Il patrimonio arboreo abruzzese e la sua importanza per le aree interne Abruzzo openpolis

Foreste e alberi monumentali rappresentano un tassello importante nel contrasto ai cambiamenti climatici ma possono essere anche un elemento su cui innestare processi di sviluppo sostenibile dei territori.

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Una delle caratteristiche del territorio abruzzese è la forte eterogeneità, in primis tra il suo entroterra in progressivo spopolamento e la parte costiera densamente popolata. Questo elemento porta a un paesaggio fortemente differenziato, in cui convivono numerosi eco-sistemi fisici, storici e socio-economici: aree naturali, comuni a forte vocazione turistica, zone urbanizzate e territori a rischio spopolamento.

Abruzzo region has a complex polycentric structure, which covers a range of physical, historical, socio-economic environments, encompassing urban poles and rural areas, industrial districts, a touristic coastline characterised by territorial coalescence phenomena and shrinking mountain environments, historical towns and small villages at risk of depopulation.

Un elemento caratteristico delle aree interne è l’ampio patrimonio forestale. Il loro valore è definito da una numerosità di fattori: da un lato quello ambientale e paesaggistico, legato alla preservazione della biodiversità e alla salubrità del territorio, dall’altro quello economico, che comprende tutte le attività remunerative che si possono innestare nelle aree forestali.

Questo è particolarmente vero per una regione come l’Abruzzo, definita il “polmone verde d’Europa“. Il territorio abruzzese presenta tre parchi nazionali e numerose aree protette e naturali, che coprono circa un terzo della sua superficie. Per questo motivo, la regione è un territorio ricco di diversità naturali. Tra queste, si comprendono anche gli alberi monumentali, piante di grandi dimensioni con un importante valore paesaggistico, culturale ed ecologico.

Che cosa sono le aree forestali

Le definizioni di terreno forestale sono numerose a seconda degli enti rilevatori. L’inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio (Infc) si appoggia alla formulazione dell’organizzazione delle nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura (food and agriculture organization of the united nations, FAO), accettata a livello globale. Stando alla definizione Fao, la superficie forestale è composta da bosco e altre terre boscate. Per bosco si intende una superficie terrestre che ha un’estensione superiore a 0,5 ettari con alberi più alti di 5 metri e una copertura vegetale superiore al 10%. Mentre le altre terre boscate comprendono anche in questo caso superfici superiori a 0,5 ettari con alberi che raggiungono oltre 5 metri di altezza. La copertura vegetale invece è compresa tra 5 e 10% e può essere combinata con arbusti e cespugli.

Le foreste sono cruciali per contrastare i cambiamenti climatici e per lo sviluppo delle aree interne.

La superficie forestale non include i terreni a uso prevalentemente agricolo o urbano. Per questa ragione, quando si parla di foresta non si comprendono tutti gli alberi presenti sul territorio analizzato. Questo viene fatto per ragioni ben precise: le aree forestali rappresentano un pezzo importante per il corretto funzionamento dell’ecosistema. Oltre a proteggere il suolo dall’erosione e ad essere parte del ciclo dell’acqua, assorbiscono l’anidride carbonica dall’atmosfera diventando un elemento fondamentale nel contrasto ai cambiamenti climatici. Ma rappresentano anche una risorsa importante per la popolazione rurale e un elemento cruciale per lo sviluppo sostenibile delle aree interne del paese, comprese quelle abruzzesi.

La superficie forestale rappresenta il 36,7% del suolo nazionale. Un dato che nasconde delle differenze a livello regionale.

Per superficie forestale si considera la somma di aree boschive e altre terre boscate:

  • il bosco è una superficie terrestre che ha un’estensione superiore a 0,5 ettari con alberi più alti di 5 metri e una copertura vegetale superiore al 10%;
  • le altre terre boscate comprendono superfici superiori a 0,5 ettari con alberi che raggiungono oltre 5 metri di altezza, la copertura vegetale è compresa tra 5 e 10% e può essere combinata con arbusti e cespugli.

Non sono incluse le aree prevalentemente urbane o agricole.

FONTE: elaborazione Abruzzo openpolis su dati inventario forestale nazionale italiano
(consultati: lunedì 26 Agosto 2024)

La regione con la più ampia superficie forestale è la Liguria (71,4%), seguita dalla provincia autonoma di Trento (65,6%), Sardegna (54%) e Toscana (51,7%). A registrare l’incidenza minore invece Veneto (25,5%), Sicilia (15,1%) e Puglia (9,9%). In questo scenario, l’Abruzzo è l’ottava regione in Italia: con il 44%, supera la media nazionale di oltre 7 punti percentuali.

Gli alberi monumentali in Abruzzo

Il mantenimento delle foreste è cruciale per il mantenimento degli habitat naturali di numerose specie viventi. Ma la protezione del patrimonio arboreo non si gioca soltanto su un livello macro. Ci sono infatti degli alberi che ricoprono un importante ruolo dal punto di vista ecologico in quanto racchiudono ecosistemi particolari oppure generano un notevole interesse per dimensioni e forma. Si tratta degli alberi monumentali che rivestono queste funzioni in virtù della loro longevità e della loro grandezza. In Italia nel 2023 risultano iscritti negli elenchi 4.288 alberi. Di questi, 294 si trovano in Abruzzo.

6,9% gli alberi monumentali italiani presenti in Abruzzo (2023).

La maggioranza degli alberi monumentali abruzzesi si trova in ambiente non urbano. Parliamo di 232 piante, il 78,9% di quelli presenti in regione. Si tratta di una tendenza nazionale: principalmente, gli alberi monumentali riescono a svilupparsi perché non vengono tagliati dall’essere umano quindi non è un caso che la maggior concentrazione si trovi in aree più lontane dai centri produttivi. Quindi, l’Abruzzo non rappresenta un’eccezione in questo senso.

Gli alberi monumentali sono caratterizzati da un particolare interesse paesaggistico, estetico, naturalistico, storico o ecologico. Nel dato è possibile visualizzare la specie, l’altezza e la circonferenza del fusto.

FONTE: elaborazione Abruzzo openpolis su dati Masaf
(consultati: lunedì 2 Settembre 2024)

Scendendo nel dettaglio, la maggior parte degli alberi monumentali abruzzesi si trova nelle zone montane (211 piante, il 71,8%). Oltre novanta alberi (94) si trovano all’interno di comuni di tipo intermedio, componendo il 32% del patrimonio arboreo monumentale della regione. Seguono per quantità di piante i comuni periferici (68, il 23,1%), quelli cintura (61, 20,7%), le città polo (42, 14,3%) e quelle ultraperiferiche (29, 9,9%). La maggior parte di queste piante si trova quindi nelle aree interne: si parla di 193 alberi, il 65% di quelli presenti in Abruzzo. Tra le caratteristiche più evidenti, quella che si rileva in più alberi è la monumentalità per età o dimensioni (277), seguito dal pregio paesaggistico (100) e da forma e portamento (96). La specie più ricorrente è la roverella (nome scientifico quercus pubescens) con 123 alberi su suolo regionale. L’albero più alto misura 45 metri di altezza ed è un faggio situato nel comune di Cappadocia (L’Aquila). Al contrario, quello con la circonferenza maggiore è un castagno di 1.205 centimetri a Valle Castellana (Teramo).

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Foto: aurelio candidolicenza

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