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Per quanto riguarda il settore della salute, il Pnrr prevede una misura denominata “Casa come primo luogo di cura e telemedicina” oggetto di interesse per il Terzo settore. Questo investimento, del valore complessivo di 4,75 miliardi, mira ad aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a prendere in carico, entro la metà del 2026, il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni (in linea con le migliori prassi europee). L’intervento si rivolge in particolare ai pazienti di età superiore ai 65 anni con una o più patologie croniche e/o non autosufficienti. La misura si articola in 3 sub-investimenti.

M6C1-I1.2.1 Assistenza domiciliare

Questa sottomisura si pone l’obiettivo di identificare un modello condiviso per l’erogazione delle cure domiciliari che sfrutti al meglio le possibilità offerte dalle nuove tecnologie (come la telemedicina, la domotica, la digitalizzazione). L’obiettivo finale è aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a prendere in carico, al 30 giugno 2026, almeno il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni.

In seguito alla revisione del Pnrr, questa sottomisura ha visto un potenziamento. Le risorse a disposizione infatti sono passate da 2,72 a 2,97 miliardi. Anche il target finale del sub-investimento è stato rivisto al rialzo. Entro il giugno del 2026 infatti si prevede la presa in carico in assistenza domiciliare per ulteriori 842mila pazienti over 65.

+42mila le persone over 65 prese in carico in assistenza domiciliare a seguito della revisione del Pnrr.

Per quanto riguarda l’attuazione di questa sottomisura, un decreto del ministero della salute pubblicato in gazzetta ufficiale il 6 marzo 2023 ha disposto il riparto delle risorse tra le regioni e le province autonome. Tale decreto inoltre definiva le linee guida per la rendicontazione delle spese. Stabiliva inoltre la necessità per i soggetti attuatori di dotarsi di Piani operativi regionali. Da questo punto di vista, le regioni e le provincie autonome hanno fatto registrare dei ritardi.

Alcune regioni hanno fatto registrare ritardi nell’adozione dei Piani operativi regionali per l’assistenza domiciliare.

Così, al fine di imprimere un’accelerazione delle opere, un decreto ministeriale pubblicato il 27 gennaio 2024 ha disposto che l’erogazione delle risorse ai soggetti attuatori per l’annualità 2023 sia effettuata solo a fronte dell’adozione di Piani operativi regionali riguardanti la realizzazione degli interventi finanziati.

Risultano ancora da assegnare i 250 milioni aggiuntivi derivanti dalla revisione del Pnrr. In base ai dati quindi risultano attivi 21 progetti (uno per regione). L’importo complessivo è pari a 4,6 miliardi di euro di cui 2,7 derivanti dal Pnrr. La regione con il progetto dall’importo più rilevante è la Lombardia (757,2 milioni). Seguono Lazio (542 milioni) e Campania (475 milioni).

Il grafico riporta il valore economico dei progetti realizzati in ogni regione. Si tiene conto anche di eventuali ulteriori fonti di finanziamento oltre alle risorse del Pnrr.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum Nazionale del Terzo Settore su dati Italia domani.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Aprile 2024)

M6C1-I1.2.2 Centrali operative territoriali

Le centrali operative territoriali (Cot), dovranno svolgere una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e di raccordo tra servizi e professionisti. Ciò al fine di assicurare continuità, accessibilità e integrazione dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria.

Con la revisione del piano, si è ridimensionato il target finale della misura. Questo prevede che entro la fine del 2024 siano operative almeno 480 Cot. La scadenza inoltre è slittata in avanti di 6 mesi rispetto al cronoprogramma originario. Questa modifica è stata giustificata con l’aumento del costo delle materie prime che hanno portato a dei ritardi nell’attuazione.

-120 le Cot da rendere operative entro la fine del 2024.

Secondo la quarta relazione del governo sullo stato di attuazione del Pnrr, al 22 gennaio 2024 risultavano stipulati 574 contratti per la realizzazione di altrettante Cot.

In base ai dati sui progetti attivi aggiornati al 18 aprile 2024, gli interventi sono saliti a 751 per un importo complessivo di 305,3 milioni, di cui 275,5 milioni di fondi Pnrr (ci sarebbero quindi circa 4,5 milioni residui). I progetti non più presenti nel dataset sono 11 per un valore totale di 2,5 milioni. Ne risultano aggiunti altrettanti per un importo di circa 1,9 milioni.

La regione che riceve più fondi è la Lombardia (41,7 milioni di cui 33,7 dal Pnrr per 103 progetti). Seguono Campania (27,5 milioni di cui 19,8 dal Pnrr per 73 progetti) e Lazio (20 milioni per 89 progetti).

Il grafico riporta il valore economico dei progetti realizzati in ogni regione. Si tiene conto anche di eventuali ulteriori fonti di finanziamento oltre alle risorse del Pnrr. Nel grafico, non sono riportati 2 progetti di ambito nazionale del valore di circa 75,5 milioni di euro.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum Nazionale del Terzo Settore su dati Italia domani.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Aprile 2024)

34,4% le risorse Pnrr per le centrali operative territoriali assegnate alle regioni del mezzogiorno.

M6C1-I1.2.3 Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici

Questo sub-investimento è volto al potenziamento dell’erogazione dei servizi di telemedicina che consentano interazioni medico-paziente a distanza e al finanziamento di iniziative di ricerca ad hoc sulle tecnologie digitali in materia di sanità e assistenza.

In seguito alla revisione del Pnrr l’importo stanziato per questo intervento è stato incrementato a 1,5 miliardi di euro. Così com’è stato rivisto al rialzo il target finale. Sono infatti passate da 200mila a 300mila le persone che dovranno essere assistite con strumenti di telemedicina entro la fine del 2025.

+500 mln € le risorse aggiuntive per la telemedicina a seguito della revisione del Pnrr.

Per quanto riguarda l’attuazione della sottomisura, risulta attualmente online la piattaforma nazionale di telemedicina (Pnt). Successivamente sono stati approvati i piani operativi regionali e sono state individuate le regioni Lombardia e Puglia come capofila per la gestione delle procedure di procurement dei progetti di telemedicina.

Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto ministeriale 29/9/2023 (avvenuta il 20 novembre) le regioni hanno potuto aderire alle gare bandite dalle regioni capofila. La quarta relazione del governo sull’attuazione del Pnrr rileva infine che tutte le regioni e province autonome hanno provveduto alla definizione dei modelli organizzativi dei servizi di telemedicina.

La Puglia risulta senza progetti di telemedicina attivi nonostante sia stata individuata come ente capofila.

Per quanto riguarda i progetti, in base ai dati più recenti disponibili, ne risultano attivi soltanto 16 per un importo totale di 642,8 milioni. Le regioni che hanno già avviato progetti sono 12. Si tratta di Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto. Curiosamente, tra le regioni per cui risultano progetti attivi manca la Puglia. È possibile che quest’assenza sia imputabile a una carenza dei dati. Al mancato aggiornamento cioè delle informazioni presenti sulla piattaforma Regis.

Analizzando i dati a disposizione, possiamo osservare che la regione che riceve più risorse (escludendo i progetti di ambito nazionale) al momento è la Lombardia (75 milioni). Seguono Veneto (49 milioni) e Campania (46,7 milioni).

Il grafico riporta il valore economico dei progetti realizzati in ogni regione. Si tiene conto anche di eventuali ulteriori fonti di finanziamento oltre alle risorse del Pnrr. Nel grafico, non sono riportati 2 progetti di ambito nazionale del valore di circa 300 milioni di euro.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum Nazionale del Terzo Settore su dati Italia domani.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Aprile 2024)

Foto: Unsplash Hush Naidoo Jade PhotographyLicenza

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