I divari di reddito in Europa e in Italia Numeri alla mano
giovedì 6 Aprile 2023 | Europa
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Vai all’approfondimento In Italia e in altri paesi Ue sono aumentati i divari di reddito.
30,1%
il valore dell’indice di Gini in Ue nel 2021. Si tratta del principale indicatore con cui si misurano le disuguaglianze a livello di distribuzione di reddito: più alto è il valore, maggiori sono i divari. Rispetto a 10 anni prima, il valore è diminuito di appena 0,3 punti percentuali e nel corso del decennio ha subito variazioni minime, oscillando tra il 30,9% (nel 2014) e il 30% (nel 2020). Vai all’articolo.
39,7%
il dato più elevato d’Europa, riportato dalla Bulgaria. Seguono Lettonia e Lituania con cifre superiori al 35%. Mentre agli ultimi posti si trovano Slovacchia, Slovenia, Belgio e Repubblica Ceca, con valori inferiori al 25%. L’Italia, con il 32,9%, è il settimo paese Ue con il coefficiente di Gini più elevato, di 2,8 punti percentuali al di sopra della media Ue. Vai alla mappa.
11
gli stati membri dell’Ue in cui il valore del coefficiente di Gini è aumentato nel corso dell’ultimo decennio. Prima tra tutte la Bulgaria (+6,1 punti percentuali), seguita da Malta (+4,1 punti), Lituania (+3,4) e Germania (+2,9). L’Italia è uno dei paesi che ha registrato un incremento, passando dal 32,4% nel 2012 al 32,9% nel 2021 (+0,5 punti percentuali). Vai all’articolo.
11,9 milioni
le persone che nel 2021 in Italia dichiarano di guadagnare meno di 10mila euro lordi l’anno. Costituiscono quasi il 30% di tutti i contribuenti. Altri 10,9 milioni riportano guadagni compresi tra i 10mila e i 20mila euro, prima di ogni detrazione fiscale. Questo significa che il 57% degli italiani guadagna meno di 20mila euro annui. Si tratta di dati che però non tengono conto dell’evasione fiscale e del lavoro sommerso. Vai all’articolo.
1,2%
i contribuenti che dichiarano guadagni superiori ai 100mila euro annui, sempre nel 2021. Anche in Italia, come in molti altri stati Ue, i redditi non risultano equamente distribuiti e l’immagine che emerge dai dati disponibili è quella di un paese in cui la maggior parte delle persone ha un reddito relativamente basso, mentre una minoranza molto ristretta riporta guadagni significativamente più alti rispetto alla media. Vai al grafico.