I divari nell’offerta di musei in Italia #conibambini

Dopo la pandemia i visitatori dei musei italiani tornano sopra i 100 milioni. Nel 2022 quasi 3 strutture su 4 hanno organizzato visite guidate per gruppi scolastici. Tuttavia sul territorio restano ampi i divari nell’offerta rispetto ai minori residenti.

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Cresce il numero di visitatori dei musei italiani. Dopo il crollo della fase pandemica, nel 2022 siamo tornati sopra la soglia dei 100 milioni di visitatori. Quasi 3 volte il minimo raggiunto nella pandemia, anche se ancora distante dai 130 milioni sfiorati nel 2019.

I 108 milioni di visitatori di musei e istituti similari registrati nell’ultimo anno disponibile sono infatti ancora il 17% in meno rispetto a quelli registrati nell’ultimo anno prima dell’emergenza Covid.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 19 Dicembre 2023)

La pandemia ha comportato un vero e proprio crollo negli accessi ai musei, dovuto alla necessità del distanziamento sociale e alle conseguenti chiusure. Un fenomeno che – allo stesso modo – ha riguardato anche altre attività culturali che richiedono la presenza fisica.

Una crisi che, seppure in via di ristabilimento, non sembra ancora del tutto conclusa nel 2022. Ma come sta impattando, in uscita dalla pandemia, sull’accesso alla cultura di bambini e ragazzi? Come abbiamo avuto modo di raccontare, si tratta della fascia d’età che era stata più colpita in questo senso. Come si sono attrezzate le istituzioni educative, da quelle scolastiche, agli stessi musei per riavvicinare i giovani dopo il superamento dell’emergenza?

Analizzando i dati provenienti dal censimento di Istat dei musei e istituzioni similari attive in Italia, emerge come gran parte delle strutture – in modo peraltro abbastanza generalizzato sul territorio nazionale – abbia organizzato visite guidate per gruppi scolastici nel corso del 2022. Restano invece differenze, anche piuttosto ampie, nell’offerta stessa di musei, specie se confrontata con i minori residenti sul territorio.

La sinergia tra scuole e musei per avvicinare i più giovani

In media, nel 2022 in quasi 3 musei su 4 si sono svolte visite guidate per gruppi scolastici. Parliamo di oltre tremila strutture sulle 4.416 censite da Istat come attive in quell’anno.

73,9% i musei che nel 2022 hanno organizzato visite guidate per gruppi scolastici.

Una quota inferiore di strutture (44,8%) ha invece tenuto laboratori didattici dedicati ai gruppi scolastici. Mentre circa il 30% dei musei ha attivato vere e proprie partnership con il mondo della scuola.

Un gap nell’offerta di strutture, prima ancora che nelle attività svolte

Si tratta evidentemente di attività a impegno crescente: perciò non stupisce che la quota di musei che hanno organizzato visite guidate sia superiore a quella delle strutture che hanno tenuto laboratori. E che, prevedibilmente, è a sua volta superiore alla costituzione di progetti formali di collaborazione con gli istituti scolastici.

Con questa premessa, esiste un divario territoriale nell’attivazione di questi progetti, seppure meno marcato di quanto ci si potrebbe aspettare. Visite guidate sono state organizzate in oltre il 70% dei musei di tutte le aree del paese: dal 75,8% nel nord-ovest al 71,1% nelle isole, anche se tra le regioni il quadro è molto più differenziato: 80,5% in Lombardia, meno del 60% in Molise (54,3%) e Valle d’Aosta (47,9%).

Nell’organizzazione di laboratori dedicati alle scolaresche, la quota del 40% è superata in quasi tutte le aree del paese (con l’eccezione delle isole, 35%): 48,5% nel centro Italia, 47,6% nel nord-ovest, 43,5% nel sud, 43,2% nel nord-est.

Nell’attivazione di partenariati con le scuole, spicca ad esempio il sud continentale. Qui il 33,7% dei musei dichiara di averne attivati, più della media nazionale (30,1%), con differenze interne però tra il 40,4% della Campania e il 14,3% del Molise.

Divari molto più ampi si registrano soprattutto tra città maggiori e aree interne: nei comuni periferici e ultraperiferici la quota di musei che ha attivato questi percorsi educativi è sistematicamente più bassa.

Il divario che resta nell’offerta di musei

Oltre alle differenze rispetto alle attività svolte dai musei, è la stessa disponibilità sul territorio a variare molto, specie se confrontata con i minori residenti nel paese.

In media sono presenti in Italia 4,8 musei ogni 10mila residenti con meno di 18 anni. Un dato variabile tra le aree del paese: dai 7 musei ogni 10mila minori del centro Italia ai 2,9 del sud continentale.

Ma questa distanza, già molto ampia, emerge ancora più netta man mano che si approfondisce il dato in chiave territoriale. In Puglia e Campania vi sono circa due musei ogni 10mila minori, meno della metà della media nazionale.

Questo dato, ovviamente, di per sé non è sufficiente a segnalare una situazione critica: la presenza di strutture da sola non è infatti un indicatore sufficiente, se mancano servizi ulteriori e percorsi didattici per la fruizione dei materiali educativi. Tuttavia, restituisce comunque un quadro sulla diffusione di tali strutture sul territorio nazionale.

I dati presentati derivano dall’indagine sui musei e gli istituti similari effettuata da Istat. Sono stati messi in relazione con il numero di residenti tra 0 e 17 anni nel 2022.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: lunedì 26 Febbraio 2024)

Rispetto ai 4,8 musei ogni 10mila residenti 0-17 anni sono ampie le distanze tra le città. Tra i capoluoghi, si va dai 41,2 i musei ogni 10mila minori a Siena, mentre a Ragusa e Messina sono 0,9. È soprattutto nei comuni del sud che emerge una minore diffusione dei musei. I 10 capoluoghi con minore dotazione di istituti museali si trovano in 7 casi nel mezzogiorno.

Oltre a Ragusa e Messina, già citate, spiccano Foggia e Teramo (1,3 musei ogni 10mila minori ciascuno). Poco sopra, in termini di offerta, Taranto e Latina (entrambe a 1,4), Frosinone (1,5), Monza (1,6), Andria (1,8) e Bari (2,0).

Al contrario, con l’eccezione di Carbonia, tutte le prime 10 città con maggiore offerta di musei rispetto ai minori residenti si trovano nel centro-nord. Oltre alla già citata Siena, Carbonia (con 17 musei ogni 10mila residenti sotto i 18 anni), Mantova (14,5), Ascoli Piceno (13,7), Imperia (13,6), Pistoia (12,4), Aosta (12,4), Firenze (12,3), Pisa (11,9) e Trieste (11,8).

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I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. Le fonti dei dati utilizzate sono Istat, censimento permanente e microdati sui musei.

Foto: Turi Kammer (Pixabay)Licenza

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