Gli adolescenti e le scelte compromesse Numeri alla mano
giovedì 11 Febbraio 2021 | Povertà educativa
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi il report “Scelte compromesse – Gli adolescenti in Italia, tra diritto alla scelta e impatto della povertà educativa”
4 milioni
i residenti in Italia tra gli 11 e i 17 anni. L’adolescenza non è solo una fase di transizione tra infanzia e età adulta. È l’età in cui ragazze e ragazzi compiono molte delle decisioni che definiranno la loro vita successiva, a partire dalla scuola. Un percorso che per troppi adolescenti appare già vincolato. Vai alla mappa.
54%
degli alunni di III media con famiglie svantaggiate non raggiunge la sufficienza nei test Invalsi. Tra gli alunni di terza media, all’ultimo anno prima della scelta dell’indirizzo da prendere, i divari sociali sono molto ampi. Chi ha alle spalle una famiglia con status socio-economico-culturale alto, nel 54% dei casi raggiunge risultati buoni o ottimi nelle prove di italiano. Per i loro coetanei più svantaggiati, nel 54% dei casi il risultato è insufficiente. Vai al grafico.
16,6%
dei diplomati 2019 al liceo era figlio di operaio o lavoratore esecutivo. Nei professionali la quota raggiunge il 35%. Una delle decisioni più importanti che gli adolescenti sono chiamati a fare, alla fine delle medie, è quella della scuola superiore. Una scelta tanto importante quanto non neutra nelle sue conseguenze, dal momento che la scuola scelta è già un primo predittore di tutto il percorso successivo. Attualmente l’opzione della scuola superiore riproduce troppo spesso i divari di partenza. Vai al grafico.
2/3
dei figli di chi non ha il diploma non si diplomano a loro volta. Il fenomeno va letto anche nelle sue conseguenze territoriali. A fronte di una media nazionale del 13,5% di abbandoni tra i giovani 18-24 anni, il dato raggiunge il 22,4% in Sicilia, il 19% in Calabria, circa il 18% in Puglia e Sardegna, il 17,3% in Campania. Nelle società moderne, i territori economicamente più forti coincidono spesso con quelli dove risiede la popolazione più qualificata. Ma se gli adolescenti che non raggiungono il diploma sono concentrati nei territori già con i livelli di istruzione più bassi, ledisuguaglianze non potranno che aumentare nella prossima generazione. Vai alla classifica.
3 volte
la quota di giovani neet a Ponticelli (Napoli) rispetto a quella del Vomero. Nella stessa città le differenze nelle prospettive di ragazze e ragazzi possono essere molto ampie. Nel capoluogo partenopeo, i 10 quartieri con più neet in ben 8 casi compaiono anche nella classifica delle 10 zone con più famiglie in disagio. E in 6 casi, in quella delle zone con i valori immobiliari più bassi. Rispetto a una media comunale di 22,8 giovani neet ogni 100 ragazzi, sfondano quota 30% i quartieri di Ponticelli, Scampia, Mercato e San Giovanni a Teduccio. Vai alla mappa.