I numeri della maggioranza al senato e il ruolo di Forza Italia Numeri alla mano
giovedì 26 Novembre 2020 | Potere politico
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “La maggioranza ha bisogno dei voti di Forza Italia?“.
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I voti favorevoli necessari al senato per approvare il nuovo scostamento di bilancio e la manovra per il 2021. In base all’articolo 81 della costituzione infatti ogni provvedimento che vada ad incidere sul bilancio dello stato deve essere approvato dalla maggioranza assoluta dei componenti l’organo in entrambi i rami del parlamento. Per il senato questo vuol dire racimolare 161 voti. Come sappiamo però la coalizione di governo ha numeri molto ristretti a palazzo Madama. Mettendo insieme i senatori appartenenti ai gruppi di Pd, M5s Iv e Leu si arriva infatti a 150 voti. La maggioranza però può contare anche sull’appoggio di Per le autonomie e di buona parte del gruppo misto. Ma in vista di questi prossimi delicati passaggi potrebbe non bastare. Vai all’approfondimento.
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i parlamentari persi dal Movimento 5 stelle dall’inizio della legislatura. Il fenomeno dei cambi di gruppo non è certo nuovo ed è un diritto dei parlamentari garantito dalla costituzione che vieta vincoli di mandato. Nella situazione attuale tuttavia, con i numeri della maggioranza estremamente ristretti, queste dinamiche assumono un peso rilevante. Le vittime principali di questo fenomeno sono proprio Partito democratico e Movimento 5 stelle. Ma mentre la gran parte dei “transfughi” Pd è rimasta comunque nell’ambito della maggioranza confluendo in Italia viva, per il M5s la situazione è più complessa. Alcuni senatori infatti hanno continuato a sostenere l’esecutivo anche dopo il loro abbandono, altri invece sono passati all’opposizione. Vai al grafico.
169
I voti su cui potrebbe fare affidamento la maggioranza al senato. Si tratta però di un dato da prendere con le dovute cautele. Se infatti è vero che diversi ex 5 stelle hanno continuato a sostenere il governo anche dai banchi del gruppo misto, c’è anche da dire che in alcuni casi ci sono stati dei “battitori liberi”. Tutta da valutare poi la posizione che terranno i senatori che hanno cambiato gruppo di recente, come Marinella Pacifico, Tiziana Drago (che però hanno votato a favore della legge di conversione del decreto per la proroga dello stato di emergenza) e Giovanni Marilotti. Discorso a parte meritano poi i 6 senatori a vita. Tre di loro (Elena Cattaneo, Liliana Segre e Mario Monti) in passato hanno sostenuto il governo in alcune occasioni ma il loro voto non può essere dato per scontato. Questa grande incertezza sui numeri, unita alla necessità di raggiungere la maggioranza assoluta dei voti, fa sì che l’ago della bilancia possa essere rappresentato da Forza Italia. Vai al grafico.
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i senatori appartenenti al gruppo di Forza Italia. Nonostante nel paese la realtà si tutt’altra, il partito di Silvio Berlusconi rimane comunque la terza forza all’interno del parlamento (dopo Movimento 5 stelle e Lega). Il sostegno di Fi permetterebbe quindi alla maggioranza di superare senza intoppi gli ostacoli legati allo scostamento di bilancio e alla manovra. Nonostante i diretti interessati abbiamo smentito un ipotetico allargamento della maggioranza, anche Fi potrebbe trarre beneficio da questa collaborazione spostando l’agenda del parlamento su temi di proprio interesse. Come il discusso emendamento “salva Mediaset” (che dovrebbe bloccare la scalata ostile dell’azienda da parte della francese Vivendì) o la maggiore attenzione verso particolari categorie produttive, come i liberi professionisti e i lavoratori autonomi. Vedi la composizione dei gruppi parlamentari su openparlamento.
-6,9
la differenza (in punti percentuali) tra i voti raccolti da Forza Italia alle elezioni politiche del 2018 e le attuali intenzioni di voto degli italiani. I sondaggi rappresentano ormai una bussola fondamentale non solo per gli analisti ma anche per le forze politiche che li utilizzano per ricalibrare la propria strategia. Rispetto all’inizio della legislatura Forza Italia, ad esempio, ha dimezzato il proprio peso all’interno del paese ma rimane allo stesso tempo una delle forze politiche principali in parlamento. Questa posizione di vantaggio all’interno delle camere potrebbe essere sfruttata dal partito azzurro per far approvare alcune istanze care al proprio elettorato e cercare così di recuperare il terreno perduto nei confronti dei competitors del centrodestra. Per far questo però è indispensabile il dialogo con la maggioranza. Vai all’approfondimento.