L'esperienza scolastica nelle aree interne
2. La presenza di alunni nelle aree interne
La carenza di servizi educativi che caratterizza le aree interne rende le scuole di questi territori meno attrattive rispetto a quelle dei comuni più centrali.
Molti bambini e ragazzi si spostano quindi dalle zone più periferiche verso i centri maggiori, per accedere a un’offerta educativa più ampia e a servizi scolastici migliori.
Nei poli si concentrano più alunni che negli altri comuni
Rapporto tra il numero di alunni che frequentano la scuola in un comune e i residenti tra 6-18 anni dello stesso comune (2017)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat e Miur
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)
I poli sono gli unici ad avere più alunni che residenti 6-18.
Abbiamo confrontato il numero di alunni che frequentano la scuola in un comune, con la popolazione scolastica (i residenti tra 6-18 anni) dello stesso comune.
Ciò che emerge è che tutti i territori, esclusi i poli, registrano un rapporto inferiore a 1. Questo significa che molti dei residenti 6-18 dei comuni di cintura e delle aree interne frequentano la scuola in un comune diverso da quello in cui vivono. Nella maggior parte dei casi, in un comune polo.
Ciò è particolarmente vero per i territori di cintura (0,7), dove possiamo pensare che la maggiore vicinanza ai poli favorisca gli spostamenti di bambini e ragazzi per motivi educativi.
0,1 la differenza tra il rapporto alunni/residenti 6-18 delle aree interne e quello dei comuni di cintura.
Per i comuni intermedi, periferici e ultraperiferici, il rapporto medio tra alunni e residenti 6-18 è pari a 0,8. Non tutte le aree interne però sono ugualmente attrattive in termini di popolazione scolastica.
La provincia di Modena è l’unica a non avere meno alunni che residenti, nelle aree interne
Le prime 20 province per rapporto tra il numero di alunni che frequentano la scuola nei comuni delle aree interne e i residenti tra 6-18 anni degli stessi comuni (2017)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat e Miur
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)
Nelle aree interne della provincia di Modena, il numero di alunni è pari a quello dei residenti 6-18.
Da nord a sud del paese senza particolari distinzioni, le aree interne di molte province hanno un rapporto tra alunni e residenti 6-18 superiore alla media (0,8).
Tuttavia, solo nella provincia di Modena il rapporto è pari a 1. Questo rende tale territorio il più attrattivo tra quelli considerati, per quanto riguarda l'offerta scolastica nei comuni intermedi, periferici e ultraperiferici.
Per avere il quadro completo di come un fenomeno si sviluppa all'interno di un territorio, le medie provinciali non bastano. È necessario invece analizzare i dati a livello comunale. Per farlo, abbiamo considerato il rapporto tra alunni e residenti 6-18, nei comuni della provincia di Modena.
In provincia di Modena, sono 8 i comuni che hanno più alunni che residenti 6-18
Rapporto tra il numero di alunni e i residenti tra 6-18 anni nei comuni della provincia di Modena (2017)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat e Miur
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)
1,2 il rapporto tra numero di alunni e numero di residenti 6-18 nel comune di Modena.
In linea con quanto visto prima, tutti e tre i comuni polo di provincia registrano un rapporto alunni-residenti 6-18 superiore a 1. Si tratta, oltre al capoluogo, dei comuni di Mirandola (1,4) e Carpi (1,1).
D'altra parte, anche diversi comuni appartenenti alle aree interne presentano valori maggiori di 1. Primo tra tutti il comune di Vignola con un rapporto pari a 1,6, il più alto della provincia.
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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati sugli alunni sono fonte Miur.
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