedi (distanti tra 20 e 40 minuti dal polo più vicino), dove sale 45,7%.
41,3% degli edifici scolastici statali nei comuni periferici dispone di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità.
In Liguria, Piemonte e Basilicata oltre il 60% degli edifici scolastici in aree periferiche e ultraperiferiche sono raggiunti dal trasporto disabili.
Nelle aree interne propriamente dette, emerge chiaramente la differenza tra i comuni ultraperiferici e quelli periferici. Nei primi, distanti oltre 75 minuti dal polo più vicino, la percentuale di edifici che dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni disabili è pari al 49,1%. Nei comuni periferici (distanza dal polo tra 40 e 75 minuti) scende drasticamente: 41,3%.
In media quindi sono 42,6 su 100 gli edifici scolastici dei comuni periferici e ultraperiferici che sono raggiungibili con il trasporto disabili. Un dato quindi perfettamente in linea con la media nazionale. Ma profondamente variabile se confrontato da regione a regione. Due terzi degli edifici scolastici liguri collocati in aree periferiche e ultraperiferiche sono raggiunti dal trasporto scolastico per disabili, contro meno del 30% di Toscana e Campania.
In 11 regioni l’offerta di trasporto scolastico per disabili è meno presente nei comuni periferici
Confronto tra la percentuale di edifici scolastici statali che dispongono di un servizio di trasporto per alunni disabili nei comuni periferici e ultraperiferici e la media regionale (2018)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)
20,5 punti di differenza in Valle d'Aosta tra la quota di edifici raggiunti dal trasporto disabili nelle aree periferiche (53,8%) e la media regionale (74,3%).
In parallelo, anche in regioni con un'offerta media del servizio molto diffusa (come la Valle d'Aosta), la quota si abbassa molto se si isolano solo i comuni periferici e ultraperiferici. Di oltre 20 punti in Valle d'Aosta. Ma il divario che si riscontra nei comuni interni è anche di 16,4 punti in Liguria, di 15,4 nelle Marche, di 13,8 in Puglia.
Come visto in precedenza, anche i comuni polo risentono di una diffusione inferiore rispetto alla media nazionale. Tra le città maggiori, Genova è quella con più edifici scolastici che dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità (73%). Segue a distanza Torino (44,9%). Esclusi i due appena citati, tutti gli altri comuni con oltre 500mila abitanti si collocano al di sotto della media nazionale. In particolare Roma (33,6%), Palermo (26,3%), Milano (22,6%) e Napoli (16,2%).
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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati sulla raggiungibilità con trasporto dedicato agli alunni con disabilità degli edifici scolastici statali sono di fonte Miur. Dati non disponibili per il Trentino Alto Adige.
Le scuole raggiungibili con il trasporto disabili, comune per comune
Percentuale di edifici scolastici statali che dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità (2018)
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FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)
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