Gli annunci del governo sul Pnrr e i rischi di fallimento Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “La revisione del Pnrr e il rischio di perdere una parte dei fondi“.

51,4 mld €

i fondi Pnrr spesi finora dall’Italia. Il dato sulla spesa sostenuta è indicatore molto utile per capire a che punto sono le varie opere finanziate dal piano. Il dato dichiarato dal governo ha visto un incremento di circa 10 miliardi rispetto a quanto registrato a fine 2023. Da programma però dovremmo arrivare a spendere oltre 43 miliardi entro la fine dell’anno. Inoltre per rispettare la tabella di marcia il nostro paese dovrà spendere 56 miliardi nel 2025 e 48,6 miliardi nel 2026. Cifre che pongono più di un dubbio sull’effettiva capacità del nostro paese di raggiungere gli obiettivi fissati. Vai al grafico.

92%

le misure del Pnrr per cui sono state ultimate le procedure di gara. Si tratta certamente di un dato importante visto che molti osservatori (dalla corte dei conti all’ufficio parlamentare di bilancio) avevano individuato proprio nelle fasi di progettazione degli interventi e della messa a gara quelle più critiche e in cui nella stragrande maggioranza dei casi si sono accumulati ritardi. Ora però rimangono poco più di due anni per ultimare i cantieri. Vai all’articolo.

3

le modifiche apportate al Pnrr tra il 2023 e il 2024. Fin dal suo insediamento il governo Meloni aveva manifestato la volontà di modificare il piano italiano. Il processo di revisione ha avuto luogo per tutto il 2023. Prima con una modifica limitata alla riprogrammazione di 10 scadenze e poi con una più sostanziale che di fatto ha stravolto il piano originario. A molti però è sfuggito che una terza modifica del piano è stata approvata dalle istituzioni europee anche nel 2024. La modifica ha interessato 24 misure e 52 scadenze. Secondo alcuni studiosi potrebbe non essere l’ultima. Vai all’articolo.

-700 mln €

le risorse in meno legate all’erogazione della sesta rata del Pnrr. Recentemente il governo italiano ha incassato un’altra buona notizia, ovvero lo sblocco dei fondi legati all’erogazione della quinta rata del Pnrr pari a circa 11 miliardi. Parallelamente è stata inviata la richiesta per la sesta. In virtù della revisione approvata nel 2024 tale richiesta di fondi ha visto una riduzione che sarà recuperata nelle prossime rate. Rispetto al cronoprogramma originario la quinta rata ha subito una decurtazione di circa 6,9 miliardi di euro mentre la sesta di 2,5 miliardi. Vai al grafico.

56,5%

la quota di scadenze del Pnrr che l’Italia deve ancora conseguire. Di fatto le varie revisioni del piano hanno posticipato molte delle scadenze previste. Le ulteriori modifiche del piano intervenute nel 2024 hanno interessato da vicino anche le scadenze legate al rilascio della sesta rata, passate da 39 a 37. Anche la settima rata (da richiedere entro la fine dell’anno) ha visto una riduzione delle scadenze programmate, passate da 74 a 69. Viceversa, c’è un incremento degli obiettivi conseguiti o da conseguire legati all’erogazione della quinta rata (+2), oltre che dell’ottava (da richiedere entro giugno 2025) e della nona rata (dicembre 2025). In entrambi i casi l’incremento è stato di 3 scadenze. Giugno 2026 si conferma comunque il momento più critico. Il numero di scadenze previste in questo semestre infatti è rimasto invariato tra 2023 e 2024 ma è comunque molto significativo trattandosi di oltre 170 adempimenti. Per questo motivo ad oggi la piena realizzazione del piano italiano non può essere data per certa. Vai al grafico.

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