Il governo fatica ancora nel rispetto delle scadenze del Pnrr #openpnrr
Nonostante gli annunci dell’esecutivo continuano a registrarsi delle – seppur lievi – difficoltà nel rispetto del cronoprogramma imposto dal piano nazionale di ripresa e resilienza. Un piccolo ma significativo campanello d’allarme in vista delle verifiche europee di giugno.
lunedì 11 Aprile 2022 | Potere politico
È di pochi giorni fa la notizia dell’approvazione definitiva da parte dell’Ecofin dell’erogazione della prima rata di fondi europei destinati all’Italia nell’ambito del Next generation Eu. Un’autorizzazione arrivata a seguito delle verifiche da parte delle istituzioni europee sui risultati raggiunti dal nostro paese nel corso del secondo semestre del 2021. Soprattutto per quanto riguarda il rispetto delle scadenze previste dal cronoprogramma del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Adempimenti raggiunti non senza difficoltà, che sembrano ripresentarsi anche nel 2022.
Entro il 31 marzo il nostro paese avrebbe dovuto completare altre 7 scadenze. Un risultato che però, anche se per poco, non è stato raggiunto. Due di questi traguardi infatti, alla data del 6 aprile e quindi dopo la fine del primo trimestre, risultano ancora in fase di completamento.
38 le scadenze da completare entro il secondo trimestre del 2022.
Si tratta ovviamente di un passaggio non irrecuperabile, dovuto almeno in parte anche all’esplosione della guerra in Ucraina che ha assorbito in misura rilevante l’agenda del governo. Tuttavia si evidenziano ancora una volta le difficoltà nel rispettare il rigido e impegnativo cronoprogramma del piano. Un piccolo ma significativo campanello d’allarme in vista di giugno. Quando l’Italia dovrà inviare alle istituzioni europee una relazione sui risultati ottenuti nel primo semestre dell’anno.
Dove eravamo rimasti
Prima di analizzare più nel dettaglio lo stato dell’arte, ripercorriamo alcuni passaggi significativi per il Pnrr. Il nostro paese ha ricevuto un primo pre-finanziamento da circa 25 miliardi di euro nell’estate del 2021. Anche se già assegnati infatti gli oltre 190 miliardi messi a disposizione del nostro paese tra prestiti e sovvenzioni non sono erogati in un’unica soluzione ma in diverse rate. Una ogni 6 mesi. L’erogazione dei fondi è però subordinata al raggiungimento di determinati risultati e non può quindi essere data per scontata. Tra questi il rispetto delle scadenze previste dal cronoprogramma. Nel 2021 tali scadenze erano 51.
Nella tradizionale conferenza stampa di fine anno – tenutasi il 22 dicembre – il presidente del consiglio Mario Draghi aveva dichiarato raggiunti tutti gli adempimenti richiesti. In realtà, come abbiamo spiegato in un precedente articolo, al momento dell’annuncio erano ancora molte le scadenze che dovevano essere completate. La documentazione preparata dal governo italiano sui risultati raggiunti infatti è stata inviata alle istituzioni europee le scorso 30 dicembre. Allo scadere del tempo massimo previsto e 8 giorni dopo la conferenza stampa.
Il rispetto delle tempistiche del piano è stato ottenuto anche adottando qualche scorciatoia. L’esempio più eclatante è la pubblicazione del decreto legge 152/2021. Un atto che si è reso necessario per accelerare l’iter per il conseguimento di ben 8 scadenze contemporaneamente.
A seguito dell’invio della documentazione a Bruxelles, sono iniziate le verifiche da parte delle istituzioni Ue. Lo scorso 28 febbraio è arrivato l’annuncio di una valutazione preliminare positiva su quanto fatto dall’Italia nel 2021. Un passaggio indispensabile per avere accesso alla successiva rata dei fondi, pari a 21 miliardi di euro (di cui 11 di prestiti e 10 di sovvenzioni).
La commissione valuterà le ulteriori richieste di pagamento da parte dell’Italia sulla base del conseguimento dei successivi traguardi e obiettivi definiti nella decisione di esecuzione del consiglio, che rispecchia i progressi compiuti nell’attuazione degli investimenti e delle riforme.
Prima di poter ricevere le risorse però il nostro paese ha dovuto attendere anche il parere favorevole del comitato economico e finanziario, un via libera che è stato annunciato lo scorso 23 marzo. Ad oggi non si hanno ancora notizie della ricezione effettiva dei fondi, ma sembrerebbe solo una questione legata a tempi tecnici.
Parallelamente il ministero dell’economia e delle finanze ha annunciato che tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile il nostro paese ha ricevuto la visita dei tecnici della commissione europea per il monitoraggio dei progressi del Pnrr. Gli incontri si sono focalizzati sull’analisi delle milestone e dei target in scadenza nel 2022. Purtroppo non è disponibile un resoconto dettagliato di questi incontri, per cui non sono possibili ulteriori approfondimenti in questo senso.
La scadenze del primo trimestre 2022
Come abbiamo detto nell’introduzione, le scadenze da completare entro il 31 marzo del 2022 erano solo 7. Per 5 di queste il risultato è stato effettivamente raggiunto senza particolari problemi. Ma in 2 casi invece la scadenza, anche se prossima al completamento, non è ancora stata conseguita.
Uno di questi due adempimenti è di competenza del ministero della transizione ecologica. Entro il 31 marzo infatti sarebbe dovuto entrare in vigore un decreto ministeriale che prevedeva interventi di semplificazione amministrativa volti a favorire lo sviluppo dei servizi digitali a disposizione dei visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette. Secondo quanto riportato al 29 marzo, il decreto in questione è stato firmato dal ministro Roberto Cingolani ma ancora non è stato pubblicato in gazzetta ufficiale. Ciò significa che le disposizioni in esso contenute non sono ancora entrate in vigore.
5 su 7 le scadenze previste per il primo trimestre del 2022 effettivamente conseguite entro il 31 marzo.
Situazione simile anche per quanto riguarda l’altra scadenza in ritardo. Ovvero la pubblicazione di un decreto del ministero del lavoro e delle politiche sociali che definisce la mappatura degli insediamenti agricoli abusivi e l’allocazione di risorse per la costruzione di alloggi dignitosi per i lavoratori agricoli. Anche in questo caso è stata annunciata la firma del decreto da parte del ministro Andrea Orlando, ma l’atto ancora non è stato pubblicato in gazzetta ufficiale e quindi anche questo al momento non sta producendo effetti concreti. Entrambe le scadenze sono quindi prossime al completamento ma saranno conseguite in ritardo rispetto al termine del 31 marzo.
Il quadro delle scadenze previste per il primo trimestre del 2022
Scadenza | Misura correlata | Organizzazione responsabile | Status | Note |
---|---|---|---|---|
Entrata in vigore di un decreto comprendente la politica di investimento dei contratti di sviluppo | Competitività e resilienza delle filiere produttive | Ministero sviluppo economico | Completato | |
Entrata in vigore della semplificazione amministrativa e sviluppo dei servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette | Digitalizzazione dei parchi nazionali | Ministero transizione ecologica | In ritardo | Il decreto è stato approvato dal ministro ma non è ancora stato pubblicato in Gu |
Entrata in vigore della semplificazione normativa per gli interventi nelle infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico. | Semplificazione normativa e rafforzamento della governance per la realizzazione degli investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico | Ministero infrastrutture e mobilità sostenibili | Completato | |
Entrata in vigore del piano operativo relativo ai progetti riguardanti l'assegnazione di un alloggio e le stazioni di posta che definisce i requisiti dei progetti che possono essere presentati dagli enti locali e pubblicazione dell'invito a presentare proposte | Housing Temporaneo e Stazioni di posta | Ministero lavoro e politiche sociali | Completato | |
Aggiudicazione di tutti gli appalti | Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale | Ministero dell'interno | Completato | |
Entrata in vigore del decreto ministeriale che definisce la mappatura degli insediamenti abusivi approvata dal "Tavolo di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura" e adozione del decreto ministeriale per l'assegnazione delle risorse. | Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura | Ministero lavoro e politiche sociali | In ritardo | È stata annunciata la firma del decreto ma ancora non è stato pubblicato in Gu |
Firma delle convenzioni per la riqualificazione e l'incremento dell'edilizia sociale da parte delle regioni e delle province autonome (compresi comuni e/o città metropolitane situati in tali territori) | 2.3 Social housing - Piano innovativo per la qualità abitativa (PinQuA) | Ministero infrastrutture e mobilità sostenibili | Completato |
Il quadro appena descritto non è comunque particolarmente preoccupante. Questo perché gli appuntamenti con le verifiche dei tecnici della commissione Ue sono previsti per giugno e dicembre. Ciò significa che l’aver mancato (di poco) la scadenza del 31 marzo non costituisce un grosso problema. Tuttavia, anche alla luce di quanto avvenuto lo scorso anno, si tratta di un dato da non sottovalutare in vista dei prossimi appuntamenti. Entro il 30 giugno infatti le milestone e i target da conseguire saranno 38.
Chiaramente ogni scadenza fa storia a sé e presenta un livello di complessità variabile. Di conseguenza non è corretto fare dei confronti solo a livello quantitativo. Tuttavia non si può negare che la mole di lavoro da fare nel secondo trimestre dell’anno sia molto consistente.
La scadenze da completare entro giugno
Le missioni maggiormente coinvolte nel secondo trimestre sono la 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo e la 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica. Da sole queste missioni raccolgono 24 scadenze (12 ciascuna). Altre otto riguardano invece la missione 4 – Istruzione e ricerca – e sei la missione 6 – Salute. Mentre nessuna è associata alle missioni 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile – e 5 – Inclusione e coesione. Tutte le scadenze del secondo trimestre sono milestone fatta eccezione per un solo target che riguarda l’avvio delle procedure per le assunzioni nei tribunali amministrativi.
Entro giugno da completare 24 scadenze per le missioni 1 e 2
Il quadro delle scadenze da completare entro il 30 giugno 2022, suddivise per missione
FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 6 Aprile 2022)
Il soggetto più impegnato su questo fronte è il ministero della transizione ecologica, titolare di 10 scadenze, di cui una già raggiunta e 2 a buon punto. Seguono il ministero della salute (6 scadenze da conseguire di cui 4 a buon punto) e quello della cultura (5 scadenze). In sintesi, su 38 adempimenti previsti per il secondo trimestre, 3 sono completati e 10 a buon punto. Quelli che hanno già completato l’iter sono di competenza del ministero dello sviluppo economico, del ministero della cultura e di quello della transizione ecologica.
Il Mite deve completare 10 scadenze entro giugno 2022
Lo stato delle scadenze da completare entro giugno 2022, suddivise per ente titolare
Il Pnrr si articola in missioni, componenti e misure. Queste ultime definiscono gli interventi concreti previsti dal piano e si suddividono in riforme e investimenti. Ogni misura deve essere completata rispettando un rigido cronoprogramma che prevede il raggiungimento di step intermedi (milestone) e finali (target). Il Pnrr prevede per ogni misura l’indicazione di un’amministrazione titolare. Questa amministrazione non è necessariamente quella deputata alla concreta realizzazione della misura ma quella che ha il compito di verificare che questa sia realizzata dai soggetti attuatori di volta in volta interessati. Lo stesso principio vale anche per le scadenze.
Per definire una scadenza come “a buon punto” sono stati individuati degli specifici criteri ad hoc sia per le scadenze legate agli investimenti che alle riforme. Generalmente si intende con questo termine una scadenza come particolarmente vicina al completamento (come ad esempio l’approvazione di una legge da parte del parlamento o la pubblicazione di un decreto che definisce i vincitori di un bando pubblico).
FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: giovedì 7 Aprile 2022)
Delle 3 misure completate, quella di competenza del Mise ha portato alla pubblicazione di un decreto ministeriale che precisa l'ammontare delle risorse disponibili e altri dettagli per lo sviluppo di pannelli fotovoltaici ad alta efficienza e batterie. Il ministero della cultura ha invece pubblicato nei tempi un decreto relativo all’assegnazione delle risorse per la tutela e la valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale. Per quanto riguarda infine la scadenza di competenza del Mite - l’entrata in vigore del nuovo quadro giuridico relativo agli scopi irrigui - è stata implementata grazie al già citato Dl 152/2021, come riportato dal centro studi del senato.
Già completate 3 scadenze rispetto al termine di giugno 2022
Il quadro completo delle scadenze da completare entro il 30 giugno 2022
Per definire una scadenza come “a buon punto” sono stati individuati degli specifici criteri ad hoc sia per le scadenze legate agli investimenti che alle riforme. Generalmente si intende con questo termine una scadenza come particolarmente vicina al completamento (come ad esempio l’approvazione di una legge da parte del parlamento o la pubblicazione di un decreto che definisce i vincitori di un bando pubblico). Il monitoraggio sulle scadenze di competenza del ministero della transizione ecologica ha un aggiornamento meno recente perché al momento della pubblicazione il sito ministeriale era offline perché a rischio di attacchi hacker.
FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 6 Aprile 2022)
Entro giugno sono attesi gli esiti di molti bandi pubblici.
Possiamo inoltre notare che le scadenze a buon punto prevedono in molti casi l’assegnazione di fondi. Entro giugno infatti dovranno essere aggiudicati tutti gli appalti riguardanti il sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione (di competenza del ministero dell’università e della ricerca). A questi si aggiungono anche le assegnazioni degli appalti riguardanti gli ecosistemi dell’innovazione (Mise) e quelli relativi ai progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito delle key enabling technologies (Mur-Mise).
Oltre a questi, vi sono altri 3 adempimenti a buon punto che prevedono l’approvazione di contratti istituzionali di sviluppo tra il ministero della salute e le regioni e le province autonome. Questo è l’ultimo passaggio fondamentale per l’erogazione di risorse volte a potenziare le strutture sanitarie territoriali. Un tema che abbiamo già affrontato in un precedente approfondimento.
Il nostro osservatorio sul Pnrr
Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPnrr, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.
Foto: palazzo Chigi - licenza