La povertà educativa in Emilia Romagna
2. L’offerta di asili nido in Emilia Romagna
L’Emilia Romagna è la regione dove sono nate e si sono sviluppate le prime esperienze di asili nido e servizi educativi per la prima infanzia in Italia. È anche per questo motivo che rappresenta uno dei territori all’avanguardia da questo punto di vista. Secondo i dati 2018, la regione infatti offre complessivamente 40.286 posti in 1.250 strutture tra asili nido e servizi integrativi.
L’Emilia Romagna offre dunque circa 39,2 posti ogni 100 residenti tra 0 e 2 anni di età. Un dato superiore alla media nazionale (25,5%) di quasi 14 punti. Una quota che la pone al di sopra dell’obiettivo Ue sui servizi prima infanzia di oltre 6 punti percentuali. L’Emilia Romagna è infatti una della quattro regioni italiane (insieme con Valle d’Aosta, Umbria e Toscana) ad aver già raggiunto questo risultato.
Il riconoscimento degli asili nido come di un servizio essenziale per il minore si basa sull’importante contributo educativo e sociale che fornisce. Quella tra 0 e 2 anni è infatti una fascia d’età cruciale per porre le basi dell’apprendimento. In questo senso, l’asilo nido non costituisce solo un’importante opportunità educativa ma anche la prima occasione di socialità per i bambini e di riduzione delle disuguaglianze. Una questione fondamentale, specialmente per i minori che provengono da contesti svantaggiati.
L’Emilia Romagna rappresenta una delle eccellenze italiane del settore e difatti tutte le sue province superano la media nazionale. Allo stesso tempo all’interno del proprio territorio ci sono delle significative differenze, da una provincia all’altra e da comune a comune. Per questo il dato medio regionale non è sufficiente per l’analisi: occorre spingersi a livello locale.
A Ravenna quasi 47 posti in asilo nido ogni 100 bambini
Posti per 100 residenti 0-2 in asili nido e servizi per la prima infanzia, nelle province dell'Emilia Romagna (2018)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 27 Ottobre 2020)
Tutte le province dell'Emilia Romagna hanno un livello di copertura superiore alla media nazionale.
A quota 46,8%, Ravenna è la provincia emiliano romagnola con la copertura di asili nido e servizi prima infanzia più alta. Superiore non solo alla media nazionale (25,5%) ma anche a quella regionale (39,2%). All'ultimo posto della classifica troviamo invece la provincia di Piacenza con una copertura del 25,8%. Un dato comunque superiore alla media nazionale anche se distante 21 punti percentuali rispetto al dato di Ravenna. La città metropolitana di Bologna (44,5%) si colloca al terzo posto della classifica, dopo Ferrara (45%).
Ravenna
Come abbiamo detto, Ravenna - con 3.944 posti autorizzati in 135 strutture a fronte di oltre 8mila residenti 0-2 presenti - rappresenta una delle province più virtuose d'Italia per quanto riguarda la disponibilità di posti in asili nido e servizi educativi per la prima infanzia.
Ma com'è distribuito il servizio sul territorio? Per capirlo è necessario osservare i dati a livello comunale ed evidenziare eventuali disparità o ricorrenze.
Nel comune di Ravenna copertura di posti in asilo nido al 44,2%
Posti per 100 bambini in asili nido e servizi per la prima infanzia, nei comuni provincia di Ravenna (2018)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 31 Dicembre 2018)
Come emerge dalla mappa, il livello di copertura è elevato in quasi tutti i comuni della provincia. In alcune zone si arrivano a toccare delle percentuali di copertura altissime ma questo è dovuto anche allo scarso numero di residenti 0-2 presenti. Ad esempio, a Sant'Agata sul Santerno il livello di copertura arriva al 95% ma i bambini presenti sono solo 87.
44,2 posti per 100 residenti 0-2, nei servizi prima infanzia del comune di Ravenna.
I due comuni più popolosi sono il capoluogo (3.289 bambini) e Faenza (1.428) ed in entrambi si registrano livelli di copertura molto alti: 44,2% Ravenna e 40,4% Faenza. Come abbiamo detto all'interno di una stessa provincia possono esserci anche situazioni molto diverse. Notiamo infatti che ci sono 2 comuni che si trovano al di sotto dell'obiettivo di Barcellona (33%). Si tratta di Riolo Terme (31,5%) e Castel Bolognese (32,1%). Anche questi centri tuttavia sono vicini al traguardo del 33% ed inoltre si trovano già al di sopra della media nazionale.
Da notare che, con la sola eccezione di Casola Valsenio, tutti i comuni della provincia di Ravenna possono essere classificati come "poli" o "comuni di cintura". I poli sono quei centri abitati dove in genere si concentra la maggiore quantità di servizi mentre i comuni di cintura sono quelli che sorgono nelle loro immediate vicinanze.
Tuttavia anche nell'unico comune "intermedio" si registra un livello di copertura molto alto (62,9%). Indice di come generalmente il servizio sia ben distribuito all'interno della provincia.
Piacenza
Come anticipato in precedenza, la provincia di Piacenza è ultima in Emilia Romagna per offerta di servizi prima infanzia. Secondo i dati 2018, a fronte di 6.557 residenti 0-2, il territorio offre 1.678 posti (25,8 ogni 100 bambini) in servizi educativi per la prima infanzia, sia pubblici che privati.
A differenza di quanto visto a Ravenna, in questa provincia il servizio è distribuito in maniera molto disomogenea. In particolare ci sono 12 comuni su 49 (il 24,5%) che ne sono totalmente sprovvisti. A questi se ne aggiungono altri 22 il cui livello di copertura risulta inferiore agli obiettivi di Barcellona.
Nel comune di Piacenza copertura dei nidi al 31,7%
Posti per 100 bambini in asili nido e servizi per la prima infanzia, nei comuni in provincia di Piacenza (2018)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 31 Dicembre 2018)
34 su 49 i comuni in provincia di Piacenza che non raggiungono la soglia del 33%.
Osservando la mappa, notiamo come il livello di copertura sia più carente nella parte occidentale della provincia. È qui infatti che si concentrano quasi tutti i comuni (con le eccezioni di Gropparello e San Pietro in Cerro) sprovvisti di asili nido sul loro territorio. Questi comuni sorgono quasi completamente in territorio appenninico ed hanno generalmente un basso livello di urbanizzazione.
Il servizio è praticamente assente nella parte occidentale della provincia.
Da notare che in questa provincia solo il comune capoluogo ha un numero di residenti 0-2 superiore alle mille unità. In tutti gli altri casi i minori residenti sono meno di poche centinaia (il secondo comune più popoloso è Fiorenzuola d'Arda con 351 bambini). Come visto anche per il caso di Ravenna, in centri abitati poco popolosi la presenza anche di una sola struttura incide in maniera significativa sul livello di copertura.
Ci sono infatti 8 comuni in cui si registra un dato particolarmente alto: Calendasco (97,7%), Villanova sull'Arda (85,1%), Besenzone (106,7%), Farini (166,7%), Travo (101,8%), Agazzano (56,4%), Castelvetro Piacentino (42) e Gragnano Trebbiense (41,5%). Solo negli ultimi 2 casi però il numero di bambini presenti supera le 100 unità.
Per quando riguarda il comune capoluogo infine, qui i residenti 0-2 sono 2.599 e il livello di copertura si ferma al 31,7%, non raggiungendo la soglia del 33%.
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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi ad asili nido e servizi prima infanzia sono di fonte Istat.
La presenza di asili nido nei comuni italiani
Offerta di asili nido e servizi per la prima infanzia nei comuni italiani (2018)
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FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 27 Ottobre 2020)
Foto Credits: Unsplash Marisa Howenstine - Licenza