Il governo Draghi tra decreti attuativi e trasparenza Numeri alla mano
giovedì 8 Luglio 2021 | Potere politico
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “Attuazioni, manca ancora all’appello oltre il 50% dei decreti” e “Attuazioni, appello per l’approvazione dell’emendamento Brescia-Ceccanti“.
695
i decreti attuativi che ancora mancano all’appello. I decreti attuativi sono atti amministrativi che servono a definire nel dettaglio l’applicazione delle misure contenute negli atti aventi forza di legge (come leggi e decreti legge). Alla data del 18 giugno, le norme approvate definitivamente dall’inizio della legislatura erano oltre 200 e circa la metà richiedeva almeno un decreto attuativo per la sua piena applicazione. Complessivamente le attuazioni richieste sono 1.279 di cui 695 (oltre il 54%) ancora mancano all’appello. Vai all’articolo.
75,8%
i decreti attuativi non ancora pubblicati legati alla legge di bilancio per il 2021. Abbiamo analizzato le 15 norme varate durante la XVIII legislatura che richiedono il maggior numero di attuazioni e abbiamo potuto osservare come quelle più lontane dall’essere completate siano le più recenti. Infatti manca all’appello oltre il 97% delle attuazioni relative al decreto sostegni bis e più del 90% di quelli legati al decreto sostegni. Da notare tuttavia che mancano ancora oltre il 75% dei decreti attuativi per la legge di bilancio 2021, norma approvata il 30 dicembre 2020. Vai al grafico.
+0,5
la variazione, in punti percentuali, delle attuazioni mancanti rispetto a maggio 2021. Rispetto ai dati di maggio possiamo notare che il numero di attuazioni richieste è aumentato (il mese scorso erano 1.183). Così com’è aumentato il numero di decreti attuativi che ancora manca all’appello (erano 637). La percentuale di attuazioni mancanti è così passata dal 53,8% al 54,3%. I motivi per cui la percentuale di attuazioni mancanti non diminuisce sono sostanzialmente due. Da un lato il governo ha varato una serie di nuovi decreti legge che richiedono un numero significativo di attuazioni dall’altro il parlamento durante l’iter di conversione dei decreti legge ha aggiunto ulteriori misure che richiedono altri decreti attuativi. Anche per questo motivo il governo ha deciso di correre ai ripari introducendo un nuovo metodo di lavoro. Vai al grafico.
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le attuazioni pubblicate dal ministero della transizione ecologica. La pubblicazione dei decreti attuativi riguarda da vicino praticamente tutti i ministeri ed anche la presidenza del consiglio. Ma quali sono i soggetti maggiormente coinvolti? In base ai dati disponibili, il ministero più coinvolto risulta quello dell’economia chiamato, dal 2018 a oggi, a emanare 210 decreti attuativi di cui 103 (il 49%) ancora da pubblicare. Segue il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili competente per 106 decreti di cui soltanto 12 già pubblicati. Da notare che il nuovo dicastero della transizione ecologica guidato da Roberto Cingolani risulta particolarmente in difficoltà nella pubblicazione delle attuazioni di sua competenza. Vai al grafico.
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emendamento per rendere obbligatoria per legge la diffusione dei dati sulle attuazioni mancanti. Ad oggi non ci sono obblighi di legge sulla diffusione dei dati relativi ai decreti attuativi. Tutto dipende dalla volontà politica del governo in carica. Per questo alcuni parlamentari hanno deciso di intervenire. Lo scorso 24 giugno infatti Giuseppe Brescia (presidente della commissione affari costituzionali della camera) e Stefano Ceccanti (presidente del comitato per la legislazione) hanno presentato un emendamento con il quale verrebbe colmata questa lacuna. Per questo abbiamo lanciato un appello per la sua approvazione. Vai all’articolo.
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