Il governo Meloni e le procedure di infrazione

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “Quante e quali sono le procedure di infrazione a carico dell’Italia“.

11+1

le nuove procedure di infrazione a carico dell’Italia aperte dall’inizio dell’anno. Nei giorni scorsi la commissione europea ha raccomandato l’apertura di una procedura di infrazione a carico di 7 paesi, tra cui l’Italia, per deficit eccessivo. Nel 2023 infatti il disavanzo del nostro paese è stato pari al 7,4% del Pil, quando le normative Ue prevedono un limite massimo del 3%. La proposta della commissione dovrà ora passare al vaglio del consiglio dell’unione europea, a cui spetta la decisione sull’apertura formale della procedura. Questa nuova proposta va ad aggiungersi alle altre 11 procedure già avviate per il mancato o l’incorretto adeguamento dell’ordinamento italiano a quello comunitario. Vai all’articolo. 

829 mln €

i fondi che l’Italia ha dovuto versare a causa delle procedure di infrazione irrisolte. Monitorare questi aspetti è molto importante perché il mancato adeguamento al diritto Ue può portare, dopo un iter lungo e complesso, anche al pagamento di sanzioni economiche. Da questo punto di vista purtroppo il dato più aggiornato per quanto riguarda l’Italia risale al 2022. Si parla di un esborso per l’erario di oltre 800 milioni di euro nel periodo compreso tra il 2012 e il 2021. Un valore certo non particolarmente elevato se paragonato al bilancio statale. Si tratta tuttavia di uno spreco di risorse pubbliche che avrebbero potuto essere utilizzate in maniera più proficua. Vai all’articolo.

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le procedure di infrazione attualmente in corso per l’Italia. Dato che pone il nostro paese all’ottavo posto tra gli stati Ue per numero più consistente di infrazioni pendenti. Tra i paesi principali fanno peggio Polonia e Spagna che occupano rispettivamente la prima e la seconda posizione con 87 e 86 procedure di infrazione pendenti. La Germania è decima con 63 procedure in corso, la Francia 12esima con 56. Da notare però che l’Italia sale al secondo posto se si considera il rapporto tra le procedure di infrazione già arrivate al contenzioso di fronte alla corte di giustizia europea (la fase più avanzata dell’iter) e il totale di quelle pendenti per ogni paese. Il dato italiano da questo punto di vista è del 21,5%. Solo l’Irlanda fa registrare un dato più alto con il 23,4%. Vai al grafico.

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le procedure di infrazione a carico dell’Italia riguardanti tematiche ambientali e climatiche. Tra le procedure attualmente in corso che coinvolgono il nostro paese la maggior parte (19) riguarda tematiche ambientali. A queste poi se ne devono aggiungere altre 2 legate alle azioni per la lotta al cambiamento climatico. Un altro ambito in cui l’Italia ha commesso un numero significativo di infrazioni è quello legato all’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione. In questo caso le procedure pendenti sono 7. Ci sono poi 3 distinti ambiti che fanno registrare 6 infrazioni ciascuno. Si tratta dei settori dei trasporti e mobilità, migrazioni e affari interni e mercato, industria, imprenditoria e Pmi. L’ambiente è anche il settore in cui troviamo il maggior numero di procedure di infrazione già arrivate alla fase del contenzioso davanti alla corte di giustizia europea con 8. Troviamo a questo stadio anche 2 procedure che riguardano il mercato comune e la concorrenza. Vai al grafico.

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le procedure di infrazione a carico dell’Italia archiviate negli ultimi 17 mesi. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo assistito a uno sforzo per cercare di ridurre il numero di procedure di infrazione a carico del nostro paese. L’area in cui l’Italia ha ottenuto i risultati migliori da questo punto di vista è quella della stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell’unione dei mercati dei capitali con 13 archiviazioni. Troviamo poi 4 temi che fanno registrare 4 archiviazioni ciascuno. Si tratta di giustizia e tutela dei consumatori, mercato interno, industria, imprenditoria e Pmi, migrazione e affari interni e mobilità e trasporti. Vai al grafico.

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