Il parlamentarismo nell’epoca dei dati GoodLink
Nel tempo le istituzioni democratiche si sono evolute, ma hanno anche attraversato momenti di crisi. L’epoca dei dati offre grandi opportunità per coinvolgere maggiormente i cittadini nella gestione della cosa pubblica, ma presenta anche delle nuove sfide.
domenica 30 Giugno 2019 | Europa
Nell’epoca dei dati e della comunicazione social, la rappresentanza politica vive profondi sconvolgimenti. Quelle che prima erano conoscenze esclusive di chi era membro delle assemblee elettive e di pochi studiosi, oggi sono, o potrebbe essere, accessibili a tutti.
L’evoluzione tecnologica ha prodotto in primo luogo una spinta alla diffusione di informazioni che fino a pochi anni rimanevano chiuse nei palazzi, proponendo però la sfida di rendere queste informazioni il più possibile comprensibili oltre che accessibili.
In secondo luogo è emersa l’idea di un superamento, parziale o totale, del sistema rappresentativo, in direzione di un modello di democrazia diretta. Un tema sicuramente interessante ma che mette in discussione il concetto stesso di democrazia per come lo conosciamo.
L’Unione interparlamentare
La democrazia rappresentativa e più in generale il parlamentarismo hanno una storia ormai piuttosto lunga alle spalle. Domenica 30 giugno l’Unione Interparlamentare (Ipu) compie esattamente 130 anni dalla sua fondazione, nel 1889.
Si tratta di un’organizzazione che riunisce 179 parlamenti a livello globale e che si propone di proteggere e sviluppare la democrazia a livello mondiale attraverso il dialogo. Oltre a costituire un punto di dialogo e confronto per le istituzioni parlamentari dei diversi paesi, l’Ipu cura alcuni interessanti rapporti.
Fin dal 2008 ad esempio l’organizzazione ha cominciato a monitorare come i parlamenti nazionali si stessero adattando all’avvento di internet. L’ultima pubblicazione su questo tema è il World e-Parliament Report 2018.
Monitorare l’attività parlamentare in Italia
La politica è tipicamente il regno delle opinioni e in democrazia tutte le opinioni sono lecite. Ma non tutte sono uguali, alcune si basano sui fatti altre no. Openparlamento è il progetto di openpolis volto a rintracciare i dati di fatto su quello che succede nelle aule parlamentari attraverso gli open data di camera e senato.
Io mi auguro che i cittadini siano in condizione di sapere di più, di intervenire di più nei processi di decisione, senza con questo far perdere di senso le assemblee rappresentative
Per quanto ci si sforzi però non è sempre semplice rendere informazioni complesse comprensibili a tutti. Per questo attraverso l’Osservatorio legislativo monitoriamo mensilmente l’attività di governo e parlamento cercando di sintetizzare i principali avvenimenti attraverso i dati.
I progetti attivi in Europea
Come openparlamento in Italia, esistono vari progetti di questo tipo nei vari paesi europei. Per quanto riguarda il parlamento europeo ad esempio esistono vari progetti come VoteWatch Europe, di cui già abbiamo parlato, o Mep Ranking.
Se invece si cercano informazioni su altri paesi europei, su ParlGov è possibile scaricare dati sulla composizione di parlamenti e governi di tutti i paesi dell’Unione Europea e di alcuni altri stati. Molti stati hanno poi siti dedicati come They work for you (Regno Unito), Regards Citoyens (Francia), Abgeordneten watch (Germania) e Vouli watch (Grecia).
Parlamento e politica negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti il primo sito che ha iniziato a monitorare l’attività del congresso è stato GovTrack.us. Attivo fin dal 2004 negli anni si è evoluto aggiungendo sempre maggiori informazioni, rappresentando il modello da cui hanno preso ispirazione molti altri progetti di open government negli Stati Uniti.
1. GovTrack.us’s mission is to help Americans participate in their government.
2. We are committed to integrity.
3. We are committed to democracy.
Un altro progetto simile a GovTrack era OpenCongress che è stato però chiuso a inizio 2016. Infatti visto che i due progetti in buona parte si sovrapponevano la Sunlight Foundation, che gestiva OpenCongress, ha deciso di rinunciare al proprio progetto collaborando con GovTrack per implementare sul loro sito alcune funzionalità originali di OpenCongress.
Grazie a questa collaborazione è stato possibile ridurre i costi necessari a tenere in funzione due progetti così simili, permettendo alla Sunlight Foundation di dedicarsi ad altri progetti pur continuando ad usufruire dei dati sul congresso grazie a GovTrack.
L’evoluzione della democrazia rappresentativa
Nonostante lo sviluppo di strumenti che rendono sempre più accessibili molte delle informazioni sulle attività del parlamento, la fiducia dei cittadini in questa istituzione rimane molto bassa. Demos pubblica ogni anno a dicembre il rapporto tra gli italiani e lo stato, in cui tramite una serie di sondaggi viene rilevato il rapporto tra i cittadini e le istituzioni italiane.
La fiducia degli italiani nei confronti del parlamento
Ogni anno Demos pubblica il Rapporto tra gli italiani e lo stato che, tra le altre cose, misura l'indice di fiducia dei cittadini nelle principali istituzioni del nostro paese.
Il sondaggio risponde alla domanda: “Quanta fiducia prova nei confronti delle seguenti organizzazioni, associazioni, gruppi sociali, istituzioni?” Il grafico indica i valori in percentuale di quanti hanno affermato di avere “molta o moltissima” fiducia, al netto delle non risposte.
FONTE: Sondaggio Demos per La Repubblica
(ultimo aggiornamento: domenica 23 Dicembre 2018)
Nel 2018 rispetto all'anno precedente la fiducia dei cittadini nei confronti del parlamento è aumentata di diversi punti arrivando al 19%. Un valore comunque molto basso che, tra le 15 istituzioni su cui è stata effettuata la rilevazione, è superato in negativo solo dai partiti (8%).
La democrazia rappresentativa d'altra parte vive una fase di difficoltà per varie ragioni. Una recente pubblicazione di Federalismi.it ne analizza le prospettive in relazione alla crisi della sovranità dello stato e le tendenze populistiche. Un precedente studio, sempre di Federalismi.it, analizzava invece il rapporto tra "Democrazia diretta e democrazia rappresentativa in Italia".
In questi anni sono sorti in vari paesi diversi strumenti di democrazia diretta. Più che proporsi di sostituire realmente i parlamenti questi progetti sono stati nella maggior parte dei casi strumenti interni ai partiti. Wired ha dedicato a questo tema un articolo, ripercorrendo varie esperienze, come quella della piattaforma Rousseau in Italia, ma anche di Participa di Podemos in Spagna e varie altre.