I bambini stranieri in Italia Numeri alla mano
domenica 20 Giugno 2021 | Povertà educativa
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi ‘La sfida dell’inclusione‘.
1 milione
minori di 18 anni con cittadinanza non italiana nel nostro paese. Oltre un minore su 10 infatti ha una cittadinanza diversa da quella italiana. Una definizione ampia, che comprende una pluralità di condizioni. Essendo il nostro un paese di recente immigrazione, include molte prime generazioni, bambini arrivati in Italia solo dopo la nascita. Comprende situazioni drammatiche come quelle dei minori stranieri non accompagnati, giunti in Italia senza i genitori e quindi privi di assistenza. Ma anche i giovani di seconda generazione, nati nel nostro paese da genitori stranieri. Vai all’articolo.
31,2%
le famiglie con minori composte solo da stranieri in povertà assoluta nel 2019. La media nazionale, pure molto alta e cresciuta nel corso dello scorso decennio, è pari al 9,7%. Tra le famiglie straniere con figli, l’incidenza è circa 3 volte quella media. Si tratta di un aspetto essenziale nel contrasto alla povertà educativa, perché spesso è proprio la condizione familiare uno dei maggiori ostacoli all’inclusione che la scuola e la comunità educante cercano di realizzare. Vai al grafico.
25,2
i punti percentuali di divario tra il tasso di abbandono dei giovani con e senza cittadinanza italiana nel 2019 (rispettivamente 11,3% e 36,5%). Tra i giovani stranieri il tasso di abbandono rimane oltre 3 volte superiore rispetto a quello dei ragazzi italiani. Ciò ha molte conseguenze negative. In primo luogo per le possibilità di integrazione, che vedono nella scuola il luogo naturale non solo per apprendere la lingua, ma anche per sviluppare una propria rete di socialità e di amicizie. Vai al grafico.
24,4%
degli alunni delle superiori con cittadinanza extra-Ue frequenta il liceo. Tra gli italiani la quota sale al 48,8%. L’abbandono scolastico non è l’unico sintomo di un processo di inclusione interrotto. Anche tra chi continua gli studi per raggiungere il diploma, i segnali di disparità non mancano. In media, quasi la metà degli studenti delle superiori frequenta un liceo, un alunno su 3 studia in un istituto tecnico e uno su 5 in un professionale. Queste percentuali cambiano molto tra chi ha la cittadinanza italiana e chi no. Vai al grafico.
23,5%
i minori con cittadinanza non italiana a Milano. Milano è, tra i 10 comuni italiani più popolosi, quello con più bambini e ragazzi stranieri. Seguono Torino (21,86%) e Bologna (20,93%). La presenza di bambini e ragazzi stranieri è maggiore nel centro-nord. Inoltre a livello comunale emerge anche una spaccatura in base alla “centralità” del comune. Nelle città polo, baricentriche in termini di servizi, circa il 13,5% della popolazione minorile è di origine straniera, contro una media nazionale del 10,8%. Vai alla mappa.