Nell’ultimo capitolo del report La XIX legislatura e gli equilibri del nuovo parlamento abbiamo analizzato l’esperienza politica dei nuovi deputati e dei nuovi senatori.

Una verifica che risulta forse ancora più interessante se applicata ai membri dell’esecutivo.

40% gli esponenti dell’esecutivo che avevano già ricoperto incarichi di governo.

L’esperienza dei partiti di governo

Un dato che non stupisce anche perché la prima forza politica del nuovo esecutivo è Fratelli d’Italia (FdI), ovvero un partito che non è mai stato al governo. Certo molti esponenti di FdI hanno un percorso politico che, nella maggior parte dei casi, è passato prima da Alleanza Nazionale e poi dal Popolo delle libertà.

Nonostante questo però FdI resta il partito di governo con la quota più bassa di esponenti che hanno già avuto incarichi di governo (27,6%).

Nessun esponente di governo di Fratelli d’Italia è mai stato al vertice di un ministero prima d’ora.

Inoltre tra gli 8 esponenti di FdI che hanno maturato in passato questo tipo di esperienza, solo 2 avevano ricoperto l’incarico di ministro, mentre gli altri erano stati nominati sottosegretari o tutt’al più viceministri. Si tratta in particolare della stessa presidente Meloni, ministra della gioventù nel quarto governo Berlusconi, e di Raffaele Fitto, ministro per i rapporti con le regioni dello stesso esecutivo. In entrambi i casi comunque si trattava di ministri senza portafoglio.

Una quota leggermente maggiore di politici esperti l’ha portata al governo Forza Italia, ovvero il 30,8%. Un dato comunque piuttosto basso se si considerano i molti governi di cui ha fatto parte negli anni questa forza politica, incluso quello il cui incarico è appena cessato. Inoltre solo 1 ministro di Forza Italia su 4 aveva ricoperto in passato un ruolo di vertice, ovvero Anna Maria Bernini. Anche in questo caso peraltro l’incarico era senza portafoglio, ovvero ministra per gli affari europei, sempre nel quarto governo Berlusconi.

FONTE: openpolis

Dei 2 sottosegretari di Noi moderati invece 1 aveva già ricoperto lo stesso incarico, nello stesso ministero. Ovvero Vittorio Sgarbi (sottosegretario alla cultura) nel secondo governo Berlusconi.

Il partito di governo con maggiore esperienza dunque risulta la Lega, che d’altronde ha preso parte a 2 dei 3 esecutivi della scorsa legislatura. Sono l’81,3% infatti i suoi esponenti con esperienza di governo alle spalle, ovvero 13 su 16, un numero decisamente alto. Di questi poi in 4 hanno ricoperto il ruolo di ministri: 2 con portafoglio (Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti) e due senza (Roberto Calderoli e Alessandra Locatelli).

Il percorso politico in parlamento, nelle regioni e negli enti locali

La questione ovviamente cambia se invece che alle esperienze di governo si guarda a quelle parlamentari. Anche in questo caso in effetti FdI resta il partito di governo con più esponenti senza un’esperienza di questo tipo. Ma si tratta solo di 3 componenti, ovvero il ministro della giustizia ed ex magistrato Carlo Nordio, la sottosegretaria alle imprese e al made in Italy Fausta Bergamotto e il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi.

Forza Italia e Lega invece hanno un esponente ciascuno senza esperienza né parlamentare né di governo. Nel primo caso si tratta del sottosegretario alle infrastrutture Tullio Ferrante, mentre nel secondo del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara.

Non stupisce invece che, come anche in parlamento, la Lega rappresenti la forza di governo con più esponenti con un passato nella politica locale o regionale, ovvero l’81,2%. Segue Fratelli d’Italia con il 62%, unica tra le forze di maggioranza ad aver portato al governo anche un ex presidente di regione, il ministro della protezione civile e del mare Nello Musumeci. Solo 2 invece gli esponenti di Forza Italia con un percorso nella politica sul territorio (15,4%).

Ministri d’area indipendenti dai partiti

Come abbiamo visto nei precedenti capitoli 5 ministri di questo governo possono essere considerati indipendenti. Con questo non si vuole intendere che si tratta di figure neutrali o tecniche, visto che comunque hanno accettato di prendere parte a un governo chiaramente politico. Quanto piuttosto che non sono direttamente ricollegabili a uno specifico partito della maggioranza.

Con queste premesse appare normale, anche se non necessario, che questi non abbiano ricoperto in passato incarichi politici. Non vuol dire però che non sia utile conoscere il loro percorso precedente.

Tra questi si trova ad esempio il ministro della salute Orazio Schillaci, medico dall’importante curriculum e da ultimo rettore dell’Università Torvergata di Roma.

Il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano invece viene dal mondo del giornalismo. Tra le altre cose è stato direttore del quotidiano Roma e da ultimo del Tg2.

La ministra del lavoro Marina Elvira Calderone invece viene dal settore della consulenza del lavoro e dal 2005 fino alla nomina a ministro ha presieduto il relativo ordine.

Infine il ministro dell’interno Matteo Piantedosi che, rispetto ai precedenti, è sicuramente la figura che nella sua carriera è stata a più stretto contatto con il mondo politico. Prefetto di Bologna tra il 2017 e il 2018 è diventato poi capo di gabinetto del ministro dell’interno Matteo Salvini e, per circa un anno, della ministra Lamorgese che lo ha poi nominato prefetto di Roma.

L’esperienza negli organi di governo

Nonostante gli indipendenti ricoprano tutti l’incarico di ministro, è proprio tra questi che si registra la quota più alta di figure con esperienza di governo, ovvero il 56%, contro il 30% tra i sottosegretari e i viceministri.

Guardando ai ministeri invece quello con la quota maggiore di politici con esperienza di governo è il dicastero del turismo (100%). Tuttavia in questa struttura l’unica politica presente è la ministra Daniela Santanché (FdI), già sottosegretaria del quarto governo Berlusconi.

Al secondo posto il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (66%, 2 su 3), con la viceministra Vannia Gava (Lega), già sottosegretaria del primo governo Conte e del governo Draghi, e il ministro Gilberto Pichetto Fratin (viceministro di Forza Italia del governo Draghi).

Segue la presidenza del consiglio (58,8%, 10 su 17). Qui ad aver già avuto responsabilità di governo sono stati la presidente Meloni, 6 ministri senza portafoglio su 9 (Alessandra Locatelli, Eugenia Maria Roccella, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Raffaele Fitto, Roberto Calderoli e Nello Musumeci) e 3 sottosegretari su 7 (Alfredo Mantovano, Giuseppina Castiello e Alessandro Morelli).

FONTE: openpolis

Hanno invece esperienza di governo esattamente la metà dei politici con un incarico presso i ministeri delle infrastrutture e dei trasporti, della cultura, delle imprese e del made in Italy e dell’università. Nel caso del dicastero della cultura però sono solo i sottosegretari, e non il ministro ad avere esperienza.

In tutti gli altri dicasteri la quota di politici esperti scende sotto il 50%. Nonostante questo è comunque da sottolineare la notevole esperienza di alcuni dei ministri alla guida di queste strutture. Tra questi il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti (Lega) che da ultimo ha ricoperto il ruolo di ministro dello sviluppo economico del governo Draghi e quello della difesa Guido Crosetto (FdI), già sottosegretario nello stesso ministero nel quarto governo Berlusconi.

Ma anche i ministri dell’intero e della giustizia Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, pur essendo al loro primo incarico politico hanno svolto tutta la loro carriera nel ministero che ora dirigono o a stretto contatto con questo.

4 i ministeri in cui nessun rappresentate politico ha esperienza di governo.

Da segnalare infine come in 4 ministeri nessun esponente politico abbia avuto prima responsabilità di questo tipo.

Certo è vero che il ministro degli esteri Antonio Tajani, per quanto in una funzione diversa, negli anni ha comunque accumulato un’importante esperienza internazionale come presidente del parlamento europeo.

Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara invece ha negli anni lavorato in varie occasioni con il ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, da ultimo come capo del dipartimento Formazione superiore e ricerca. Struttura che tuttavia ora ricade sotto la responsabilità di un diverso ministero, quello dell’università.

Infine sia il ministro della salute Orazio Schillaci che quella del lavoro Marina Elvira Calderone, hanno avuto una lunga esperienza nei settori di competenza dei loro dicasteri, non però, a quanto risulta, all’interno di questi o altri ministeri.

Certo aver già avuto esperienze ministeriali non è una condizione necessaria per svolgere bene il proprio compito e i ministri avranno tempo di dimostrarlo con il loro lavoro. È utile tenere a mente comunque che conoscere una materia e avere la responsabilità politica di un dicastero sono due cose molto diverse.

Foto: governo.it

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