Il contributo dei comuni per i servizi ausiliari all’istruzione Bilanci dei comuni

Dall’assistenza per gli alunni disabili al trasporto scolastico, i servizi ausiliari supportano il sistema di istruzione in Italia. Attraverso i bilanci, vediamo quante risorse i comuni destinano a tale scopo.

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Sono molti i servizi che favoriscono il funzionamento del sistema scolastico italiano e l’accesso di bambini e ragazzi al proprio percorso di istruzione. Dal servizio mensa, al trasporto scolastico, all’assistenza per gli alunni disabili.

Per quanto riguarda quest’ultimo punto, un importante ruolo viene svolto dagli assistenti all’autonomia e alla comunicazione. Sono figure professionali il cui compito è favorire, agli alunni con disabilità fisiche o sensoriali, la frequenza delle lezioni.

20% degli alunni con disabilità hanno avuto un assistente all’autonomia e alla comunicazione nell’anno scolastico 2017/2018.

Tenendo presente che questa figura può variare a seconda di diverse disposizioni regionali, abbiamo verificato la diffusione del servizio nel nostro paese confrontando, regione per regione, il numero di alunni per assistente.

L’indagine è campionaria e riguarda gli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.

FONTE: elaborazione openpolis - dati Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 31 Dicembre 2018)

Rispetto alla media nazionale di 5,1 alunni per assistente, sono diverse le regioni che sforano questa soglia, dimostrando una carenza del servizio. In testa il Molise a quota 21,8, seguito dalla Campania (16,7) e dalla provincia autonoma di Bolzano (8,9). Le regioni che registrano invece un rapporto più equilibrato sono Lombardia e Trento, entrambi a quota 3,4 e le Marche, con soli 3 studenti per assistente.

Da notare che spesso, laddove gli assistenti scarseggiano, vi è una maggiore presenza di insegnanti di sostegno, una figura diversa dalla prima, sotto vari punti di vista:

  • gli assistenti svolgono, a supporto dell'alunno con disabilità, un servizio ausiliare che viene gestito dagli enti locali;
  • gli insegnanti di sostegno sono insegnanti specializzati, che vengono assegnati alle classi di alunni con disabilità. Rappresentano una risorsa professionale per tutta la classe, non solo per il singolo alunno e sono una figura di competenza statale, non locale.

Spesa dei comuni per servizi ausiliari all'istruzione

Sono gli enti locali a gestire e finanziare non solo gli assistenti all'autonomia e alla comunicazione, ma anche gli altri servizi ausiliari all'istruzione. Mentre le regioni si occupano principalmente di fornire le linee guida da seguire, province e comuni organizzano i servizi a livello pratico. Rispettivamente, le province se ne occupano per le scuole secondarie di secondo grado, mentre i comuni per quelle primarie e secondarie di primo grado.

A tale scopo, gli enti locali destinano parte del proprio bilancio alla voce di spesa per "servizi ausiliari all'istruzione". Questa comprende, oltre all'assistenza agli alunni disabili, la mensa e il trasporto scolastico, anche le spese per il doposcuola, l'integrazione degli alunni stranieri e altre attività.

Poiché i comuni rappresentano il livello amministrativo più vicino ai cittadini, abbiamo considerato la spesa per servizi ausiliari all'istruzione, delle città più popolose d'Italia.

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2017
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)

Con una spesa di circa 90 euro pro capite, Bologna è al primo posto seguita da Firenze (€ 79,43) e Torino (€ 66,79). Le grandi città del sud occupano invece la seconda metà della classifica, chiusa da Messina all'ultimo posto con una spesa di 2,57 euro pro capite.

Considerando l'elevata spesa della città di Bologna, abbiamo ampliato l'analisi a tutti i comuni della città metropolitana. Quello che è emerso è che, rispetto al capoluogo, altri territori spiccano per il livello di spesa in tale ambito.

 

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Il dato non è disponibile per i comuni che non compaiono nella mappa.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2017
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)

È interessante notare che i comuni che spendono di più sono limitrofi a quelli che spendono meno. Ciò potrebbe essere dovuto a una gestione associata di alcuni servizi, come il trasporto scolastico, da parte di comuni vicini. Considerando invece i territori con il maggior numero di residenti tra 6-14 anni, San Giovanni in Persiceto è al primo posto, con una spesa pari a circa 104 euro pro capite, seguito da Imola (€ 91,2) e dal capoluogo (€ 90,4).

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno, i comuni inviano i propri bilanci alla direzione centrale della finanza locale del ministero dell'interno, che li pubblica. Noi estraiamo i dati, li elaboriamo aggregandoli in voci di entrata e di spesa, e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati di openbilanci possono essere liberamente scaricati e utilizzati per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

 

Foto credit: Unsplash Nicole Honeywill - Licenza

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