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Sono molte le misure del Pnrr di interesse per il Terzo settore che intervengono in tema di rigenerazione urbana. In questo capitolo ne approfondiremo alcune. Da quelle dedicate alle periferie delle città metropolitane fino a quelle dedicate ai comuni più piccoli. Faremo poi anche una panoramica sul superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura e sui progetti innovativi dedicati alla qualità dell’abitare.

M5C2-I2.1 Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale

L’investimento prevede la concessione ai comuni di risorse – per un valore complessivo di 2 miliardi – per progetti di rigenerazione urbana finalizzati alla riduzione di situazioni di emarginazione e di degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del contesto sociale e ambientale. I beneficiari del contributo sono i comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti (che non siano capoluoghi di provincia), i comuni capoluogo di provincia e le città metropolitane.

Le risorse possono essere utilizzate per:

  • manutenzione, recupero e rifunzionalizzazione di aree e immobili pubblici, compresa la demolizione di opere abusive;
  • miglioramento del decoro urbano con particolare riferimento allo sviluppo di servizi sociali e culturali, educativi e didattici, o alla promozione di attività culturali e sportive;
  • mobilità sostenibile.

Tra gli investimenti di interesse per il mondo del Terzo settore, quello in esame rientra tra quelli che hanno subìto la maggiore decurtazione di risorse nell’ambito della revisione del Pnrr.

-1,3 mld € il taglio di risorse Pnrr per progetti di rigenerazione urbana.

Nonostante la riduzione delle risorse però si prevede allo stesso tempo anche un aumento del target finale da raggiungere che passa da 300 a ben 1.080 progetti da completare entro il giugno del 2026. Questo aggiustamento si è reso necessario in virtù dei progetti presentati dagli enti locali che sono risultati non in linea con le tipologie e le dimensioni ipotizzate in fase di stesura del Pnrr.

I dati aggiornati all’aprile 2024, almeno in alcune occasioni, non sembrano tenere conto della revisione del Pnrr.

Purtroppo i dati aggiornati all’aprile 2024 riguardanti i progetti, almeno per questa misura, sembrerebbero non essere allineati con la revisione del Pnrr. Si parla infatti di 2.317 progetti ancora attivi per un valore complessivo di oltre 5,7 miliardi di euro di cui circa 4,3 di fondi Pnrr. Gli interventi non più presenti sono appena 10 per un valore totale di circa 16 milioni mentre i nuovi sono 7 e hanno un valore complessivo molto simile (15,6 milioni).

Tenendo conto di questa criticità, possiamo osservare che la regione i cui progetti hanno complessivamente il valore economico più alto è il Lazio (1,1 miliardi per 214 progetti). Seguono la Lombardia (596 milioni per 287 progetti) e la Campania (535,8 milioni per 233 progetti). Se però si escludono i fondi diversi da quelli del Pnrr la situazione cambia. In questo caso infatti il Lazio scivola al sesto posto (330,8 milioni). Al primo si insedia la Campania (499,8 milioni) seguita da Lombardia (439,8 milioni) e Sicilia (420,7 milioni).

Il grafico riporta il valore economico dei progetti realizzati in ogni regione. Si tiene conto anche di eventuali ulteriori fonti di finanziamento oltre alle risorse del Pnrr. L’ammontare complessivo dei progetti che risultano attivi supera in maniera significativa l’importo della misura che peraltro è stato ulteriormente ridotto a seguito della revisione del Pnrr.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum Nazionale del Terzo Settore su dati Italia domani.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Aprile 2024)

43,6% la quota di risorse Pnrr per progetti di rigenerazione urbana destinata al mezzogiorno, secondo i dati più recenti disponibili.

Considerando il valore totale degli interventi finanziati, quello economicamente più rilevante (706,9 milioni di euro) si trova nel comune di Viterbo. Questo progetto prevede massicci interventi di riqualificazione dell’ex chiesa di Sant’Orsola. Da notare però che in questo caso il contributo del Pnrr è minimo (461mila euro) mentre la gran parte del finanziamento arriva da altre fonti. Questo spiega anche la differenza di posizioni del Lazio se si considera l’importo totale dei progetti localizzati sul suo territorio o esclusivamente gli importi Pnrr assegnati.

Al di là di questo caso particolare, ci sono 4 progetti che dal Pnrr ricevono ben 20 milioni. A Rimini si prevede la realizzazione del Parco del Mare; a Trento la creazione di un hub di interscambio della mobilità; a Cagliari interventi di riqualificazione nel quartiere Sant’Elia; a Salerno la creazione di un parco naturalistico e la riqualificazione dell’area ex D’Agostino.

M5C2-I2.2 Piani urbani integrati

Questo investimento, del valore totale di circa 1,4 miliardi di euro, è dedicato alle periferie delle Città Metropolitane e prevede una pianificazione urbanistica partecipata, con l’obiettivo di trasformare territori vulnerabili in città smart e sostenibili, limitando il consumo di suolo edificabile.

Obiettivo primario è recuperare spazi urbani e aree già esistenti allo scopo di migliorare la qualità della vita promuovendo processi di partecipazione sociale e imprenditoriale. Gli interventi potranno anche avvalersi della co-progettazione con il Terzo settore e della partecipazione di investimenti privati. L’investimento si suddivide in 3 sotto-misure.

M5C2-I2.2.A Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura

Il sub-investimento, del valore di 200 milioni di euro, mira a finanziare progetti volti al superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. La misura trae origine dal Piano triennale contro il caporalato, adottato nel 2020 sulla base di un ampio processo partecipativo, che ha visto il coinvolgimento di regioni, enti locali, parti sociali e Terzo settore.

Sul fronte dell’attuazione del sub-investimento, il decreto 55/2022 del ministero del lavoro ha allocato le risorse disponibili che sono andate a 37 comuni individuati durante un processo di mappatura. Solo 34 enti però hanno presentato una proposta progettuale.

La sottomisura è stata commissariata.

Inoltre, in base a quanto riportato nella quarta relazione del governo sullo stato di attuazione del Pnrr, considerate le criticità in merito ai profili di ordine pubblico relative ad alcuni territori caratterizzati da evidenze di infiltrazione criminale si è deciso di commissariare la misura. Passaggio certificato con la pubblicazione del decreto legge 19/2024 (Decreto Pnrr quater).

Per quanto riguarda le scadenze legate a questo sub-investimento, la prossima è fissata per marzo 2025. Entro questa data dovranno essere completate le attività nel 90% delle aree individuate.

M5C2-I2.2.B Fondo dei fondi della Bei

Con questo sub-investimento, del valore complessivo di 272 milioni di euro, si intende stimolare e attrarre investimenti privati in progetti di rigenerazione urbana. Per questo è stato istituito un apposito fondo tematico affidato alla gestione della Banca europea degli investimenti.

Quanto all’attuazione di questa sottomisura, il 6 aprile 2023 il ministero dell’interno ha pubblicato l’avviso di selezione dei destinatari finali del fondo. Dal 14 aprile 2023 è possibile inviare le richieste di accesso ai finanziamenti. Queste dovranno essere complete di una descrizione dell’intervento e del fabbisogno economico, nonché di ogni altra documentazione indicata nelle apposite schede predisposte dagli intermediari finanziari selezionati. Che sono:

Ai fini dell’ammissione dei progetti al finanziamento, questi dovranno ricevere il parere favorevole delle città metropolitane che dovranno valutare la coerenza dell’intervento con i rispettivi piani urbani integrati.

La prossima scadenza di questa misura è fissata al giugno 2026. Entro questa data dovranno essere approvati almeno 10 progetti o comunque un numero di interventi tali da raggiungere un valore complessivo di 545 milioni di euro (da ricordare che l’obiettivo della sottomisura è quello di stimolare gli investimenti privati).

Allo stato attuale non sono disponibili dettagli sugli interventi finanziati. I dati pubblicati su Italia domani infatti riportano solamente il Cup generico del progetto riguardante il fondo dei fondi Bei.

M5C2-I2.2.C Piani urbani integrati (progetti generali)

Il terzo sub-investimento è quello che assorbe la quota maggiore di risorse, pari a 900 milioni di euro. L’intervento prevede una progettazione urbanistica partecipata, con l’obiettivo di rigenerare, rivitalizzare e valorizzare grandi aree urbane degradate. Si dovrà porre particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi e infrastrutture a disposizione della cittadinanza.

In seguito alla revisione del Pnrr, questa sottomisura ha subìto un notevole taglio delle risorse assegnate. In base a quanto si legge nella quarta relazione del governo sul Pnrr, la revisione della sottomisura si è resa necessaria per mantenere solamente i progetti in grado di rispettare le tempistiche del piano e le altre condizionalità.

-1,59 mld € la riduzione delle risorse Pnrr destinate ai Piani urbani integrati (progetti generali).

Per individuare i progetti “critici” è stato avviato un monitoraggio che si basava su diversi criteri:

  • la progettazione dell’intervento risultava completata ed era all’esame della conferenza dei servizi o in una fase successiva;
  • i contratti con l’operatore economico risultavano sottoscritti ovvero si prevedeva che lo fossero entro la fine del 2023;
  • il completamento dei lavori era previsto entro e non oltre il 31 marzo 2026.

In seguito a quest’opera di monitoraggio è stata disposta la rimozione dal piano del 50% dei progetti inizialmente selezionati. Di conseguenza anche il target finale è stato rivisto al ribasso. Il nuovo obiettivo prevede infatti che entro giugno 2026 siano realizzati almeno 300 progetti che coinvolgano tutte le 14 città metropolitane. Gli interventi di rigenerazione urbana inoltre dovranno coprire una superficie di almeno 3 milioni di metri quadri.

Per quanto riguarda i progetti attivi ad aprile 2024, anche in questo caso come già visto per l’altra misura riguardante la rigenerazione urbana, l’aggiornamento dei dati non sembra tenere conto purtroppo della revisione del Pnrr. I progetti in corso risultano essere 608 per un valore totale di circa 2,9 miliardi. Una cifra molto superiore rispetto all’attuale importo assegnato alla sottomisura.

Per i Pui sono già state individuate altre risorse diverse dal Pnrr.

In ogni caso sappiamo già che tutti gli interventi, anche quelli eliminati dal piano, saranno realizzate con altre risorse messe a disposizione dall’articolo 1 comma 5 del decreto Pnrr quater. È probabilmente per questo motivo che non si trovano differenze significative nel dataset.

Logicamente, non figurano progetti nuovi ma d’altro canto quelli eliminati sono appena 5 per un valore complessivo di 256,9 milioni di euro. Tra questi si trovano anche gli interventi per il restauro dello stadio Artemio Franchi di Firenze e per la realizzazione del Bosco dello sport di Venezia. Progetti che erano stati oggetto di contestazione da parte delle istituzioni europee.

Considerando il riparto regionale delle risorse, in continuità con quanto visto finora, possiamo osservare che il territorio in cui si concentra la maggior parte dei fondi è la Sicilia (534,4 milioni per 107 progetti). Un dato che non sorprende visto che l’isola ospita ben 3 città metropolitane (Catania, Messina e Palermo). Segue la Campania, con l’area metropolitana di Napoli (395,8 milioni per 66) e il Lazio con l’area di Roma (387 milioni per 15 progetti).

Il grafico riporta il valore economico dei progetti realizzati in ogni regione. Si tiene conto anche di eventuali ulteriori fonti di finanziamento oltre alle risorse del Pnrr. L’ammontare complessivo dei progetti che risultano attivi supera in maniera significativa l’importo della misura che peraltro è stato ulteriormente ridotto a seguito della revisione del Pnrr.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum Nazionale del Terzo Settore su dati Italia domani.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Aprile 2024)

49,6% la quota di risorse Pnrr destinate alle regioni del mezzogiorno per i piani urbani integrati.

A livello di singoli interventi, quello più oneroso si trova a Napoli. Qui si prevede la realizzazione di un nuovo quartiere di edilizia residenziale pubblica nell’area dell’ex Lotto. L’importo del progetto è di 84,5 milioni di euro (di cui 68,3 provenienti dal Pnrr). Il secondo intervento più significativo è dell’area metropolitana di Roma e prevede la realizzazione di 63 poli sportivi utilizzabili anche dalle persone con disabilità. L’importo di questo progetto è di 69,4 milioni (di cui 57,9 provenienti dal Pnrr).

M5C2-I2.3 Programma innovativo della qualità dell’abitare (Pinqua)

L’investimento, del valore complessivo di 2,8 miliardi di euro, mira a realizzare interventi di edilizia solidale e rigenerazione urbana, riducendo le difficoltà abitative, riqualificando le aree degradate e puntando alla sostenibilità e all’innovazione verde. L’obiettivo dell’investimento prevede il sostegno a 10mila unità abitative (in termini sia di costruzione che di riqualificazione), oltre all’obiettivo secondario di riqualificare almeno 800mila metri quadrati di spazi pubblici. Tali traguardi dovranno essere conseguiti entro il primo trimestre del 2026.

Secondo la quarta relazione del governo sullo stato di attuazione del Pnrr, il 70% dei progetti rientranti in questo investimento ha già completato le procedure di aggiudicazione, per una copertura superiore a 10mila unità abitative.

L’investimento in discussione si suddivide in 2 sottomisure: Riqualificazione e incremento dell’edilizia sociale (M5C2-I2.3.1) e Interventi ad alto impatto strategico sul territorio nazionale (M5C2-I2.3.1). Il primo dei due sub-investimenti ha un valore complessivo di circa 2,14 miliardi ed è finalizzato ad aumentare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Oltre a ciò, sono ammissibili a ricevere il finanziamento anche progetti volti alla rigenerazione dei centri urbani e delle periferie con l’obiettivo di migliorarne l’accessibilità, la funzionalità e la sicurezza.

Il secondo invece vale circa 655 milioni e punta a finanziare progetti finalizzati in particolare all’attuazione del green deal e della digital agenda.

I progetti attualmente in corso sono in totale 893 per un valore complessivo di circa 3,6 miliardi di euro, di cui 2,8 di risorse Pnrr. Cioè tutte quelle disponibili per la misura. Gli interventi che rientrano nel primo sub-investimento sono 893, mentre quelli del secondo sono 60 e sono localizzati in poche regioni (Calabria, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia e Sicilia). Analizzando l’investimento nel suo complesso la regione in cui vanno più risorse è la Lombardia (523 milioni per 68 progetti). Seguono Puglia (448 milioni per 123 progetti) ed Emilia Romagna (264,4 milioni per 67 progetti). Non risultano progetti attivi in Trentino Alto Adige.

Il grafico riporta il valore economico dei progetti realizzati in ogni regione. Si tiene conto anche di eventuali ulteriori fonti di finanziamento oltre alle risorse del Pnrr.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum Nazionale del Terzo Settore su dati Italia domani.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Aprile 2024)

40,1% le risorse Pnrr per i progetti Pinqua destinati al mezzogiorno.

A livello di singoli interventi, il più oneroso (119,7 milioni di euro) è localizzato a Messina. Qui si prevede la rifunzionalizzazione di alcuni immobili da destinare all’edilizia residenziale pubblica. A Bari invece si prevede la realizzazione di un parco pubblico nei pressi della stazione centrale (96,6 milioni). Infine a Milano si prevede la demolizione e ricostruzione di alcuni immobili situati in viale Giaggioli (48 milioni di euro circa). Tutti questi interventi rientrano nella seconda sottomisura.

Per quanto riguarda la prima un progetto dall’importo particolarmente significativo (36 milioni) è situato a Quartu Sant’Elena in Sardegna. Qui si prevede il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ex complesso industriale Fornaci-Picci.

Foto: Unslpash CHUTTERSNAPLicenza

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