I fondi che i comuni ricevono dalle altre amministrazioni Bilanci dei comuni

Circa un quinto delle entrate totali dei comuni italiani proviene da altre amministrazioni dello stato. Sono somme che vengono elargite senza vincolo di controprestazione da parte dei comuni.

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Tra le risorse necessarie al comune per il suo funzionamento, una parte importante proviene da somme versate da altre amministrazioni dello Stato. Al pari di altre entrate, vengono registrate nei bilanci.

Esattamente come tasse e multe, questa fonte di approvvigionamento permette a numerosi comuni di avere un bilancio più solido riuscendo a garantire in modo continuativo le funzioni dell’ente locale.

Le entrate per trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche

Tra i trasferimenti correnti, ovvero tutte quelle entrate diverse da tributi e tariffe, sono presenti tutti gli incassi che le amministrazioni ottengono dallo stato, dai cittadini, dalle imprese oppure da altri enti. In particolare, le amministrazioni pubbliche che effettuano questi trasferimenti in favore dei comuni sono i ministeri, le agenzie, le regioni oppure altri enti locali.

Essendo entrate correnti, non vengono utilizzate per il finanziamento degli investimenti come ad esempio l’acquisto di immobili o la costruzione di infrastrutture. Inoltre, questi trasferimenti non prevedono in cambio una controprestazione in termini di servizi da parte delle amministrazioni.

I trasferimenti correnti rappresentano una parte importante del bilancio degli enti comunali. Basti pensare che solo nel 2020 le amministrazioni locali hanno ricevuto in media 345,91 euro pro capite dalla pubblica amministrazione.

20,7% è l’incidenza media dei trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche sul totale delle entrate (2020).

Andiamo quindi ad analizzare come varia l’incidenza tra i capoluoghi di provincia italiani.

I dati mostrano l’incidenza delle entrate per cassa per trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche. Entrate maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Agrigento, Cosenza, Catania e Trapani perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2020.

FONTE: elaborazione openpolis su dati openbilanci
(ultimo aggiornamento: venerdì 17 Giugno 2022)

I primi tre capoluoghi per incidenza sono Udine (52,72%), Carbonia (52,34%) e Gorizia (52%). Sono tutti e tre appartenenti a delle regioni autonome. Tra le prime dieci città, solo una (Rieti) non è inclusa in un territorio a statuto speciale. Sono 37 i comuni che riportano un valore maggiore della media nazionale, che abbiamo detto è pari al 20,78%. I tre capoluoghi che al contrario riportano le percentuali minori sono Napoli (6,64%), Terni (6,56%) e Salerno (6,42%). In media, i valori più ampi vengono registrati dai capoluoghi delle isole (28,16%) a cui seguono quelli del nord-est (25,15%), del centro (18,52%), del sud (17,05%) e infine del nord-ovest (16,26%).

I dati mostrano le entrate per cassa per trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche. Entrate maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Catania perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2020.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: lunedì 20 Giugno 2022)

Considerando i comuni con più di 200mila abitanti, quello che riporta le entrate maggiori è Venezia con 1.014,13 euro pro capite. L'incidenza sul totale è pari a 28,75%, circa otto punti percentuali al di sopra del valore medio calcolato per tutte le amministrazioni italiane. Seguono Trieste (938,34), Milano (650,72) e Roma (545,35). Al contrario, le tre città che incassano di meno sono Torino (270,54 euro pro capite), Messina (264,93) e Genova (201,15).

I dati mostrano le entrate per trasferimenti da amministrazioni centrali. Entrate maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno incassato di più per la voce considerata nel 2020.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2016-2020
(ultimo aggiornamento: lunedì 20 Giugno 2022)

Tra il 2016 e il 2019, Trieste risulta essere la città che ha incassato maggiormente, con un picco di 1.223,41 euro pro capite proprio nel 2019. Tra il 2019 e il 2020 quasi tutte queste grandi città hanno riportato una crescita delle entrate per questa voce. Sono due quelle che hanno registrato un aumento superiore al 100%: Firenze (+157,77%) e Milano (+150,43%). Gli altri due comuni che hanno aumentato gli incassi sono Roma (+73,43%) e Venezia (+67,92%). Soltanto Trieste ha riportato un calo, pari al 23,30%.

Come detto in precedenza, le amministrazioni in media incassano 345,91 euro pro capite da questo tipo di trasferimenti. Le entrate medie maggiori sono riportate dai comuni appartenenti alle regioni a statuto speciale. Nel dettaglio, gli incassi più cospicui sono registrati dai comuni valdostani (2.264,45), sardi (1.288,2), friulani (806,2), altoatesini (607,21) e trentini (595,7). Al contrario, i comuni con le entrate minori sono quelli dell'Emilia Romagna (186,38 euro pro capite), del Piemonte (184,64) e del Veneto (163,7).

I dati mostrano le entrate per cassa per trasferimenti da amministrazioni centrali. Entrate maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.

FONTE: openpolis - bilanci 2020
(ultimo aggiornamento: lunedì 20 Giugno 2022)

È San Giuliano di Puglia, un piccolo comune della provincia di Campobasso, l'amministrazione che registra le entrate più ampie, pari a 10.024,4 euro pro capite. Seguono Rhemes-Notre-Dame (Aosta, 9.731,94), Baradili (Oristano, 9.054,13) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata, 7.198,44). Di quasi ottomila comuni italiani, 456 riportano incassi maggiori ai mille euro pro capite.

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un'attività di monitoraggio civico dei dati, con l'obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto: Municipio di Sospirolo (Belluno) - Fausto Lovat

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