Fondo complementare e problemi di trasparenza Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “Cosa finanzieranno gli interventi previsti dal fondo complementare al Pnrr” e “Pnrr e trasparenza, perché gli open data sul fondo complementare non bastano“.

€ 30,6 miliardi

le risorse del fondo complementare stanziate dal governo. Con il decreto legge 59/2021 il governo ha istituito il cosiddetto fondo complementare al Pnrr. L’obiettivo di questo intervento è duplice. Da un lato mettere a disposizione ulteriori risorse per alcune delle misure contenute nel piano, dall’altro finanziare nuovi interventi inizialmente non previsti. Tra le voci di investimento che saranno finanziate da queste risorse vi sono il progetto “Transizione 4.0” (5,1 miliardi di euro), Ecobonus e Sismabonus (4,6 miliardi), la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica (2 miliardi) e interventi a favore delle aree terremotate (1,8 miliardi). Vai all’articolo.

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i file open data pubblicati dal governo e dedicati al fondo complementare. Recentemente sul portale Italia domani è stata aperta una nuova sezione dedicata al fondo complementare. In particolare sono stati caricati dei file grazie ai quali è possibile ricostruire l’elenco delle misure previste, il loro cronoprogramma e il relativo quadro finanziario. A differenza dei dati in formato aperto relativi al Pnrr di cui avevamo denunciato la scarsa affidabilità in questo caso i file risultano ben fatti (anche se presentano ugualmente qualche criticità). Certamente questo può essere letto come un passo avanti, anche se un po’ tardivo. Vai all’articolo.

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le misure previste dal fondo complementare. Così come il Pnrr, anche il fondo complementare struttura le aree di intervento in missioni, componenti e misure, passando dal generale al particolare. Gli interventi complessivi sono 30. Sei di questi fanno riferimento a misure già previste dal Pnrr e rappresentano quindi un’integrazione delle risorse stanziate. Tra queste vi sono interventi legati alla digitalizzazione, all’economia spaziale, ai piani urbani integrati e ai già citati Ecobonus, Sismabonus e Transizione 4.0. Altre 24 misure invece rappresentano interventi esclusivi non previsti dal piano. Tenendo presente questa distinzione, possiamo osservare che la missione maggiormente interessata è la 3 (infrastrutture per una mobilità sostenibile) che raccoglie 9 investimenti. Vai al grafico.

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le scadenze legate al fondo complementare che si aggiungono a quelle del Pnrr. Anche il fondo complementare prevede un cronoprogramma per la realizzazione degli interventi che finanzia e che si concluderà nel 2026. Il 2022 sarà un anno particolarmente intenso. Gli adempimenti da conseguire infatti saranno 94 in tutto. Questi si aggiungono alle 100 scadenze relative al Pnrr. Qua però incontriamo le prime criticità. Infatti nei file pubblicati dal governo non è presente una distinzione tra milestone e target il che rende difficile attribuire un “peso” alle diverse scadenze. Vai al grafico.

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gli elementi di criticità principali degli open data sul fondo complementare. In primo luogo non è presente nessuna indicazione sullo stato di avanzamento dei progetti finanziati e non sono presenti nemmeno le informazioni minime necessarie per svolgere un’attività di monitoraggio indipendente (fonti, meccanismi di verifica). Mancano inoltre i codici identificativi delle organizzazioni responsabili dei diversi provvedimenti (il che rende impossibile ricollegare questi file ad altri della pubblica amministrazione). Alcuni errori infine sono presenti anche nel file relativo al quadro finanziario.  Vai all’articolo.

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