I livelli di indebitamento dei comuni italiani Bilanci dei comuni
L’indebitamento dei comuni non è un fatto necessariamente negativo, ma può essere utile a realizzare investimenti in opere pubbliche. Tuttavia, deve essere tenuto sotto controllo in modo da non pesare troppo sui bilanci degli enti locali.
mercoledì 9 Giugno 2021 | Italie a confronto
Il concetto legato al pareggio di bilancio ha assunto da alcuni anni rilevanza costituzionale, ma l’indebitamento per le amministrazioni pubbliche non è necessariamente un fatto negativo. Contrarre mutui o prestiti, infatti, per un ente locale può significare anche la volontà di investire su infrastrutture.
Per legge, infatti, i comuni possono indebitarsi solo per gli investimenti e la costruzione di rilevanti opere pubbliche, ma non per le spese correnti, come quelle relative al funzionamento della macchina amministrativa o all’erogazione dei servizi ordinari nei confronti della cittadinanza.
La spesa dei comuni per il pagamento del debito pubblico
È necessario che le amministrazioni equilibrino la possibilità di accedere a mutui e prestiti con la capacità di spalmare la restituzione del debito nelle annualità di bilancio, in modo che il debito stesso non vada a pesare sulle casse comunali, con conseguenze negative sull’erogazione dei servizi per la cittadinanza.
Nei bilanci delle amministrazioni comunali un’intera missione di spesa è dedicata al debito pubblico. Questa comprende due voci: “Quota interessi” e “Quota capitale”, cioè le le somme con cui si estingue gradualmente un debito o un mutuo (ammortamento).
Si tratta insomma delle spese necessarie alla restituzione delle risorse ottenute dall’ente per finanziare gli investimenti o la realizzazione di opere pubbliche.
In altre parole, nei bilanci viene considerata una “quota rateale” con la quale il comune rimborsa annualmente la cifra ottenuta in prestito, maggiorata degli interessi.
Tra i grandi comuni Napoli è quello con il più alto livello di debito pubblico
Spesa pro capite per debito pubblico nelle città con più di 200mila abitanti (2019)
I dati mostrano la spesa pro capite per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Per esempio, tra le grandi città la voce risulta avere un importo pari a 0 per i comuni di Milano e Padova. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti, non sono disponibili i dati di Palermo e Catania perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2019.
FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)
Con 349,65 euro pro capite è Napoli la città a spendere di più per le rate annuali relative alla restituzione del debito pubblico, tra i comuni con una popolazione superiore a 200mila abitanti. Seguono Torino (338,31 euro pro capite), Firenze (135,77), Genova (103,02) e Trieste (59,63).
Oltre a Milano e Padova, che alla voce "debito pubblico" risultano avere spese pari a 0, in fondo alla classifica delle grandi città troviamo Roma (23,83 euro pro capite) e Bari (18,86).
Da sottolineare infine che il capoluogo campano è anche la città italiana che spende di più in termini assoluti, con 336,6 milioni di euro nel 2019.
Dal 2016 al 2019 il comune di Napoli ha triplicato la spesa per debito pubblico
L'andamento della spesa pro capite per "Debito pubblico" nei bilanci dal 2016 al 2019
I dati mostrano la spesa pro capite per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2019.
FONTE: openbilanci - consuntivi 2016-2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)
Analizzando l'andamento della spesa per debito pubblico negli ultimi anni, notiamo che se nel 2019 Napoli e Torino sono state le grandi città a spendere nettamente di più, nel 2016 e nel 2018 era Genova a detenere questo primato.
In generale le cinque città che pagano più debito nel 2019 hanno visto tutte incrementare le somme per questa voce, tranne Genova (-27,9% dal 2016 al 2019) e Trieste (-18,5%). In particolare Napoli, che in 4 anni è passata da 123,36 a 349,65 euro pro capite (+183,4%), Torino (+140,2%) e Firenze (+16,2%).
Quanto spende il tuo comune per il debito pubblico
Spesa assoluta e pro capite per "Debito pubblico" in tutti i comuni italiani (2019)
Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.
I dati mostrano per ogni comune italiano la spesa totale e la spesa pro capite destinata a “Debito pubblico”, missione composta dalle due voci “Quota interessi” e “Quota capitale” dell’ammortamento di mutui e prestiti obbligazionari. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Non sono disponibili i dati di alcuni comuni perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2019.
FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)
Si trovano entrambi nella città metropolitana di Torino i due comuni italiani che spendono di più per il debito pubblico. Si tratta di Valprato Soana e Ingria, due piccoli borghi rispettivamente di 101 e 46 residenti, che nel 2019 hanno pagato 1.993,35 e 1.630,2 euro pro capite per queste voci di bilancio.
Se guardiamo ai cluster regionali, i comuni che elargiscono annualmente più denaro si trovano in territori a statuto speciale, e cioè nella provincia autonoma di Bolzano, dove mediamente i comuni spendono 207,14 euro pro capite, in Valle D'Aosta (162,45) e Friuli Venezia Giulia (104,04). Tutte cifre abbondantemente superiori alla media nazionale, pari a 72,43 euro pro capite.
I territori nei quali i comuni spendono meno sono invece Veneto (52,85), provincia autonoma di Trento (50,34) e Marche (48,43).
Scarica, condividi e riutilizza i dati
Scarica i dati comunali, regione per regione
I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un'attività di monitoraggio civico dei dati, con l'obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.
Foto credit: Scott Blake - licenza