Gli uffici tecnici sono fondamentali per i comuni Bilanci dei comuni

Si occupano amministrare e pianificare la costruzione delle opere pubbliche e dell’edilizia nei comuni ma spesso soffrono la carenza di personale e qualifiche. Un’analisi comune per comune delle uscite per il 2021.

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Uno dei servizi più importanti delle amministrazioni è quello dell’ufficio tecnico, una struttura atta al coordinamento degli interventi di costruzione delle opere pubbliche e di pianificazione edilizia.

In questo ambito ha anche un ruolo rilevante nella gestione dei fondi provenienti da altri enti di governo, spesso indirizzati agli investimenti. Al contrario delle uscite correnti, queste determinano un aumento del valore patrimoniale dell’ente nel lungo periodo. Nel concreto, si tratta ad esempio di nuove infrastrutture come strade oppure edifici per utilizzo pubblico.

La gestione e il coordinamento di queste attività è cruciale per migliorare la vita di comunità, per questo motivo gli uffici tecnici hanno un ruolo così importante nei comuni. Come però si è visto nell’attuazione del Pnrr, spesso le carenze di qualifiche e di personale sono un limite nell’esecuzione efficiente delle funzioni.

Anche se non è l’unico motivo che porta alla gestione congiunta del servizio, in diversi casi i comuni, soprattutto di piccole dimensioni, scelgono di associare il servizio tecnico con quelli vicini, in modo da limitare questo tipo di carenze. Considerando solo le regioni a statuto ordinario, erano 1.829 le amministrazioni che nel 2017 condividevano l’ufficio tecnico con un altro comune, circa il 27% dei comuni considerati. Questa dinamica è più diffusa in certe zone d’Italia rispetto ad altre.

40,34% i comuni del nord-ovest che nel 2017 condividevano l’ufficio comunale (Sose).

Quasi la metà dei comuni del nord-ovest gestisce l’ufficio tecnico congiuntamente con altre amministrazioni. Può influenzare anche la dimensione demografica particolarmente ridotta degli enti. Percentuali più ridotte nel nord-est (29,33%) e nel nord-ovest (23,79%). Nell’area del sud Italia è invece meno frequente (7,68%). Non necessariamente la condivisione del servizio porta a risultati migliori in termini di fabbisogni dal momento che sono numerose le variabili che entrano in gioco.

Le spese dei comuni per l’ufficio tecnico

Nella prima missione di spesa relativa ai servizi istituzionali, generali e di gestione (che abbiamo già trattato in un precedente approfondimento), c’è una voce specifica per l’ufficio tecnico.

Vi sono comprese tutte le attività di programmazione e coordinamento nell’ambito delle opere pubbliche che sono state inserite nel programma triennale e annuale dei lavori. Si considerano le attività di gestione per le nuove costruzioni ma anche per manutenzione, progettazione e programmazione. L’ufficio tecnico si occupa anche dell’amministrazione di alcuni servizi per l’edilizia come ad esempio i permessi di costruire, le segnalazioni per l’inizio dell’attività edilizia, le certificazioni di agibilità e tutte le attività di vigilanza.

Non sono incluse in questa voce le uscite specifiche per la costruzione o la manutenzione delle strutture, incluse nei programmi specifici a seconda della loro finalità.

I dati mostrano la spesa per cassa per gli uffici tecnici. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risulta accessibile il bilancio consuntivo 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: mercoledì 7 Giugno 2023)

In due grandi città si registrano spese superiori ai 70 euro a persona. Si tratta di Padova (74,13 euro pro capite) e Venezia (70,81), due capoluoghi del nord. Seguono Firenze (50,8) e Genova (45,92). Le grandi città del sud invece sono quelle che spendono di meno, con le uscite minori a Bari (14,89), Messina (10,47) e Napoli (5,42).

I dati mostrano la spesa per cassa per l’ufficio tecnico. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2016-2021
(consultati: mercoledì 7 Giugno 2023)

Gli andamenti di spesa sono piuttosto vari per le città considerate. Per Bologna e per Firenze i valori sono stati relativamente stabili mentre per Genova c’è un picco di spesa registrato nel 2018 pari a 76,48 euro pro capite. A Venezia invece la spesa è calata fino al medesimo anno, raggiungendo i 26,7 euro pro capite, per poi rialzarsi continuamente negli anni successivi. Se si considera la variazione di spesa tra il 2021 e il 2016, la città che riporta l’aumento più consistente è Bologna (+97,71%) a cui segue Firenze (+12,05%). Nelle altre amministrazioni invece si registra un calo, con Venezia che riporta la riduzione maggiore (-16,43%).

Ampliando l’analisi, la spesa mediamente sostenuta dalle amministrazioni italiane è pari a 67,65 euro pro capite. I comuni che in media spendono di più si trovano in tre regioni autonome: Valle d’Aosta (392,03), Sardegna (112,95) e Friuli-Venezia Giulia (110,25). Uscite inferiori invece nelle amministrazioni emiliano-romagnole (52,05 euro pro capite), lombarde (45,13) e pugliesi (40,86).

Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

I dati mostrano la spesa per cassa per l’ufficio tecnico. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risulta accessibile il bilancio consuntivo 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: mercoledì 7 Giugno 2023)

In termini pro capite, il comune italiano che registra le spese maggiori è Rhemes-Notre-Dame, in provincia di Aosta, con 4.156,27 euro pro capite. Segue L’Aquila con 3.312,31 euro a persona. Si tratta però dell’amministrazione che spende di più in termini assoluti. Nel capoluogo abruzzese, interessato nell’ultimo decennio dalle attività di ricostruzione post-sisma, le uscite sono pari a circa 229,2 milioni di euro. Più del doppio della seconda (Roma) che riporta spese pari a poco meno di 105,7 milioni di euro.

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da Openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto: epiciocilicenza

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