I parlamentari ancora incompatibili Caricometro
Dalla stesura del nostro report 3 consiglieri regionali si sono dimessi, risolvendo l’incompatibilità. Tra iter lenti e abusi di regolamento, sono ora 11 i parlamentari incompatibili.
mercoledì 2 Maggio 2018 | Potere politico
Con il report “Caricometro – XVIII legislatura” abbiamo evidenziato i tanti doppi incarichi presenti nel parlamento italiano.
Caricometro – XVIII legislatura
Assieme ai 153 incarichi al livello locale compatibili con il mandato parlamentare attualmente svolti da deputati e senatori, avevamo sottolineato la presenza di 13 parlamentari incompatibili.
153 doppi incarichi compatibili attualmente svolti dai membri del parlamento.
Oltre a non poter svolgere l’incarico di presidente della repubblica (art. 84 della costituzione italiana) infatti, deputati e senatori non possono essere né membri del consiglio superiore della magistratura (art. 104), né della corte costituzionale. L’articolo 122 della nostra carta costitutiva stabilisce anche l’impossibilità per i membri del parlamento di essere allo stesso tempo deputati al parlamento europeo e membri di giunte o consigli regionali. Recentemente la legge 56 del 2014 ha fatto chiarezza sul tema dei sindaci. Come specificato anche nel manuale elettorale della camera dei deputati pubblicato a gennaio del 2018, la soglia dei comuni interessati, originariamente fissata a 5.000 abitanti, è stata inalzata. Quindi le cariche di deputato e senatore sono incompatibili con qualsiasi altra carica pubblica elettiva di natura monocratica relativa ad organi di governo di enti pubblici territoriali aventi popolazione superiore a 15.000 abitanti.
Dei 13 parlamentari in questione, 3 hanno risolto l’incompatibilità nell’ultima settimana. Parliamo nello specifico di Galeazzo Bignami (Fi), che si è dimesso dal consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, Raffaele Nevi (Fi), dimessosi da consigliere regionale dell’Umbria, e Christian Solinas (Lega) che ha lasciato il suo incarico nel consiglio regionale della Sardegna.
Così facendo il numero di incompatibilità era sceso a 10. A questi però bisogna aggiungere il neo eletto governatore della regione Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, per un totale di 11 parlamentari incompatibili.
Per dovere di cronaca è giusto specificare la posizione di ognuno di loro:
- Acquaroli Francesco (Fdi) Sindaco Comune di Potenza Picena. Intervistato da Agi, il suo staff ha dichiarato: “Acquaroli opterà nel rispetto dei tempi e termini previsti dalla legge. Al momento sta espletando delle questioni importanti rimaste in essere al Comune. In ogni caso, Potenza Picena andrà al voto il prossimo anno”;
- Cannizzaro Francesco (Fi) Consigliere Regione Calabria. Intervistato da Agi, il suo staff ha dichiarato: “Non ha ancora espresso l’opzione”;
- D’Alfonso Luciano (Pd) Governatore Abruzzo. Dichiarato compatibile dalla giunta delle elezioni della regione Abruzzo, ha dichiarato di voler proseguire con il doppio incarico finché il regolamento glielo consente. Cioè finché la giunta delle elezioni del senato non lo dichiara incompatibile, costringendolo quindi a scegliere uno dei due incarichi;
- Fedriga Massimiliano (Lega) Governatore Friuli-Venezia Giulia. È stato eletto il 29 aprile 2018 governatore. Ha dichiarato di aver mandato a Montecitorio la lettera delle sue dimissioni;
- Ferro Wanda (Fdi) Consigliere Regione Calabria. Intervistato da Agi, il suo staff ha dichiarato “rimarrà fino all’ultimo giorno consentito dalla legge in consiglio regionale. La consigliere regionale non riceve nessun tipo di indennità, e aspetterà che le giunte delle elezioni si pronuncino in materia”;
- Galli Dario (Lega) Sindaco Comune di Tradate. Intervistato da Agi ha dichiarato che la situazione di incompatibilità dei sindaci con meno di 15.000 non è così lineare. Aspetterà il verdetto della giunta delle elezioni;
- Magoni Lara (Fdi) Assessore Regione Lombardia. Ha più volte dichiarato la sua volontà di proseguire il suo lavoro in giunta regionale. Intervistata da Agi ha dichiarato di aver comunicato la sua opzione a Palazzo Madama;
- Rossi Andrea (Pd) Sottosegretario giunta Regione Emilia Romagna. Intervistato da Agi ha dichiarato “L’unica incompatibilità che avevo l’ho risolta con le dimissioni da consigliere regionale dell’Emilia Romagna a fine marzo. Ora ho ancora in corso la carica di Sottosegretario in Regione Emilia Romagna, ma è una funzione non contemplata in tutte le regioni e che non rientra tra le incompatibilità previste”;
- Tarantino Leonardo (Lega) Sindaco Comune di Samarate. Intervistato da Agi ha dichiarato che la situazione di incompatibilità dei sindaci con meno di 15.000 non è così lineare. Aspetterà il verdetto della giunta delle elezioni;
- Terzi Claudia Maria (Lega) Assessore regionale Lombardia. Intervistata da Agi ha dichiarato la sua “intenzione di optare per la carica di assessore ai trasporti nel momento in cui la giunta per le elezioni della camera dichiarerà l’incompatibilità coi due ruoli”. Spiega inoltre di aver preferito questa strada anziché quella delle dimissioni perché a livello tecnico “risulta la più veloce”;
- Topo Raffaele (Pd) Consigliere regionale Campania. Intervistato da Agi: “Ho comunicato regolarmente l’incompatibilità, non aspetterò la giunta per esercitare l’opzione. Non l’ho ancora fatto solo perché devo espletare ancora alcune attività rimaste in sospeso, alcuni dossier da chiudere”.
Ovviamente attendiamo eventuali comunicazioni e novità dai parlamentari in questione per aggiornare il nostro racconto.
Foto credit: Flickr European Committee of the Regions – Licenza